Chiudono studi a manetta, si litiga sul logo di Remedy e si chiude Apple VS Epic | La settimana videoludica N°3 | #GamersDigest 2024

Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa!

Attenzione: chiusura porte

Sembra assurdo, ma sono ormai tentato di rendere questa sezione una presenza fissa del Digest, dato che effettivamente ogni settimana arrivano nuove notizie di chiusure, ristrutturazioni e tagli di personale nell’industria videoludica. Gli ultimi 7 giorni non sono stati da meno.

L’ennesima vittima delle ristrutturazioni di Embracer Group.

Continuano, purtroppo non inaspettate, le chiusure in casa Embracer Group, la holding svedese di cui vi ho narrato storia, studi e businness collaterali in 3 differenti #aDevStory.

L’anno scorso la holding svedese ha iniziato una poderosa operazione di ristrutturazione aziendale, causata da un mancato accordo di finanziamento saltato all’ultimo minuto che ha obbligato il conglomerato a snellire la propria struttura in modo brutale, chiudendo numerosi studi e ridimensionandone altri, col risultato di licenziare oltre 900 dipendenti nel solo 2023. A inizio 2024 le operazioni sono proseguite lasciando a casa parte del personale di Slipgate Ironworks, e questa settimana è arrivata un’altra spiacevole notizia, ovvero la chiusura di Lost Boys Interactive. La notizia è arrivata tramite un annuncio dato via LinkedIn dall’ex producer Jared Pace, che non ha fornito numeri precisi sulla quantità di lavoratori licenziati, ma presumibilmente sono parecchi, in tutti i ruoli e ambiti.

Lo studio fondato nel 2017 e acquisito nel 2022 fu posto sotto la divisione Gearbox, dove contribuì come co-developer alla lavorazione di Tiny Tina’s Wonderlands, oltre che del famigerato The Quiet Man (2018). Gearbox aveva già dovuto subire la chiusura di Volition, altro studio posso sotto la sua egida dopo le scarse vendite del reboot di Saints Row, nonché un ridimensionamento della sua divisione publishing. L’anno scorso giravano addirittura voci secondi cui Embracer fosse in cerca di un acquirente cui vendere in blocco o a pezzi l’intera divisione; anche se all’oggi pare un’ipotesi esagerata, non c’è dubbio che Gearbox sia stata particolarmente colpita dalla mannaia della ristrutturazione.

Questa settimana è occorsa anche la chiusura di un altro studio, ovvero Double Loop Games, team specializzato nel settore mobile. La co-fondatrice Emily Greer ne ha dato annuncio adducendo come causa la contrazione del mercato con conseguente calo di investimenti nel 2023 (vi avevo parlato io stesso del problema degli investimenti in questo #GameFactory). Pare comunque che una cospicua parte degli sviluppatori sia stata ri-assorbita da Scopely, società acquisita lo scorso aprile da Savvy Game Group. In particolare, le nuove leve entreranno a far parte della sussidiaria GSN Games, specializzata in virtual casino e basata a Los Angeles. Ma la mannaia non vuole saperne di smettere.

C'è aria di tempesta in Thunderful
C’è aria di tempesta in Thunderful

Il developer/publisher svedese Thunderful (autori, tra gli altri, di Fe, The Gunk e Lost in Random), ha annunciato un piano di ristrutturazione atto al taglio dei costi in eccesso, che porterà al taglio del 20% della propria forza lavoro. In questo modo, calcola di risparmiare una cifra annua compresa tra gli 8,6 e i 10,5 milioni di dollari. D’altronde, i risultati finanziari del Q3 2023 mostravano perdite per 2,1 milioni di dollari, e hanno imposto un cambio di passo all’azienda, che ha spiegato di volersi concentrare sugli ambiti di business più profittevoli. Spiega il CEO Martin Walfisz:

Da quando sono stato eletto CEO nell’autunno del 2023, abbiamo analizzato i correnti ambiti di business di Thunderful ed il suo futuro posizionamento. Per assicurare e rafforzare la vitalità del gruppo, non abbiamo trovato alternativa alla riduzione dei costi e lo spostamento del focus verso le aree di business con le maggiori prospettive di crescita e profittabilità. È stato difficile prendere queste decisioni, e mi rattrista il fatto di dover salutare tanti talentuosi colleghi e partner. Ciononostante, sono convinto che sia una direzione necessaria da intraprendere per Thuderful e che tali cambiamenti renderanno la compagnia un attore più forte sul mercato. – Martin Walfisz citato da Marie Dealessandri, Thunderful announces restructuring that will cut 20% of its workforce – 17 gennaio 2024

