‘Horses’, questo il titolo del nuovo videogioco sviluppato dal team italiano di Santa Ragione, che potrebbe non vedere la luce su Steam a causa di un’importante censura. Arriva la replica di Valve.
I videogiochi, in quanto estrinsecazioni artistiche, sono soggetti a tutti i ragionamenti che l’arte porta con sé: se da un lato c’è chi vorrebbe vederne l’aspetto più libero, che maggiormente trasmette l’idea che uno sviluppatore vuole incanalare in un una sua opera, dall’altro esistono realtà che per riuscire a risultare “appetibili” al mercato tutto, devono esercitare una funzione di controllo necessariamente compromettente.
Dietro a quella che viene chiamata banalmente ‘censura’, si nascondono singolari realtà che meritano approfondimenti. E un approfondimento in questo caso, lo meritano gli sviluppatori di ‘Horses’, titolo sviluppato dalla software house italiana Santa Ragione, che nelle ultime ore pare star vivendo un incubo: Steam sta boicottando il gioco. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
Censura di Steam o sviluppatori audaci? Valve (non) ha le idee chiare
Nelle ultime ore, è emersa una notizia che colpisce da vicino il mercato italiano dei videgiochi. La software house Santa Ragione ha infatti annunciato che, il loro nuovo gioco ‘Horses’ è stato bandito da Steam. Il gioco è un horror in prima persona, che si propone come un’allegoria per trattare temi come i traumi familiari e la ristrettezza dei valori puritani, tra dinamiche di potere totalizzante e responsabilità personali. Il tutto, messo in scena con umani che indossano maschere di cavalli.
Il gioco aveva ricevuto un certo apprezzamento, già durante le prime presentazioni della demo durante IndieCade, Day of the Devs, SXSW Sydney showcases e SFMOMA exhibitions. Chiariamo che Horses sarà comunque disponibile per essere acquistato su tutte le altre piattaforme online, come Epic Games Store, GOG, Itch.io e l’Humble Store.

Come apprendiamo da alcune dichiarazioni rilasciate dalla stessa Valve, il primo problema con Horses si ebbe nel 2023. Al tempo, Valve aveva richiesto una prima build in anteprima del gioco, così da poterlo revisionare. Una manovra sicuramente irrituale, cui però Santa Ragione acconsentì. In seguito al provato, Valve dichiarò quanto segue:
“Dopo la valutazione, non saremo in grado di portare il gioco Horses su Steam. Nonostante gli sforzi per portare la maggior parte dei titoli che ci vengono sottoposti, riteniamo che questo titolo presenti tematiche, immaginario o descrizioni che non distribuiamo. A prescindere dalle intenzioni dello sviluppatore col suo prodotto, non distribuiremo un contenuto che sembra, secondo il nostro giudizio, rappresentare atti sessuali che coinvolgono minori. […] Quest’applicazione è stata bandita e non può essere riutilizzata. Sottoporcela nuovamente, anche con modifiche, non verrà accettato”.
Nonostante i tentativi di Santa Ragione di capire a cosa Steam facesse riferimento e nonostante un ulteriore messaggio di Valve, trapelato nelle scorse ore, in cui non viene chiarito null’altro che non fosse una paventata violazione di linee guide e termini, al momento non è ben chiaro a quali scene facesse riferimento Valve nel primo comunicato.
L’ipotesi dello studio, è in riferimento a una scena incompleta, in cui il ranch dove è ambientata la vicenda, ospita un padre e una figlia, con quest’ultima che dice di voler fare “un giro a cavallo”. La scena che segue però, non è secondo Santa Ragione per nulla riconducibile a un atto sessuale di alcun tipo, nonostante venga mostrata la ragazza che “cavalca”, sulle spalle, una donna nuda con la testa di cavallo. Alla luce di ciò, nonostante la stessa SH riconosca che “sia giusto obiettare la giustapposizione” di una ragazzina e una donna nuda, non rientrerebbe in quella che Valve ha definito come “area grigia”.
Pietro Righi Riva, co-fondatore dello studio e produttore di HORSES, spiega che l’inserimento del modello di quella bambina, era nulla più che un placeholder e che, se Steam avesse davvero ritenuto che fosse quello a creare problemi, lui e lo studio non avrebbero esitato un attimo a sostituirlo. Continua commentando la decisione di Valve, di non voler nemmeno ridiscutere la faccenda, definendola una cosa “inaspettata al 100%”. Riva chiarisce infine, che tutti i modelli di personaggi presenti in gioco, sono rappresentazioni di persone che hanno superato i 20 anni di età.
Altri store, come detto, non hanno avuto granché da obiettare con l’inserimento di Horses, nonostante linee guide spesso molto simili come nel caso di Epic. Non è così difficile immaginare il danno che il mancato inserimento di Steam comporterà: a livello diretto, al gioco verrà precluso forse la più ampia fetta di mercato; a livello indiretto, sicuramente un’accusa di inserimento di contenuti a sfondo sessuale con minori, non è certo la miglior pubblicità di cui un titolo possa godere. Continueremo a seguire la vicenda.
