Fallout 3

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Fallout 3 è disponibile per PC, PlayStation 3 e Xbox 360. La versione testata è quella per Pc. 

fallout-3-frontAPOCALISSE NUCLEARE

Siamo nell’anno 2077, l’uomo e la sua intelligenza hanno raggiunto confini sempre più estesi ma come spesso succede, il bramoso potere, ha portato la razza umana sull’orlo dell’estinzione per colpa di una nuova guerra nucleare. Quelli più fortunati hanno avuto la possibilità di nascondersi dentro a dei bunker anti atomici, per cercare di sopravvivere al disastro atomico.
Duecento anni più tardi, l’umanità è ancora viva ma a causa delle radiazioni sulla superficie terrestre è ancora rinchiusa all’interno dei bunker, chiamati Vault. In questa situazione veniamo alla luce (letteralmente) noi e ci prepariamo ad apprendere le prime tecniche che ci serviranno per sopravvivere e lavorare all’interno della comunità. Questo piccolo preambolo serve come tutorial al giocatore per farci conoscere i primi comandi e tutta una serie di funzioni che serviranno per continuare l’avventura – ed ecco allora vedere crescere il nostro personaggio fin dalla tenera età per arrivare alla soglia dei diciannove anni e conoscere una amara verità.

 

UNA BOCCATA D’ARIA

Il prologo appena descritto serve per introdurre le basi del terzo seguito di uno dei giochi più apprezzati di sempre: Fallout, qui alla sua terza incarnazione ad opera dei talentuosi Bethesda (la serie di The Elder Scroll dovrebbe dirvi qualcosa).

Se da una parte ci sono voluti dieci anni per aspettare un seguito di Fallout 2, d’altra parte, molte persone erano scettiche sul passaggio di marchio dai Black Isle Studios (detentori dei primi due capitoli) per giungere nelle mani dei papà di Oblivion.

Per un semplice motivo: si rischiava di far diventare un gioco fantasy come quello appena citato in un gioco post-apocalittico con le armi. Ebbene, se da una parte Fallout 3 non ruba solo il motore grafico di Oblivion ma anche alcune situazioni simili al capolavoro fantasy, bisogna dire che ci si trova per le mani un prodotto del tutto differente, non solo per ambientazione ma anche per una serie di dinamiche che vi descriverò da qui a qualche minuto.

Come letto poco sopra, verso i diciannove anni, saremo abbastanza maturi da conoscere una amara verità e cioè che il genere umano non si è estinto e che non ha veramente bisogno di rimanere all’interno del Vault 101 (la nostra casa) ma che può tranquillamente uscire all’aria aperta e vivere la sua vita in modo diverso dalle solite routine della comunità del bunker. Detto questo e superata la porta che ci separa dall’esterno (ad opera di una drammatica situazione), la nostra missione principale sarà quella di ritrovare nostro padre che è fuggito all’esterno.

Discutiamo di quello che Fallout 3 mette a disposizione come componente ruolistica. Mentre muoviamo i primi passi, potremo definire il nome del nostro personaggio e le sue abilità, che variano fra forza, percezione, carisma, stamina, intelligenza, agilità e fortuna. Queste capacità, saranno la base di crescita del nostro personaggio – avremo poi modo di scegliere una determinata professione tramite il G.O.A.T. che nel gioco viene introdotto per mezzo di un test attitudinale a tutti gli effetti (vedere per credere) ma che per motivi puramente casuali, potremo anche correggere manualmente nel caso non ci piaccia la specializzazione raggiunta.

Questi attributi sono ben tredici e si differenziano per competenza nelle armi da fuoco, capacità di scassinare le serrature, dialogare con gli altri, conoscenza della medicina etc.

A differenza del già citato Oblivion però, tutte le skill del personaggio non saliranno con l’allenamento di una singola disciplina (esempio, quando si correva aumentava la resistenza) ma potremo aggiungere liberamente quanti punti riterremo adeguati al cambio di livello del personaggio (il massimo è il ventesimo), potremo avere un soggetto molto intelligente e mediamente forte ma del tutto negato nel colloquio oppure un personaggio forte nelle armi da fuoco, bravo nello scassinare gli oggetti e particolarmente portato per i dialoghi e cosi via.

Ovviamente, come ogni RPG che si rispetti, il personaggio salirà di livello portando a termine tutta una serie di missioni presenti nel gioco, queste ultime saranno sempre più difficili e gli stessi nemici che andremo ad affrontare, saliranno di livello. Questo ci porterà ad avere sempre un buon bilanciamento negli scontri sia con i nemici medio grandi che con quelli più cattivi.

Oltre all’aumento delle skill avremo anche modo di scegliere una sorta di bonus chiamato “perk” che ci darà la possibilità di aggiungere alcune innate caratteristiche come il potenziamento delle abilità o più capacità nel linguaggio o ancora una innata predisposizione per alcuni tipi di arma. Questi bonus sono tanti, quasi una cinquantina e variano moltissimo gli uni dagli altri per effetti e capacità.

Nei combattimenti come si comporta il gioco?

Sinceramente ho notato diverse situazioni, alcune fin troppo facili e altre leggermente più complicate ma tutte hanno il difetto di essere un po troppo action per il genere tant’è che si parla di un FPS/RPG e non viceversa, anche se la morte è sempre in agguato, magari quando meno ce lo aspettiamo.

