Le mie Ragguardevoli Sessioni #8 Natale nell’Imperium parte II

Le mie ragguardevoli sessioni 8
Le mie ragguardevoli sessioni 8 - NATALE ALL'IMPERIUM II

#8 Natale nell’Imperium – parte II

Le mie Ragguardevoli Sessioni è una nuova rubrica a cura di Admin T, fondatore della nota pagina Sesso Droga e D&D ,  ospiteremo un loro articolo ogni mercoledì.
Indice :
#1 – Botte Eretiche e Fagioli Spaziali
#2 – Come tutto ebbe inizio
#3 – Battute squallide sugli elfi
#4 – La Verga Ingestibile 
#5 – Barbari e Guardie Nere
#6 – Full Immersion Nerd
#7 – Natale nell’Imperium – pt 1

Pine-ruolo*, anno Domini 2017.

jojo to be continued
Qualcuno ha detto jojo?

 

Anche oggi non posso fare a meno di raccontarvi come stanno procedendo le cose sul fronte Warhammer 40K, dal momento che lo scorso episodio finiva con una sorta di “to be continued”.

 

Teodosia è ancora a piede libero e la nostra caccia non è conclusa.

Prologo.

A proposito di caccia, stiamo per finire le risorse in game… ma procediamo con ordine.
Pine-ruolo, gancio nella zona industriale con gli altri per salire a Looser-na*, in tempo per beccarci con chi arriva dalla parte opposta (le famose terre di nessuno, dette anche lande desolate).

Sul tragitto un rocambolesco inseguimento per arrivare carichi alla sessione, per un pelo non carichi di mazzate, giusto per far vedere che siamo avventurieri e non abbiamo paura di nulla.
La nostra capacità più temuta è quella di ingurgitare bibite altamente tossiche tipo Frutti Fresh (col 15% in meno di frutti, ma col 30% in più di fresh), accompagnate da birre appositamente scadenti e snack di vario genere e provenienza.

La classica patata che potreste trovare nell’Imperium

In realtà “snack” è il rumore che fanno i nostri stomaci potenziati per triturare la plastica e il bitume che cercano di venderci (e purtroppo ci riescono) come patatine.
Il giorno che finiremo in mano ai Nemici*, siamo sicuri che nemmeno i veleni sotto tortura potranno nuocere al nostro organismo evoluto.

Rapida conta del necessario in ordine di priorità: bibite brutte, patatine finte, amici, dadi, schede, miniature. Iniziamo la sessione!

Ci stiamo lasciando alle spalle il villaggio, ormai alle fiamme, dove si erano svolti gli ultimi combattimenti della scorso episodio.
Il finto Teodosia* è stato neutralizzato e noi lo chiamiamo a gran voce per costringerlo a venire fuori, con la nostra solita tattica raffinata.
“TEODOSIAAAA!!! TEODOSIAAAA!!!”
Dopo circa un paio d’ore di urla è chiaro che non è lì… oppure non vuole vederci: maleducato!

Quindi proseguiamo verso il suo presunto covo: una settimana di marcia in mezzo ad un canyon dove ci stanno palesemente aspettando per un’imboscata.
L’alternativa è un percorso di due settimane in mezzo alle montagne, con le provviste che scarseggiano e nessuna garanzia di trovarne altre o di poter cacciare.
La terza opzione, quella per i vigliacchi, è di tornare indietro al villaggio “amico” più vicino a far rifornimento.

Sarebbe anche la scelta più sensata, ma questo a me e alla guardia non importa: nel momento in cui abbiamo constatato che Teodosia non era nei paraggi, abbiamo cominciato a caricare, armi in pugno, in direzione del suo covo, per la via più veloce.
Incuranti dei pericoli, abbiamo continuato in carica per circa quattro giorni e il resto del party non ha potuto fare altro che seguirci.

Gli altri, molto coscienziosamente, hanno addirittura cacciato. Nella bisaccia son finiti un daino in vacanza su quel pianeta (dal momento che non faceva assolutamente parte della fauna locale) e un grosso rapace preso in volo da nostro cecchino, col fucile giudiziosamente silenziato, mentre la guardia ed io continuiamo a caricare a testa bassa. Il povero rapace non si è accorto di nulla, ma cadendo ha urlato: “Perché proprio oggi? Mancava solo un giorno alla pensione!”