Notizie di licenziamenti provengono anche da Pixelberry Studios, team californiano di proprietà di Nexon autore delle avventure High School Story e Choices!, che ha licenziato un imprecisato numero di dipendenti nei reparti QA, produzione e artistico. Anche lo studio americano Pole to Win, specializzato nel co-developing, ha licenziato 45 dipendenti, specialmente nel settore QA e nella forza lavoro locata al di fuori del territorio statunitense. Inoltre, fonti della testata tedesca GameStar riferiscono di un imminente chiusura di Piranha Bytes, che sarebbe l’ennesima vittima del piano di ristrutturazione in corso all’interno di Embracer Group. Siccome licenziare in blocco i dipendenti in Germania non è operazione particolarmente agevole, la testata ragiona sul fatto che potrebbero venire dislocati presso altri studi della holding svedese, anche dopo la dissoluzione dello studio, comunque non c’è ancora nulla di sicuro. Infine, altri licenziamenti segnalati da VideogameLayoffs:

Il marchio non è bello se non è litigarello

Un logo val bene una causa?
Un logo val bene una causa?

Take-Two deve essersi svegliata col piede storto, perché ha intentato una disputa sulla registrazione di marchio nei confronti di Remedy, rea di aver creato un nuovo logo aziendale troppo simile a quello di Rockstar Games, studio di sua proprietà. Lo scorso autunno Take-Two si era già opposta ad altre due varianti del logo depositate da Remedy presso l’Intellectual Property Office del Regno Unito. A quanto pare Take-Two ha una specie di paranoia nei confronti della protezione del marchio, dato che nel 2021 aveva sollevato una simile disputa nei confronti di It Takes Two, avventura multigiocatore di Hazelight Studio nominata Game Of The Year 2022, dal nome troppo simile a quello della holding americana. Hazelight ed il suo publisher EA avevano quindi rinunciato alla registrazione del marchio, temendo una causa milionaria da parte di Take-Two.

La motivazione addotta da Take-Two per la sua opposizione, di cui trovate il documento ufficiale a questo indirizzo, è il rischio di confondere il pubblico a causa della somiglianza dei due loghi. Remedy ha annunciato il suo nuovo logo lo scorso aprile e ne ha depositato la registrazione a maggio, spiegando che il rebranding volesse rifletter l’evoluzione dello studio pur nel solco della continuità col passato (un vecchio logo dello studio consisteva in una “R” attraversata da un proiettile). Diciamo che non è il modo migliore per cominciare una collaborazione, che pure è partita: in effetti dal 2022 Remedy collabora proprio con Rockstar per i remake dei primi 2 giochi della serie Max Payne, che in base ad un recente aggiornamento sarebbero entrati in piena fase produttiva! In ogni caso portavoce di entrambe le compagnie minimizzano e parlano di rapporti solidi e sereni tra le due realtà. Evidentemente il marchio non è bello se non è litigarello…

Ubisoft rimodula il suo servizio in abbonamento

Ubisoft + Premium banner
Ubisoft + Premium banner

Ubisoft ha rimodulato la propria offerta relativa ai suoi servizi in abbonamento. Ubisoft + è ora scisso in due piani distinti:

  • Ubisoft + Premium: il servizio offre la prova di titoli premium (completi di tutti i contenuti aggiuntivi) e in accesso anticipato al Day One (compreso il recentissimo Prince Of Persia: The Lost Crown) oltre al consueto catalogo di titoli legacy disponibili su console Xbox, in cloud tramite Amazon Luna e su PC. Il costo del servizio è fissato a €17,99/mese.
  • Ubisoft Classics: l’offerta permette di accedere ad una parte del catalogo legacy per i giocatori PC, al prezzo budget di €7,99/mese. Questa opzione era già disponibile per gli utenti Playstation, ma non ancora per i giocatori PC.

