Le Mie Ragguardevoli Sessioni – #1 Botte Eretiche e Fagioli Spaziali

Le mie Ragguardevoli sessioni episodio #1
Le mie Ragguardevoli sessioni episodio #1

Le mie Ragguardevoli Sessioni è una nuova rubrica a cura di Admin T, fondatore della nota pagina Sesso Droga e D&D ,  ospiteremo un loro articolo ogni mercoledì.
Oggi si parlerà di Dark Heresy, Lode all’Imperatore e buona lettura!

 

Eravamo dalle parti di Pine-ruolo*, l’indiscussa patria del GDR, quando la fame cominciò a farsi sentire. È sempre così: il viaggio per la sessione è un viaggio della speranza; un’ora di macchina con gancio a metà strada per raggiungere l’agognata sera di libertà.

Non è una libertà comune, si tratta dello sciogliere i vincoli terreni per sfogare la fantasia, sorseggiando bibite di infima qualità prese al discount, accompagnate da patatine dal sapore inesistente… mica pizza e fichi!

La ridente città di Pine-Ruolo
La ridente città di Pine-Ruolo

Parcheggio la macchina a fianco di quella del Master. Dentro lui e un altro dei giocatori mi attendono col sorriso stampato in faccia, ma stampato col ferro da stiro.
“Non indovinerai mai cosa abbiamo preso per cena!” e suonava più come una minaccia o un monito: era meglio non indovinare e restare nella mia beata ignoranza.

Mi siedo sui sedili dietro, anche se sono alto un metro e novanta e peso come un cucciolo di bisonte bisunto, e comincio a concentrarmi sul mio PG per distogliere i pensieri dal cibo ignoto che fermentava nel baule della macchina. Sicuramente gli ultimi due lvl-up per avere uno splash inutile di poteri psionici avevano rovinato la dignitosa build basata sull’ignoranza e sul combattimento con spada a catena, ma ormai il danno era fatto.

Il mio prete di Dark Heresy aveva mosso i suoi primi passi nel magico mondo del Caos.
Arriviamo per grazia ricevuta a Looser-na*, ridente paesello di montagna nel quale c’è veramente poco da ridere… e non solo la bialera* straripata rendeva improbabile lo scenario, ma le erbacce della casa del master impedivano il passaggio se non grazie ad un poderoso machete e un corretto abbigliamento tattico.

Il lord inquisitor mentre esamina un pezzo di Orko
Il lord inquisitor mentre esamina un pezzo di Orko

“È per tenere lontano i PNG!”, sentenzia il Master con una risata sadica, mentre con una motosega apre un varco nel tronco di un arbusto, ormai delle dimensioni di una sequoia.
Entriamo e disgraziatamente, da una busta della spesa, intravedo parte del contenuto: hamburger precotti da scaldare al microonde. Peccato che in casa ci sia solo un fornetto giocattolo della Fiscier Prais adattabile anche alla fabbrica dei mostri.

Mentre il Master fa gli onori di casa e armeggia col fornetto, noi plachiamo la sete con una spremuta di tamarindo Special Edition del ’97… ottima annata! Tempo un battito di ciglia e gli hamburger son pronti, carbonizzati dentro e fuori.
Mangiamo la gustosa carbonella nell’attesa degli altri giocatori, che sarebbe bello dire “non tardano ad arrivare”, ma in verità tardano.

Finalmente, riuniti intorno al tavolo, inizia la magia vera e propria. Si passa dal cogliere ogni possibile doppio senso dietro le parole del Master, a ridere per mezz’ora quando tutti hanno colto la battuta fatta un’ora prima. È un tripudio di cazzate apocalittiche, ma d’altronde l’ambientazione è futuristica.

Il Master, poveretto, si era anche preparato una bellissima sessione piena zeppa di easter-eggs su di un pianeta in stile far west, ai margini dell’Impero.

Ma noi non ci trovavamo per ruolare da due settimane ed era fondamentale perdere tempo in più modi possibili.


