Classifica dei migliori 15 giochi Horror

Il genere survival horror affascina e intimorisce allo stesso tempo. I più temerari hanno un modus operandi particolare per entrare nel vivo di un videogioco horror: luci spente, cuffie, un cellulare per chiamare aiuto e, se fuori piove, è ancora meglio. I meno avvezzi, invece, tendono a fare tutto alla luce del sole, ma immancabilmente, se la fanno sotto lo stesso.

Il genere survival horror nasce negli anni Novanta. Prima c’erano state alcune avvisaglie, ad esempio, Haunted House di Atari del 1982. La nascita canonica viene però fatta risalire al 1992 con Alone in the Dark, gioco in cui impersoniamo il detective del mistero Edward Carnby.

Altri vorrebbero il 1995 come data di inizio dei videogiochi horror, infatti, quell’anno uscì Clock Tower su Super Nintendo. Le meccaniche di gioco, però, non puntavano ancora in quella direzione. Nel 1996, invece, abbiamo probabilmente la prova che i survival horror fossero tra noi: esce Resident Evil di Capcom.

Il gioco a tematica zombie, divenuta emblema dell’orrore, ha regnato incontrastato fino al 1999, anno di uscita di Silent Hill di Konami. Un horror diverso, più intimo, meno materiale e con meccaniche meno votate all’action. Da quel momento in poi, per il genere si viene a creare una sorta di età dell’oro, che tra alti e bassi, tra periodi di magra e di opulenza creativa, arriva fino a noi.

Gli horror hanno cavalcato molte mode e hanno attinto da moltissimi altri generi fino a creare degli ibridi e titoli agli antipodi tra di loro: esistono così i survival horror/action in cui le armi da fuoco e i proiettili fanno comunque la loro parte, ci sono poi quei giochi in cui il protagonista è totalmente incapace a difendersi, lasciandoci l’immensa gioia di condurlo a gambe levate verso le zone sicure della mappa.