GTA fa male? Ecco la notizia che non sentirete a Studio Aperto

Appena dopo l’uscita di GTA 5 si è riacceso il dibattito su giornali e telegiornali a proposito del “rischio” di mettere dei ragazzini di fronte ad uno schermo ad uccidere e rapinare vittime virtuali, con il pericolo di ripetere le stesse scene nella vita reale. Abbiamo sentito molte volte falsità e persone ignoranti (perché ignorano la verità) associare il nome dei videogiochi ad eventi negativi di cronaca. Ora vorremmo sapere se mai qualcuno ci racconterà questa storia.

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Siamo in Canada, e più precisamente a Toronto, e due fratelli di 16 e 17 anni stanno per trascorrere una serata eccezionale. Si sono segnati in rosso sul calendario la data del 17 settembre per andare a comprare GTA 5, e così non aspettano altro che di mettere il dvd nella loro console e trascorrerci delle ore. Dopo aver acquistato il gioco, mentre stanno percorrendo la strada di ritorno verso casa, hanno notato delle fiamme che stanno uscendo dalla finestra di un appartamento.

Anziché soprassedere e correre a casa a giocare, come a volte vengono disegnati i “videogames addicted”, si sono fermati, hanno chiamato il 911 e, nell’attesa che arrivassero i vigili del fuoco, hanno notato che nell’appartamento era rimasto intrappolato un uomo di 70 anni. Senza pensarci su due volte i fratelli hanno messo da parte la voglia di giocare e sono entrati nell’appartamento in fiamme da cui hanno tratto in salvo il povero anziano. Evidentemente stavolta la “violenza” dei videogiochi ha dato coraggio ai ragazzini per salvare una vita umana. Ma questa notizia la potremo leggere solo su bttoronto (o su Games.it), non di certo su Famiglia Cristiana o su un servizio di Studio Aperto.