Quale sarà il futuro dell’assistente Siri di Apple? Questa decisione quali ripercussioni avrà sul suo sviluppo e sulla sua presenza?
Apple, con il suo assistente vocale Siri, ha cercato di portare qualcosa di nuovo nel panorama degli smartphone. Ma, e non ce ne vogliano i fan più sfegatati ma questi sono i fatti, Siri in realtà non ha mai davvero brillato accanto al suo rivale più agguerrito, ovvero l’assistente senza nome di Google.
Quell’assistente che adesso viene evocato quando si cercano i servizi di Gemini. Per Siri si prospetta ora un cambiamento molto importante.
Un cambiamento che viene letto da alcuni proprio come un segnale che la società si sta rendendo conto di non essere ancora riuscita a costruire un’esperienza che possa fare la differenza per gli utenti.
L’annuncio è arrivato con un post ufficiale sul sito di Apple. Forse è finalmente arrivata l’ora di vedere quel salto di cui tanto si parla?
Come cambierà ora Siri? La decisione di Apple
Quello che offre Siri è un’esperienza che ovviamente si scontra con quello che dall’altra parte c’è nell’ambiente Android, ovvero Gemini. E per quanto Apple si sia impegnata, i famosi aggiornamenti e la famosa iniezione di intelligenza artificiale che avrebbe dovuto trasformare Siri in qualcosa di straordinario non si sono visti. Gli strumenti della cosiddetta Apple Intelligence sono usciti per la prima volta l’estate dell’anno scorso, ma da quel grande e roboante annuncio i passi avanti effettivi sono stati limitati.

Adesso potrebbe effettivamente arrivare una spinta in questa direzione. Perché è cambiato uno dei vertici proprio della sezione dedicata all’intelligenza artificiale. Dopo diversi anni, John Giannandrea lascia la posizione di Senior Vice President del Machine Learning e delle AI Strategy. Giannandrea è in realtà sulla strada verso il pensionamento, che avverrà solo nella primavera dell’anno prossimo e fino ad allora funzionerà come advisor per la società.
Al suo posto arriva invece Amar Subramanya. Subramanya è forse la scelta che meglio fotografa la frustrazione delle alte sfere di Apple e la volontà di cominciare a correre. Subramanya, infatti, arriva come Vice Presidente della sezione dedicata all’intelligenza artificiale dopo essere stato nella stessa posizione dentro Microsoft e soprattutto dopo aver passato 16 anni di vita lavorativa dentro Google a sviluppare Gemini.
Questo genere di passaggi da una società all’altra sono la norma, soprattutto quando vengono toccate posizioni che devono dimostrare esperienza. Per Apple si tratta di una scelta chiara che segnala la volontà di tentare di chiudere quel gap che a livello di tecnologia e di esperienza ancora esiste proprio con Google.
Quello che Apple è riuscita a creare è di certo un ecosistema che possiamo definire di élite ma in cui mancano alcuni elementi che invece altrove, anche su device che costano una frazione infinitesimale rispetto a quello che offre Apple, sono disponibili e soprattutto funzionano in modo affidabile. La prossima Siri potrebbe finalmente essere esattamente quella che Tim Cook sognava dall’inizio e che gli utenti ancora aspettano.