Intervistato da GamesIndustry, il Director of Subscription Philippe Tremblay si dice fiducioso che questa strategia potrà garantire un’ulteriore crescita delle sottoscrizione, il cui trend è in costante aumento: ottobre 2023 è stato il mese record per il servizio, in quanto a numero di abbonati (le cifre non sono divulgate). Una delle ragioni del successo di queste formule, a detta di Tremblay, è che il pubblico si sta lentamente abituando a non giudicare un difetto il mancato possesso delle copia fisica di un gioco, giudicando più vantaggiosa la scelta di una controparte digitale, e anche lo stesso concetto di possesso sta iniziando a perdere valore di fronte alla possibilità di avere accesso ad ampi cataloghi di titoli a prezzi contenuti. Tremblay auspica che tale trend continui, e che a lungo termine i giocatori finiranno col giudicare superfluo il fatto di possedere o meno i titoli che giocano:

Non ho la sfera di cristallo, ma quando si considera i diversi servizi in abbonamento che ci sono sul mercato, abbiamo assistito ad una rapida espansione del settore nell’ultimo paio d’anni, anche se è ancora relativamente piccolo rispetto ad altri segmenti del mercato videoludico. (…) Una delle cose che abbiamo notato è che i giocatori erano abituati, un po’ come i DVD, a possedere i propri giochi. È qui che deve avvenire il cambiamento nelle abitudini di consumo. Questa trasformazione è stata più lenta ad avvenire nel settore del gaming. (…) Tutto sta nel sentirsi a proprio agio col fatto di non possedere i propri giochi. Io stesso ho dei box di DVD a casa. Capisco perfettamente quel modo di pensare da parte dei giocatori. Ma man mano che i consumatori abbracceranno questo modello, scopriranno che i loro titoli rimangono lì, il servizio pure, e loro potranno accedere solo se e quando hanno voglia. Ciò è rassicurante. Anche lo streaming è un aspetto fondamentale e vantaggioso dei servizi in abbonamento. In questo modo paghi solo quando ne hai bisogno, al posto che pagare in modo continuo. – Philippe Tremblay citato da Christopher Dring, The new Ubisoft+ and getting gamers comfortable with not owning their games – 15 gennaio 2024

A parte l’ultimo concetto espresso nella citazione che è palesemente rovesciato (è nei servizi in abbonamento che si paga in modo continuativo, mentre normalmente si acquistano giochi una tantum) è indubbio che il gaming digitale sia più comodo (e spesso più economico) della sua controparte fisica, che andrà inesorabilmente a sparire o a relegarsi nel collezionismo. Resta l’incognita data dall’affollamento della concorrenza: con tanti produttori che offrono una moltitudine di servizi in abbonamento, su quali di essi i videogiocatori decideranno di investire le loro limitate risorse?

Inoltre non tutti gli sviluppatori di videogiochi la pesano come Tremblay. Fra gli oppositori di tale filosofia c’è Swen Vincke, CEO e fondatore di Larian, lo studio belga responsabile di Baldur’s Gate 3. Vincke ha affidato il suo pensiero al suo account X, dove ha spiegato che non giudica positivamente un mercato in cui i cataloghi dei giochi sono decisi a priori dai produttori e vengono somministrati al pubblico tramite servizi in abbonamento; per questo BG 3 non arriverà mai su Game Pass o altri servizi, e rimarrà sempre indipendente da queste logiche, rivendicando la necessità di una compravendita diretta tra sviluppatore e videogiocatore.

Apple VS Epic, capitolo chiuso (?)

Pare che la diatriba sia finalmente finita, tutto a vantaggio di Apple
Pare che la diatriba sia finalmente finita, tutto a vantaggio di Apple

Non ci sarà alcun processo d’appello per la causa che vede coinvolte, fin dal 2020, Apple ed Epic. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha infatti rigettato le richieste di appello presentate da ambo le parti in merito alla sentenza che ha visto Epic perdere su ogni punto sostenuto tranne uno, ovvero la necessità di porre in vigore pratiche di anti-steering da parte di Apple, che secondo i giudici non può e non deve impedire che gli sviluppatori di un’app suggeriscano e possano invitare gli utenti ad accedere tramite link diretti ad effettuare acquisiti in-app esterni all’App Store, aggirando così il versamento della quota delle esose royalties richieste dalla Mela Morsicata, che ammontano al 30% del valore di ogni acquisto effettuato all’interno del suo mobile store.

