The Elder Scrolls Online – Stonethorn (DLC) | Scheda Tecnica

Disponibile su: PC, PS4, Stadia, Xbox One

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Dettagli:
Sviluppatore: ZeniMax Online Studios
Publisher: Bethesda Softworks
Disponibile per: PC | PS4 | Stadia | Xbox One
Genere: MMO
Data di rilascio: 24/08/2020
Tempo di gioco stimato: 3 ore
Dove Acquistarlo?
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Stonethorn è il dungeon pack che rappresenta il terzo, nonché penultimo, elemento dell’arco narrativo di The Dark Heart of Skyrim. Preceduto da Harrostorm e Greymoor, questo DLC introduce due dungeon nuovi di zecca.

Il primo, Stone Garden, ci farà scontrare con tre boss: l’Exarch Kraglen, lo Stone Behemoth e l’alchimista pazzo Arkasis. La meccanica della trasformazione in Werewolf Behemoth, ulteriormente potenziabile tramite la professione Alchemy, aggiunge un bel po’ di pepe al gameplay di ESO, in generale, e ai dungeon di Stonethorn in particolare.

Il laboratorio alchemico segreto di quello che, in sostanza, è uno scienziato pazzo da manuale, non può non celare orrori e abomini partoriti dal genio malvagio di Arkasis. E a noi toccherà affrontarli tutti, per mettere i proverbiali bastoni tra le ruote ai piani scarsamente etici del folle alchimista e della sua schiera di cultisti.

Nel secondo dungeon, Castle Thorn, dovremo infiltrarci nella magione della misteriosa Lady Thorn. Per farlo dovremo affrontare il cagnone Dread Tindulra, l’orrendo Blood Twilight, lo spettro-di-corvi Vaduroth, poi un quarto boss che non spoilererò, e infine Lady Thorn in carne (non-morta), ossa (forse) e sicuramente sangue (altrui). Chi ha giocato il DLC Dawnguard di The Elder Scrolls V: Skyrim riconoscerà senz’altro la forma da Vampire Lord di quest’ultima. Ricordate Harkon e, con qualche mod, Serana? Ecco.

Il filo conduttore che lega i due dungeon, a parte l’arco narrativo che riguarda l’armata non-morta del Gray Host, è la missione di Gwendis Ravenwatch: una vampira che entra in scena già nel gioco base, e che in questo DLC ci chiede di aiutarla a indagare per scoprire la verità su alcune piste che, appunto, conducono nel laboratorio di Stone Garden e nella magione gotica di Castle Thorn.

L’architettura gotica e l’atmosfera horror, infatti, in Stonethorn sono presenti in modo ancor più accentuato rispetto ai due DLC precedenti di questa stagione del Cuore Oscuro di Skyrim. Le tinte fosche di questi due dungeon vengono sottolineate da colonne sonore ad hoc, e si rispecchiano perfino nel loot.

I set di equipaggiamento droppati dai boss delle istanze, infatti, rivelano un tono dark già dai nomi, e non soltanto nell’aspetto estetico. Dal Crepuscolo Cremisi al Terrore Sguinzagliato, passando per l’Ululato di Kraglen e il (malvagio) Genio di Arkasis, tanto per citarne alcuni. Al corposo bottino si aggiungono moster set, skin varie, pet, titoli e achievement, come da tradizione.

Chi ha sottoscritto l’ESO Plus troverà già disponibile il DLC Stonethorn, mentre gli altri dovranno sborsare 1.500 Corone per la versione base e 4.000 per la versione Collector’s Bundle, che include anche il pet Snowsnarl Durzog e la mount Frostborn Durzog.

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