C’è una data che tutti dovremmo tenere bene a mente: il 16 giugno. Per i social sarà un momento importante e occorre sapere cosa sta per accadere.
I social network sono ormai qualcosa che fa parte della nostra vita di tutti i giorni. Li utilizziamo per i motivi più diversi e passiamo su di loro ore che magari potremmo invece usare facendo anche altro.
Ultimamente, i social network sono stati al centro di una polemica che ha riguardato l’addestramento dell’intelligenza artificiale che Meta sta costruendo e che cerca di propinarci in ogni pertugio all’interno dei prodotti che fanno parte del suo ecosistema.
La nuova data fatidica è fissata al prossimo 16 giugno. Ma cosa cambierà effettivamente a partire da questa data? Cerchiamo di fare chiarezza.
Cosa succede il 16 giugno a chi usa i social network?
Quello delle intelligenze artificiali è un nuovo problema generale che dobbiamo affrontare. In particolare, la questione si solleva parlando di come le intelligenze artificiali debbano essere addestrate per rimanere rilevanti.
Premesso che nessuno di noi ha chiesto dei chatbot in grado di fare riassunti malconci di quello che c’è in rete o di produrre pallide fotocopie di imitazioni di qualcosa che potremmo chiamare arte, le società come Meta e Google sembrano invece del tutto intenzionate proprio a fornire agli utenti questi nuovi giocattoli.
Ma più che giocattoli, sembra di tenere in mano una bomba a mano. Questo perché, come nei racconti di fantascienza più contorti, per sopravvivere le intelligenze artificiali hanno bisogno di nuovi dati da ingurgitare con un ritmo costante.
Meta potrebbe avere in questo una marcia in più, dato che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp.
E per continuare a nutrire la sua intelligenza artificiale, c’è ora la possibilità di utilizzare anche tutti i dati e tutti i contenuti che abbiamo pubblicato sui social da quando esistono. Non c’è più modo di opporsi all’utilizzo dei dati personali, dato che la finestra si è chiusa alla fine del mese di maggio.
Ma c’è adesso una nuova data importante: gli aggiornamenti alla gestione dei dati che arrivano da terze parti e che entreranno in vigore il prossimo 16 giugno.
Meta sta cercando così di dare una parvenza di chiarezza e trasparenza a quello che fa e che farà con i dati che gli forniremo anche attraverso i servizi di terze parti. La difesa della privacy è adesso ancora più importante e diventa necessario prendere familiarità con i modi in cui le società, come Meta, usano questi dati e come i dati vengono eventualmente filtrati o protetti.
Nella nuova informativa sulla privacy, Meta promette per esempio di parlare con un linguaggio chiaro in modo che sia tutto comprensibile.
Lo scopo ultimo è quello di migliorare le funzioni personalizzate, il tutto dichiarando che ci sono anche alcuni dati che vengono trattati sotto forma anonima e aggregata, ma non ci sono in realtà dettagli reali per esempio sul rapporto con le terze parti.
L’unica cosa sicura è che Meta, come tutti i giganti che stanno rincorrendo l’intelligenza artificiale, farà di tutto per potersi garantire un flusso continuo e costante di dati con cui allenare i suoi servizi, che ci piaccia oppure no.