… ed è stato proprio questo a farci cadere in trappola!

Come esportare “democrazia” nel 40.000, a colpi di gatling

Noi in fondo alla gola del canyon, loro sopra.
Sono una dozzina armati di fucili e una grossa mitragliatrice gatling.

Ovviamente prima parlamentiamo… in un’altra vita, con un altro Master.

Ci sparano immediatamente addosso e tiriamo iniziativa.

È un bagno di sangue.

Preparazione.

Metà di noi sono “buildati” per il combattimento corpo a corpo.
La parete è quasi impossibile da scalare e i grossi massi del canyon si sbriciolano troppo in fretta per fornire una copertura decente.
Per di più vediamo una delle figure che apre quattro braccia e tira fuori due fucili di precisione coi quali comincia a bersagliarci.

È palesemente Teodosia, o un altro clone.

“Ma può usare due fucili da precisione contemporaneamente?” chiediamo noi in coro.
“Sì perché lui tiene a cazzimm” risponde il Master.

Davanti ad argomenti tanto validi non possiamo fare altro che subire e sperare di sopravvivere.
All’improvviso le cose volgono a nostro favore.
Mentre il cecchino e il pistolero continuano imperterriti a decimarli, uno alla volta, lo studioso prende il lancia-granate e al grido di “Dracarys*!” ne butta una incendiaria in mezzo ai nemici.
È un successo.
Io intanto continuo a rimanere nascosto e provo ad usare vari fucili dell’arsenale comune, con scarsi risultati.
Ma la salvezza arriva dalla guardia, che è riuscita a salire fin sopra coi suoi retro-razzi e attacca finalmente i nostri carnefici coi suoi fasci di energia dai palmi delle mani, ad area, urlando: “Io sono Airon Men!”.

Vittoria! Ovviamente Teodosia era solo un altro clone fantoccio e la strada davanti a noi ancora lunga.

I perigli del warp sono sempre in aguato.

Mentre ognuno si prodiga nel curare i compagni, io faccio uso dei miei poteri psionici per risaldare le ferite dei compagni.
Quello che ottengo è una possente scorreggia del Warp, ovvero un venticello innaturale, e semino terrore e pentimento in tutte le lucertole nei dintorni per chilometri e chilometri.
Una volta curati e rifocillati, ci mettiamo in viaggio.
Passa qualche altro giorno e arriviamo in vista del covo di Teodosia, solo per scoprire la solita orrenda e dura verità: loro sono organizzati e noi no.

Una poderosa muraglia con torrette e un pesante portone al centro ci si para davanti ed impedisce il passaggio.
Sul camminamento un sacco di nemici stanno pattugliando, armati fino ai denti.

Il nostro piano è semplice: mandare il più furtivo del gruppo a piazzare una carica dinamite, col favore delle tenebre, per far esplodere il portone ed irrompere all’interno.

Ma purtroppo per voi arriva l’ora di interrompere la sessione e rotolare giù dai monti verso la triste pianura, quindi scoprirete nel prossimo episodio se il piano è andato a buon fine e se siamo riusciti a mettere le mani addosso a Teodosia.

Soprattutto perché dobbiamo ancora scoprirlo noi!

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*Pine-ruolo: ovvero Pinerolo, città ormai leggendaria.
*Looser-na: ovvero Luserna, dove ha dimora il Master. Gli abitanti del luogo lo rispettano e venerano come una divinità… o almeno, questo vuol far credere a sessione.
*Nemici: ci sono sempre dei nemici. Altrimenti non saremmo nerd, non guarderemmo film, serie TV e TUTTO QUESTO NON AVREBBE SENSO!!!
*Teodosia: arcinemico della nostra campagna di Dark Heresy, un mostro di carne e tecnologia con quattro braccia.
*Dracarys: da un’arcinota serie TV, ma noi dobbiamo stare zitti perché Risso è indietrissimo con le stagioni e non vuole spoiler.

 

 

Un articolo a cura di Admin T per – Sesso Droga e D&D