The Elder Scrolls V: Skyrim – Recensione Nintendo Switch

The Elder Scrolls V: Skyrim è indubbiamente uno dei giochi di ruolo più influenti degli ultimi dieci anni, un titolo che ha appassionato moltissimi giocatori per un numero indefinibile di ore. I motivi del suo successo sono presto detti: una storia epica, un’ambientazione meravigliosa, una cura maniacale per i dettagli del mondo di gioco e dei combattimenti tutto sommato divertenti. Bethesda in questi anni ha portato questo capolavoro su molte piattaforme con varie versioni e oggi siamo qui per parlare di quella dedicata all’ultima console della grande N: Nintendo Switch.

Articolo a cura di Pietro Gualano 

In questa recensione non ci soffermeremo molto a parlare della trama o del gameplay di base visto che ormai è conosciuto praticamente da tutti gli appassionati del genere… Crediamo invece sia più utile soffermarsi sulle reali novità della versione Switch analizzando il modo in cui gli sviluppatori hanno combinato le caratteristiche uniche della console con le funzionalià del gioco. A questo punto possiamo partire ma fate attenzione, non vorrete buscarvi una freccia nel ginocchio!

Skyrim appartiene ai nord!

Cos’è cambiato a livello di gameplay? La risposta è semplice: praticamente nulla. La storia è esattamente identica, così come la gestione dell’inventario, la mappa, gli spostamenti e le città. Le uniche novità degne di nota sono relative al sistema di controlli e alla possibilità di portare il gioco in viaggio.

Gli sviluppatori hanno cercato di sfruttare le funzionalità dei Joy-Con per proporre combattimenti e mini-giochi in uno stile che ci ha ricordato vagamente la cara vecchia Wii, con i giocatori che per colpire devono effettivamente muovere le mani in un certo modo. Questo discorso, naturalmente, deve essere esteso anche alla magie, alle parate, ai mini-giochi come lo scassinamento e così via… Il sistema funziona e riesce a divertire, ma alla lunga tende a stancare e dopo un po’ di ore siamo tornati al classico schema di controlli. Skyrim, non bisogna dimenticarlo, è un gioco da centinaia di ore e può essere veramente pesante ripetere gli stessi movimenti all’infinito.

Per quanto riguarda il secondo discorso a cui accennavamo poco sopra, la “portabilità” del gioco, possimo sicuramente promuovere il lavoro svolto dagli sviluppatori. La versione handle di The Elder Scrolls V: Skyrim è decisamente riuscita e di fatto le uniche cose a cui i giocatori devono riununciare sono la risoluzione e le dimensioni dello schermo. Ricollegandoci a quanto abbiamo detto prima, però, crediamo valga la pena di ribadire un concetto: Skyrim ha una longevità estrema, quindi giocarlo esclusivamente quando si è in giro o in viaggo può essere un po’ pesante alla lunga… Non stiamo parlando di un piccolo 3DS, ma del pad di Nintendo Switch con i controller che, come i possessori della piattaforma sapranno, non è proprio piccolissimo e tende a scaldarsi un po’ troppo facilmente.

Detto questo, possiamo sicuramente promuovere il lavoro fatto dai ragazzi di Bethesda con la versione portatile di The Elder Scrolls V: Skyrim: il gioco è tecnicamente solido, funziona bene e non ha atri bug oltre a quelli presenti nella versione classica.

Le leggende non invecchiano

Skyrim è un gioco splendido che tutti gli appassionati di RPG dovrebbero provare almeno una volta nella vta, quindi capiamo perfettamente le ragioni che hanno spinto Bethesda a portarlo su Switch. Sono passati molti anni dal lancio della versione originale, questo è vero, ma la formula funziona ancora alla grande ed è giusto che le nuove generazioni abbiamo la possibilità di provae questo capolavoro sulle moderne console nella lunga attesa di The Elder Scrolls VI. La base per questo porting, comunque, è chiaramente la Special Edition uscita da qualche tempo su PS4 e Xbox One (in teoria anche su PC, ma quello è un discorso a parte…). Tecnicamente parlando, infatti, sono stati fatti passi in avanti enormi rispetto alle versioni originali ma al tempo stesso, per ovvi motivi, non siamo ai livelli raggiunti dal gioco sulle ultime console Sony e Microsoft. Il gioco è praticamente inchiodato a 30 fps con una risoluzione pompata a 1080p, i caricamenti sono ancora piuttosto lunghi (il primo è eterno) e il sistema di gestione delle luci e delle ombre non ci ha soddisfatti al 100%. Le texture sono state sicuramente riviste anche se si poteva fare di meglio in certe sezioni del vastissimo mondo di gioco mentre i classici bug (tristemente noti come marchio del franchise) sono ancora presenti in tutto il loro splendore. Sappiamo benissimo che Skyrim è un gioco immenso, vastissimo e difficile da gestire, ma è anche vero che sono passati più di cinque anni dall’uscita originale e che molte imperfezioni potrebbero tranquillamente essere corrette con semplici aggiornamenti. Non riusciamo a capire come mai Bethesda si ostini a proporre versioni del gioco cariche di bug che, sebbene possano anche essere divertenti in un primo momento, tendono inevitabilmente a stancare alla lunga.

Ci troviamo di fronte a una versione di The Elder Scrolls V: Skyrim che si colloca a metà tra quelle originali uscite per PS3 e Xbox 360 e quelle più recenti per PS4 e Xbox One. Lasciamo fuori da ogni discorso la versione PC perché grazie al costante supporto dei modder il gioco si è costantemente evoluto in questi anni, raggiungendo livelli altissimi.

Tornando a un discorso strettamente tecnico abbiamo notato alcune imperfezioni legate alla telecamera di gioco: a volte, specialmente negli ambienti più stretti, è difficile da controllare e si tende a fare confusione. Queste imperfezioni vengono notevolmente attenuate usando un classico controller, ma avremmo indubbiamente gradito una pulizia maggiore in questo senso. Non mancano nemmeno effetti di pop-in, una gestione dell’acqua e delle nevicate sicuramente più realistica e una linea dell’orizzonte più accettabile rispetto a quella delle versioni originali.

Complessivamente parlando è stato fatto un buon lavoro con The Elder Scrolls V: Skyrim dal punto di vista tecnico. Il gioco gira sicuramente bene anche se non mancano alcuni difetti storici che il titolo si porta dietro da troppo, troppo tempo… Questa versione del gioco non spinge Nintendo Switch al limite massimo, ma offre indubbiamente un buon colpo d’occhio agli appassionati che, ne siamo certi, saranno ben felici di decidere nuovamente il destino delle lande di Skyrim.

Conclusione

The Elder Scrolls V: Skyrim, come abbiamo detto, è un capolavoro senza tempo. I possessori di Nintendo Switch che, per un motivo o per un altro, non hanno mai avuto la possibilità di giocarlo dovrebbero assolutamente prenderlo, il rischio di rimanere delusi è praticamente pari a zero. Tecnicamente parlando il prodotto è solido anche se c’è qualche bug di troppo, mentre a livello di gameplay la formula è sostanzialmente la stessa vista negli ultimi anni. Se siete sempre in viaggio e amate le avventure epiche, inoltre, Nintendo Switch è l’unica alternativa a pesanti e costosi portatili per godersi The Elder Scrolls V: Skyrim in tutto il suo splendore. Cosa aspettate? Il Nord attende il suo prescelto!