Incontriamo alter-ego di molti personaggi di film celebri e il Master assegna un premio in (pochi) punti esperienza per chi coglie le citazioni. Ci immergiamo in maniera molto goliardica in questo mondo dove la tecnologia non è ancora arrivata e regnano sovrani gli
spaghetti-western: infatti incontriamo nientepopodimeno che Trinità e Bambino, intenti a menare le mani coi classici loschi individui che popolano i loro film.
Una sparatoria fuori saloon viene sedata, invece, tramite raggi al plasma sparati dalle mani della nostra guardia in stile Airon Men, con grande stupore generale della folla, ma ad un tratto la serietà piomba sul tavolo da gioco come un lampo a ciel sereno.

Su quel pianeta si trova il nostro acerrimo nemico! Lo stiamo cercando da decine di sessioni! Barattiamo informazioni, provviste, cavalli, dignità e molto altro con gli abitanti del luogo, soprattutto grazie al carisma del nostro pistolero. Dopo lunghissime contrattazioni, lo studioso del party riesce ad accaparrarsi una costosissima lucertola gigante da cavalcare.

“Si arrampica sui muri come quella di Star Uors?” chiede speranzoso. “Assolutamente no!” risponde il master.
Quindi, equippati e combattivi, ci apprestiamo alla lunghissima traversata del deserto: settimane di cammino.
Ma, quella che pensavamo essere una valle di lacrime, in realtà era una valle di Orki!
Verdi, orribili, muscolosi e agguerriti Orki!
Siamo spacciati!” grida il nostro pistolero.
Fuggiamo!” propone il nostro cecchino, pavido ma assolutamente in character.
Carichiamo!” urlo io.
Gli Orki prendono il mio grido come un’esortazione, perché si gettano in una carica frontale facendo partire la Waaagh.

È la fine di ogni certezza.

La realtà intorno a noi vacilla mentre danni considerevoli volano a destra e a manca. Gli Orki scesi in campo menano poderosi fendenti con i loro Zpacca e un fetentone, a distanza, mitraglia in mezzo alla folla col suo Zpara Grozzo colpendo più mosche che bersagli.

Il nostro cecchino propone ancora una volta la fuga, dal momento che due dei nostri sono già a terra, di cui uno orrendamente mutilato, ma io mi impongo e urlo: “Ce la facciamo!!!”.

Decapito un altro Orko, rubando l’ennesima “kill” al cecchino il quale, nonostante le continue proposte di fuga, aveva fatto il grosso del lavoro in fatto di danni.
Ad un tratto il mio sguardo incontra quello del Kapo Orko e il tempo si ferma.
Sorride selvaggiamente, pago della battaglia stessa. Non si cura dell’eventuale vittoria, della strategia o delle condizioni dei suoi.

È felice di combattere e di essere in quel preciso luogo, in quel momento.
Colgo l’attimo e ricambio il sorriso con la stessa follia negli occhi.
So perfettamente che siamo in svantaggio numerico e che non abbiamo nessuna possibilità di vittoria.
Sostengo lo sguardo del mio nemico e, in quel momento, capisco di essere uguale a lui.

Sono felice di essere in questo deserto a menare due sane mazzate su di un pianeta dimenticato, in un GDR con una bellissima ambientazione.

Sono soprattutto felice di essere seduto a questo tavolo, con i miei amici, a vivere una serata di svago e di catarsi collettiva.

Penso a tutte le avventure che abbiamo vissuto per arrivare fin qua, alla trama generale della campagna che va delineandosi nel corso delle sessioni, a tutti i PG caduti per rendere possibile questo scontro, alle battaglie vinte e alle battaglie perse.

In quel momento me ne accorgo: sono libero.

Comunque, alla fine, ci sono entrati un paio di critici e li abbiamo sterminati sti bastardi.

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*Pine-Ruolo: ovvero Pinerolo ridente cittadina Piemontese in cui si organizza un evento ludico 
chiamato Pine-Role. La maggior parte dei giocatori della zona fa spesso battute su questo nome.
*Looser-na: ovvero Luserna, nelle valli del pinerolese.
*Bialera: termine piemontese per indicare un canale irriguo.

 

Un articolo a cura di Admin T per – Sesso Droga e D&D