Le mie Ragguardevoli sessioni – #6 Full Immersion Nerd

Le mie ragguardevoli sessioni 6 !
Full immersion nerd

#6 Full Immersion Nerd

Le mie Ragguardevoli Sessioni è una nuova rubrica a cura di Admin T, fondatore della nota pagina Sesso Droga e D&D ,  ospiteremo un loro articolo ogni mercoledì.
Indice :
#1 – Botte Eretiche e Fagioli Spaziali
#2 – Come tutto ebbe inizio
#3 – Battute squallide sugli elfi
#4 – La Verga Ingestibile 
#5 – Barbari e Guardie Nere

Pine-ruolo*, anno Domini 2006.

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Venne il giorno in cui cominciò quella che sarebbe poi diventata una tradizione: la full immersion estiva.

Quattro giorni di puro intrattenimento nerd no-stop con sprazzi di follia. Era il primo passo verso il baratro, inoltrandoci verso la via senza ritorno.

Le nostre vite sarebbero cambiate dopo quell’esperienza, se in meglio o in peggio solo i posteri potranno dirlo.

Eravamo organizzatissimi: due letti e tre brandine, una Pleistescion Due e un Gaim Boi, una campagna di D&D per il pomeriggio e una di Vampiri la sera.
Cibo cinese d’asporto a portata di mano e malessere assicurato. Nulla poteva andare storto con queste premesse.

Iniziavamo la nostra giornata nel seguente modo: Mumu, Jack, Risso ed io ci attaccavamo alla Plei Due di buona mattina mentre Porpo si era perso nei meandri di De Sims per Gaim Boi, un gioco famoso per creare dipendenza.
Nulla è meglio di un bel videogame al mattino per cominciare la giornata con la giusta carica nerd.

cibo cinese in cina
Ci sarebbe piaciuto che il cibo cinese fosse stato così.

In realtà sarebbe meglio una corsetta o qualche esercizio fisico, ma all’epoca eravamo peggio di Giovanni Neve: non sapevamo nulla.

Dopo un pranzo a base di poco, condito dalla fretta, attaccavamo con la campagna di D&D, con un cambio di master per l’occasione.

D’estate è sempre toccato a Mumu e, ancora oggi, ci aspetta al varco ogni prima settimana di agosto con una nuova fantastica avventura.

All’inizio erano semplicemente “altre” sessioni, ma nel corso del tempo sono diventate bellissimi prequel e spin-off della campagna principale e dell’ambientazione homebrew* che è andata formandosi, negli anni, nella fervida immaginazione di Jack e Mumu.

Mumu era ed è il maestro delle cose bizzarre (o cose buffe, come diciamo noi) per quanto riguarda il gioco di ruolo.
Fu il primo ad introdurre nel gruppo ambientazioni alternative come Eberron* e tante altre meraviglie.
Pensate che durante l’ultimo ritiro ha riadattato un modulo di avventura della prima edizione in scatola di D&D.

La campagna in questione, in quel primo esperimento di full immersion, prevedeva il ritrovamento di alcune spade leggendarie, con una trama molto complicata che si districava tra complotti e faide tra famiglie nobiliari.
Ovviamente era privilegiato chi aveva avuto la pazienza e la voglia di leggere l’introduzione e di crearsi un background ad hoc: ovvero Risso.

Mappa Eberron
La mappa del mondo di Eberron, sì, è una figata maaaa, non parleremo di Eberron qui.

Dopo una cena dedicata agli involtini primavera e ai ravioli brasati, attaccavamo subito con Vampiri e il ruolo del master, o meglio del Narratore, toccava a me, che ero il più esperto del gruppo per quanto riguardava il Mondo di Tenebra.

La mia campagna, per quella che fu la mia prima esperienza seria da master, era finalizzata a portare l’apocalisse nel mondo. Un bel po’ di anni in anticipo rispetto alla linea temporale pensata dalla White Wolf*, avevo scritto un mio personalissimo “finale” con una mia versione del ritorno di Caino, il padre di tutti i vampiri.