La causa, come ricorderete, è nata in conseguenza alla rimozione di Fortnite dai dispositivi Apple, rimozione dovuta proprio al fatto che Epic aveva creato un suo launcher proprietario per aggirare il versamento delle royalties ad Apple. La sentenza ha inibito tale pratica, consentendo di fatto ad Apple di mantenere il monopolio di App Store sui propri dispositivi mobile. Ora la decisione della Corte Suprema mette la pietra tombale su qualsiasi speranza da parte di Epic di cambiare queto stato di cose. Ovviamente il CEO Tim Sweeney non è stato felice della cosa, come traspare dal suo commento alla notizia:

Per quanto riguarda l’anti-steering, inoltre, Apple si dimostra fino in fondo un genio del male. L’azienda di Cupertino ha ottemperato alle direttive del tribunale in un modo tutto suo, ovvero inserendo tutta una serie di “scocciature” atte a rendere tale pratica scomoda per l’utente e lo sviluppatore, ed inoltre – cosa ancor più importante – imponendo comunque il pagamento delle royalties anche agli acquisti effettuati su store esterni, sebbene in misura leggermente più bassa rispetto alla sua quota consueta: 27% contro l’abituale 30%, questo perché Apple toglie dal computo i costi che essa stessa verserebbe o sosterrebbe per gestire la transazione all’interno del circuito di pagamento di App Store. In pratica Apple rivendica in tutto e per tutto il principio secondo il quale qualunque sviluppatore che mantenga una app all’interno del suo store sia tenuto a pagare ad Apple le royalties che le competono. La notizia di adeguamento di Apple alla sentenza del tribunale americano si può leggere per intero qui, mentre di seguito vi giro l’ottimo riassunto per punti che Stephen Totilo ha redatto nella sua newsletter GameFile; in pratica d’ora in poi gli sviluppatori che vogliono linkare all’interno della propria app metodi di pagamento esterni dovranno fare quanto segue:

  • Fare richiesta ed ottenere autorizzazione da Apple per l’avvio di tale pratica, fornendo adeguate assicurazioni di sicurezza del circuito di pagamento esterno.
  • Continuare ad offrire la possibilità di acquisiti in-app.
  • Evitare di scoraggiare attivamente l’acquisto in-app.
  • Notificare agli utenti prima del rimando al circuito esterno il fatto che Apple declina ogni responsabilità rispetto alla privacy e sicurezza dell’acquisto effettuato al di fuori di App Store.
  • Offrire il link esterno solo all’interno dell’app stessa e non tramite notifica, pop-up o qualsivoglia altro espediente.
  • Astenersi dal menzionare la possibilità di acquisto esterno nella vetrina dell’applicazione presente sull’App Store.
  • Pagare ad Apple la famigerata commissione pari al 27% del valore dell’acquisto (percentuale ridotta al 12% per i membri dell’Apple Small Business Program).

Insomma, è ovvio che con così tanti paletti e con un vantaggio sostanzialmente nullo rispetto al metodo tradizionale, gli sviluppatori che decideranno di ricorrere a metodi di pagamento alternativi rasenteranno lo zero.

Developer Direct 2024

In settimana si è tenuto il Developer Direct 2024 con cui Microsoft ha puntato i riflettori su 5 grandi produzioni in uscita entro l’anno su PC e Xbox. Vi rimando al recap dell’evento per tutti i dettagli, qui di seguito mi limito a riassumervi le informazioni principali:

