Avete mai amato talmente tanto un videogioco da sperare che non finisse mai?
Ecco, a me succede spesso, e quando accade penso al modo in cui poter far rivivere sensazioni e divertimento di quei giochi anche dopo i titoli di coda, tanto li ho amati, e penso sempre al gdr. In effetti, ci sono giochi che, per la loro potenza narrativa e il loro setting evocativo, forse meriterebbero davvero di avere un gioco di ruolo tutto loro, con regole peculiari, che permetta ai giocatori di continuare a viaggiare in quei mondi.
Proprio guidato da questo pensiero, in questo speciale ho selezionato sette giochi, fra rpg, stealth game e open world che non stonerebbero affatto come setting per un tabletop rpg.
Curiosi?
Perché proprio questi giochi?
Prima di partire con la nostra lista, due parole sul criterio di scelta: cosa secondo me renderebbe l’ambientazione di un videogioco degna di diventare un manuale per il gioco di ruolo?
Probabilmente non c’è una risposta univoca a questa domanda ma, se dovessi darla, penso che dovremmo ragionare su come il setting di un videogioco è costruito, su quanta coerenza interna abbia, o su quanto riesca a coinvolgere il giocatore.
Fattori soggettivi e che fanno riferimento al modo in cui i singoli giocatori si approcciano, ma che hanno un loro fondamento oggettivo nella capacità di un’ambientazione di appassionare.
Viaggi a cavalo sulla frontiera fra mondo civilizzato e terre selvagge, visite a dead cities sperdute nel deserto, rapine a mano armata e fughe dalla legge: visto dal punto di vista del setting, il mondo di Red Dead Redemption ha tutto ciò che un buon gdr dovrebbe avere. Anche se i videogiochi Rockstar hanno un’impostazione rigorosamente single-player, adattare l’ambientazione alle dinamiche di un party gdr potrebbe non essere così difficile.
Un gruppo di gioco di RDR potrebbe incarnare una banda di fuorilegge sulla falsariga di quella di Dutch, e il master potrebbe facilmente strutturare la campagna come una serie di “colpi” da mettere a segno seguiti da fughe rocambolesche, intermezzati da esplorazioni dei vasti territori di West Elizabeth o New Austin in cerca di risorse, “lavoretti” o altro.
Certo, in un’ottica rpg verrebbe meno una delle forze del videogioco, ovvero il viaggio in solitaria in un territorio incontaminato e tutto da scoprire, ma forse permetterebbe anche di vivere quelle stesse situazioni e sensazioni in un modo diverso e ricco di spunti di gioco.
Per non parlare di come il tono di RDR, struggente e crepuscolare, permetterebbe di creare storie davvero epiche e memorabili.