Dopo la sessione serale, ci attaccavamo nuovamente ai videogiochi e puntavamo all’after* coatto. Fu quello il momento in cui le cose cominciarono a degenerare.

Eravamo seduti alla bell’e meglio intorno alla consolle con un bellissimo gioco sui samurai e Mumu, Risso, Jack ed io ci turnavamo nei combattimenti, mentre chi era in “pausa” doveva contendersi il Gaim Boi con Porpo, che lo cedeva malvolentieri.

Il videogioco in questione sulla Plei Due era uno di quei giochi che, dopo averli finiti una volta, puoi ricominciare da capo con tutti gli upgrade ottenuti fino a quel momento.
Avevamo cominciato verso mezzanotte e alle quattro del mattino, dopo una folle corsa, Jack sconfigge il boss finale urlando: “HO FINITO TENGU!!!”, che non era nemmeno il nome del gioco, ma un’erba curativa per re-fullare gli HP.

Decidiamo immediatamente di finirlo una seconda volta per goderci i superpoteri sin dai primi livelli. Teniamo duro un paio d’ore, forti dell’energia della gioventù, e alle prime luci dell’alba urliamo per la seconda volta: “ABBIAMO FINITO TENGU!!!”. Ormai il nome del gioco era diventato quello, in barba agli sviluppatori e a Risso che lamentava la nostra ignoranza: saltavamo tutti i filmati e i dialoghi per far prima, senza capire nulla della storia.

Purtroppo l’esaltazione di averlo finito in metà del tempo finisce presto: ci rendiamo conto che il gioco era stato completato solo al 98% e non potevamo assolutamente accettare di spegnere la consolle prima di aver raggiunto il massimo risultato possibile.

Ricominciamo da capo e questa volta ci basta un’ora e mezza per completarlo, con gli occhi ormai ridotti a minuscole fessure e la schiuma alla bocca.

Alle otto del mattino la missione è compiuta. L’antico vaso andava portato in salvo e noi stavamo svarionando tra la pubblicità dell’amaro Contevero e i deliri di onnipotenza, saltando sulle brandine in pose da eroi leggendari.

Porpo invece dormiva già da un po’ abbracciato al Gaim Boi.

Abbiamo ovviamente passato il resto della giornata in coma e, contando che il giorno dopo dovevamo attaccare i compiti delle vacanze da fare insieme, non siamo riusciti a portare a termine le campagne di D&D e Vampiri.

Questo fu il motivo per cui avremmo poi bandito i videogiochi dalle nostre future full immersion, cosa che ci ha portati ad appassionarci sempre di più e in maniera sempre più approfondita al GDR.

Apro una brevissima parentesi sui compiti delle vacanze. Quello fu l’anno in cui decidemmo che, in inglese, la parola “cool” era il sinonimo e il contrario della quasi totalità degli aggettivi.
Chiusa.

Se vi state chiedendo dove sia il malvagissimo gnomo Fritz in tutto questo, purtroppo ho una brutta notizia per voi: non lo abbiamo più incontrato per molti anni, fino al giorno in cui è rispuntato come una spina nel piede.
Ma di questo vi racconterò un altro giorno.

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*Pine-ruolo: ovvero Pinerolo, riconosciuta internazionalmente come patria del GDR. Che D&D è nato a Lake Geneva, ma mica aveva “ruolo” nel nome.
*Homebrew: preparata in casa, come la birra.
*Eberron: ambientazione in qualche modo steampunk per D&D.
*White Wolf: a loro si devono tantissimi giochi di ruolo ambientati nel Mondo di Tenebra, come Vampire, Mage, Werewolf etc…
*After: una cosa tipo che non dormivi, andava un sacco di moda in discoteca, ma noi lo facevamo coi videogiochi.

 

 

 

Un articolo a cura di Admin T per – Sesso Droga e D&D