  • Avowed: la presentazione si è focalizzata sulle meccaniche del combat system e su alcuni aspetti legati al roleplay, in particolare varietà e profondità delle subquest. Avowed uscirà su Xbox Series X|S, PC e Game Pass, ed è stata indicata la finestra di lancio: autunno 2024.
  • Senua’s Saga: Hellblade II: l’aggiornamento ha fornito qualche dettaglio sulla premessa narrativa del gioco, che avrà una durata simile al predecessore e sarà venduto a prezzo budget. Il gioco arriverà su Xbox Series X|S, PC e Game Pass il prossimo 21 maggio.
  • Visions of Mana: si tratta del primo episodio della serie JRPG di Square Enix ad approdare su console Xbox, ed il primo capitolo principale dopo 15 anni. Sarà un action-RPG open-world.  Arriverà su Xbox Series X|S e PC nel corso dell’estate.
  • Ara: History Untold: gli sviluppatori hanno creato il 4X “che hanno sempre sognato di giocare”, introducendo nel genere meccaniche non scontate come la risoluzione contemporanea dei turni di gioco e la fauna selvatica che reagisce alla presenza umana. Il gioco uscirà su PC e PC Game Pass in autunno.
  • Indiana Jones e l’antico Cerchio: la nuova avventura del professor Jones ci catapulterà in giro per il mondo in un rocambolesco mix di azione, esplorazione, risoluzione di enigmi e umorismo tipico del personaggio. Il titolo uscirà su Xbox Series X|S, PC e Games Pass entro l’anno, ma per il momento Microsoft non si è sbilanciata nel fornire una data di uscita precisa.

Bacheca annunci

Flash News

  • AI Limit: con un trailer di annuncio pubblicato in sordina, Sony ha presentato un action-RPG sviluppato dal team cinese SenseGames, parte dell’incubatore China Hero Project, che sarà pubblicato entro l’anno su PS5.
  • Alone in the Dark: THQ ha pubblicato due video: uno che mostra alcune location dell’inquietante magione Derceto e i suoi bizzarri abitanti; l’altro in cui presenta i contenuti della Deluxe Edition: il 1992 Costume Pack permetterà di trasformare i protagonisti del gioco nelle loro controparti low-poly del gioco originale; ci saranno alcuni filtri video aggiuntivi; sarà presente un commentario del game director del gioco. Il titolo arriva il 20 marzo su PC, PS5 e XSX, il preorder è già aperto.
  • Foamstars: Square Enix ha ammesso di aver utilizzato l’AI generativa per realizzare alcuni contenuti grafici del gioco, nello specifico le miniature associate alle descrizioni testuali presenti in alcuni alcuni menù. Il producer Kosuke Okatani ha spiegato a VGC che tutto il resto è farina del sacco dei programmatori, e che i contenuti AI-based, realizzati tramite Midjourney, costituiscono circa lo 0,01% degli asset totali del titolo. Possiamo aspettarci utilizzi più massicci in futuro, dato che il presidente della compagnia Takashi Kiryu ha indicato l’AI come una delle principali tecnologie da perseguire nella sua lettera ai dipendenti di inizio anno.
  • GameStop: la nota catena retail di videogiochi e merchandise ha annunciato la chiusura del proprio marketplace legato alle cryptovalute ed NFT, che al momento risulta già non più raggiungibile, anche se ufficialmente le operazioni dovrebbero cessare il prossimo 2 febbraio. Secondo quanto riportato da GamesIndustry, la società ha motivato la decisione adducendo come causa la mancanza di normative chiare che regolamentino il settore; è lecito supporre che l’operazione non si sia rivelata profittevole. In ogni caso gli NFT creati e scambiati tramite la piattaforma rimarranno nella disponibilità dei rispettivi proprietari, che potranno continuare a scambiarli presso altri canali.
  • Hundred Star Games: Sefton Hill e Jamie Walker, già co-fondatori di Rocksteady, hanno inaugurato questo nuovo studio di sviluppo a Londra. Attualmente comprende circa 100 persone e ha in cantiere un titolo AAA
  • Martha Is Dead: l’avventura horror dello studio italiano LKA riceverà un adattamento cinematografico. Lo ha annunciato Wired Productions, che lavorerà al film avvalendosi della collaborazione della casa di produzione svedese Studios Extraordinaires. La regia sarà affidata a André Hedetoft e Andreas Troedsson, entrambi membri del team svedese; il primo ricoprirà anche il ruolo di sceneggiatore (con il contributo di Luca Dalcò, director del gioco), mentre il secondo curerà la fotografia. La produzione del film è già avviata, ma per il momento non è stata comunicata una finestra di lancio.
  • Palworld: il survival/monster-taming definito efficacemente “Pokémon con le armi” ha venduto 2 milioni di copie a 24 ore dal lancio! Un risultato straordinario per lo studio giapponese Pocketpair, non c’è che dire!
  • Rock Band 4: dopo 8 anni di supporto continuo, Harmonix si appresta a rilasciare l’ultimo DLC del gioco, in uscita il 25 gennaio. Il catalogo complessivo titolo comprende circa 3000 tracce.
  • Sega Sammy: la società ha riorganizzato le proprie divisioni interne. Ora esistono Sega Corporation che cura il settore gaming e… Sega Fave (!) che si occupa dei segmenti giocattoli e attrazioni.
  • Suicide Squad: Kill the Justice League: Rocksteady ha pubblicato un nuovo gameplay launch trailer per il gioco in arrivo il 2 febbraio su PS5, Xbox Series X|S e PC.
  • S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl: con un nuovo trailer GSC Game World ha finalmente svelato la data di uscita dello shooter/survival open-world sviluppato in piena guerra (lo studio è a Kiev). Il gioco uscirà su PC, Xbox Series X|S e Game Pass il prossimo 5 settembre 2024.
  • Tetris: giusto un paio di settimane fa il giocatore BlueScuti riuscì a battere per la prima volta la versione NES dello storico titolo, arrivando al crash del gioco che ne segna inevitabilmente il completamento. Mai nessuno c’era riuscito prima di lui. Ora però un altro giocatore, Fractal161, non solo ha ripetuto l’impresa, ma ha anche ottenuto il primato di velocità impiegando 38 minuti e 4 secondi, ovvero 20 secondi in meno rispetto a BlueScuti, a causando il crash del gioco al livello 155, mentre il “collega” l’aveva indotto al livello 157. Complimenti!
  • Until Dawn: l’avventura horror di Supermassive sta per ricevere un adattamento cinematografico. Produce PlayStation Productions con Screen Gems (altro studio di Sony Pictures Entertainment), su sceneggiatura di Blair Butler (The Invitation) e Gary Dauberman (Annabelle, It Capitolo Due). La regia è affidata a David F. Sandberg (Annabelle: Creation, Shazam).

Dal mercato

  • ArenaX Labs: lo sviluppatore americano specializzato in giochi web3-based ha raccolto 6 milioni di dollari in un round di investimenti volto a finanziare lo sviluppo di AI Arena, un platform-fighter multiplayer online free-to-play che permetterà ai giocatori di creare i propri lottatori e allenarli tramite procedure AI-based non ancora svelate. La beta dovrebbe essere lanciata quest’anno.
  • Build a Rocket Boy: lo studio fondato dall’ex producer di Rockstar North Leslie Benzies ha raccolto 110 milioni di dollari in un round di finanziamenti di Serie D, con i quali supporterà i suoi 3 maggior progetti in corso, ovvero il metaverso videoludico Everywhere attualmente in fase di playtest, il rispettivo toolset Arcadia che permetterà agli utenti di dar vita a creazioni personali al suo interno tramite UGC, e l’action-adventure MindsEye, giocabile proprio all’interno di Everywhere.
  • Lokum Games: la startup turca ha racimolato 1 milione di dollari in un round di finanziamenti atto a sostenere lo sviluppo di due titoli sparatutto, Zula e Zula Mobile, di cui si pianifica anche la realizzazione di una variante in salsa MMO.
  • Microsoft: L’azienda di Redmond ha superato Apple divenendo la compagnia di maggior valore al mondo, quotata ben 2,89 triliardi di dollari (1 triliardo = 1 miliardo di miliardi!). Gli ingenti investimenti di Microsoft nell’emergente tecnologia delle intelligenze artificiali hanno fornito un contributo importante all’aumento del valore delle azioni della compagnia negli ultimi anni, e secondo il CEO Satya Nadella (pag.25 del documento linkato) gli investimenti di Microsoft si sono rivelati una componente essenziale di questo successo, poiché gli stessi set di transistor usati per la grafica ora si usano per l’AI.
  • Square Enix: in una riunione agli investitori dello scorso novembre pubblicata solo ora, il nuovo presidente Takashi Kiryu ha spiegato che vuole riconfigurare le produzioni della compagnia diminuendole di quantità e aumentandole di qualità. Vuole inoltre operare una maggior distinzione tra grosse e piccole produzioni, evitando prodotti “di messo” che rischiano di non avere un posizionamento commerciale ben definito e quindi un ROOI incerto.
  • Tencent: il colosso cinese del gaming nel 2023 ha fortemente ridotto gli investimenti, in linea con i trend recessivi che vi ho esposto in questo #GameFactory. Secondo il South China Morning Post infatti, lo scorso anno la compagnia ha concluso 39 operazioni di investimenti in 37 diversi ambiti di business, inerenti il gaming ma anche il settore terziario e tecnologico legato allo sviluppo delle AI. Si tratta di un calo enorme rispetto alle 99 operazioni effettuate nel 2022 e alle 199 del 2021.

I giochi della settimana

Prince of Persia: The Lost Crown
Prince of Persia: The Lost Crown

Ecco i principali videogiochi usciti in settimana. Un click sul titolo vi rimanda al trailer relativo.

  • DreadOut 2 (18 gennaio – NSW): survival horror sviluppato e pubblicato da Digital Happiness. Port per Switch ad anni di distanza dall’uscita originale, permetterà ai possessori della handheld Nintendo di immergersi in questa tetra avventura intrisa di folklore indonesiano.
  • Prince of Persia: The Lost Crown (18 gennaio – PC/NSW/PS5/PS4/XBX/X1): action-adventure sviluppato da Ubisoft Montpellier e pubblicato da Ubisoft. Un ritorno alla classica formula 2D a scorrimento per la serie PoP con un particolare focus su combattimenti impegnati vi e puzzle ambientali.
  • Yuuna and the Haunted Hot Springs: The Thrilling Steamy Maze Kiwami (18 gennaio – PC/iOS/Android/NSW/PS5): Dungeon-RPG sviluppato da Matrix Software e pubblicato da FuRyu. Offre una premessa narrativa da classico isekai ed un gameplay fortemente roguelike addolcita da una colorata estetica anime.
  • Another Code: Recollection (19 gennaio – NSW): avventura sviluppata e pubblicata da Nintendo. Remake di due avventure punta-e-clicca uscite su DS, questa collezione offre scenari completamente rifatti in 3D, doppiaggio completo, musica riarrangiata e nuovi enigmi che arricchiscono il gameplay e fanno spremere le meningi. Presente anche un sistema di aiuti opzionali.
  • The Last of Us Part II Remastered (19 gennaio – PS5): action-adventure sviluppato da Naughty Dog e pubblicato da SIE. Versione riveduta e corretta del secondo capitolo della serie, con grafica 4K nativa (o 1440 con upscaling), inedite sezioni di gioco nell’avventura principale, commento audio degli autori, supporto al DualSense e nuova modalità roguelike survival.

La settimana di Player

Sapete che ogni mercoledì sul nostro canale twitch si gioca di ruolo? La nostra campagna originale basata su D&D 5^ si chiama Echoes of Erythmia! Potete recuperare il finale di stagione a questo indirizzo!

Recensioni

Non sapete da che parte stare nella recente diatriba sul senso dell’operazione The Last of Us Parte II Remastered? A parere del nostro Claudio Albero si tratta di un ottimo modo di avvicinarsi al titolo da parte di chi ancora non ne abbia avuto la possibilità.
Lato giochi di ruolo, Pasquale Monniello ha provato Blue Rose GDR, un curioso esperimento che cala il classico roleplay in un setting romantico che focalizza l’attenzione sul vissuto emotivo dei personaggi.

Tutto il resto

Il caporedattore galattico Graziano Salini ha provato in anteprima dell’atteso action RPG Grandblue Fantasy: Relink, rimanendo piacevolmente colpito dalle potenzialità dell’endgame specialmente in ottica multigiocatore.
Pietro Falzone invece ha spolpato la demo PC di Realm of Ink, action isometrico con vibes alla Hades con un’affascinante comparto narrativo ed artistico che attinge alla mitologia cinese.
L’Astropate, alias Nicholas Sacco continua la sua gargantuesca esegesi delle Cronache Perdute di Gotrek & Felix con il terzo episodio della trattazione.
Infine Matteo Perini vi offre le sue elucubrazioni circa il possibile periodo di rilascio di “Switch 2”, che potrebbe essere più vicino del previsto.

Per questa settimana è tutto.
Arrivederci a domenica prossima
 con il #GamersDigest N°4 del 2024!