Quando affrontiamo un pericolo, possiamo abbattere l’ostacolo in tempo reale, schivando i suoi attacchi e finendolo con qualche colpo ben diretto oppure potremo ricorrere ad un sistema di combattimento denominato VATS (Vault-Tec Assisted Targeting System) che rende i combattimenti meno impegnativi ma più spettacolari. L’azione si sposterà dalla prima alla terza persona – questo sistema metterà il gioco in una sorta di pausa e ci farà scegliere con calma che parte del corpo andare a colpire, con tutta una serie di dati logistici per stecchire l’avversario: alcuni nemici muoiono subito se colpiti alla testa, altri verranno disarmati se si colpisce un braccio o ancora potremo mozzare una parte del corpo, ad esempio le gambe di un predone, se avremo l’arma abbastanza potente per farlo.

Vedremo quindi pezzi di arti smembrati o nemici che vengono incendiati e spappolati tramite l’uso di una granata, il tutto condito da molti effetti truculenti. Personalmente però, la spettacolarità di questa opzione rende i combattimenti una sorta di sequenze troppo scontate e alla lunga non necessita neanche di grossi sforzi da parte nostra o grosse abilità se non quella di avere armi sempre più potenti e precise (anche se c’è da dire che questi action point sono limitati di numero).

A mio parere il vero problema di Fallout 3 in questo caso è che il gioco è uscito anche per console e forse si è voluto semplificare i combattimenti anche per le utenze meno pratiche (vedere anche l’assenza di mouse e tastiera): mentre i combattimenti in tempo reale saranno più frenetici e divertenti da gestire.

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HO VISTO COSE…

Che voi umani potete solo immaginare. (citazione di Blade Runner)

Questa è la prima frase che mi è venuta in mente la primissima volta che ho visto la grafica di Fallout 3. Se già il motore grafico di Oblivion era fantastico a dettagli più elevati, qui ci troviamo di fronte ad una vera rivoluzione dello stesso. Non solo abbiamo una distanza visiva che ha dello sconcertante (le immagini parlano da sole) ma si trovano talmente tanti di quei dettagli da far impallidire qualsiasi altro prodotto sul mercato. Con un computer di ultimissima generazione, la bava scenderà copiosa dalla nostra bocca come non mai. Tale bellezza visiva ha anche le sue pretese ma il gioco è pienamente scalabile, certo che senza alcuni effetti particellari e di HDR, si perderebbe parecchio di questa bellezza ma si lascerebbe giocare meglio.

Il mondo è completamente percorribile da subito e sono sicuro che prima di recarsi in una città qualsiasi per iniziare le prime quest, molti giocatori si perderanno nell’esplorazione del territorio.

Il livello artistico e scenico presentato è molto vicino alla perfezione, le texture sono ad altissima risoluzione e ricche come non mai, vedremo dunque strade distrutte, ponti squarciati dalle bombe, case di legno o di pietra tirate via, centri commerciali, musei o negozi e ancora intere parti di città, tutto perfettamente raggiungibile. Potremo esplorare case abbandonate e scoprire anche altri Vault abitati o meno da umani (alcuni impazziti altri sani) o da svariati mostri mutanti.

In più, sullo sfondo del panorama alle lunghe distanze, scorgiamo anche quello che resta della Casa Bianca, piccola chicca del gioco visto che la sua ambientazione è Washington D.C.

La modellazione di tutti questi elementi di contorno non è mai scontata o tirata via, anzi, qualsiasi cosa a monitor risulta perfettamente integrata e ricca di poligoni e texture di altissima qualità. Anche gli effetti speciali sono spinti al massimo e se non bastasse il bump mapping per rendere gli oggetti ancora più reali, ci pensano opzioni come le ombre dinamiche, la riflessione delle superfici come acqua o metallo e per ultimo è possibile aumentare notevolmente il dettaglio della distanza visiva (terreni e vegetazione quest’ultima piuttosto limitata a dir la verità).

La palette grafica usata è costante in quasi tutto il territorio e si amalgama alla perfezione, quindi non ci saranno punti dove storcere il naso per qualche elemento fuori dal contesto.

Purtroppo, dopo tutto questo ben di Dio visivo, bisogna dire che per quello che riguarda i modelli degli NPC (personaggi non giocanti) o dello stesso personaggio (che si può vedere in terza persona muovendo la rotella del mouse), proprio non convincono.Non ci troviamo su livelli spregevoli ma i miglioramenti da quell’Oblivion tanto citato, sono stati pochi e quasi nulli, se questo non bastasse, anche le animazioni risultano piuttosto legnose.Data la bontà grafica del titolo, le persone potevano essere cento volte realizzate meglio, qui purtroppo non si raggiunge neanche la bellezza di quello visto su Mass Effect per non citare l’ultimo Crysis come espressioni facciali e movimenti. Peccato.

Per quanto riguardo il motore di gioco, non ho riscontrato grossi problemi se non qualche effetto pop-up quando si scalano le colline (l’ambiente alcune volte scompare per riapparire dopo qualche attimo) e qualche rallentamento nelle zone più dettagliate, nulla che non si possa risolvere abbassando il dettaglio o nell’installazione di qualche patch futura.

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VIVO O MORTO VERRAI CON ME

Ma quanto è lunga l’esperienza di gioco?

Le persone in cerca di un titolo longevo, saranno sicuramente accontentate da Fallout 3, i programmatori hanno parlato di qualcosa come 100 ore di gameplay.

Effettivamente, se la storia principale dura sulle 20 ore (e nel suo finale non potremo continuare a esplorare, attenzione, salvate prima), sarebbe un vero crimine, non scoprire tutto quello che visivamente possiamo raggiungere e accettare qualsiasi quest ci venga proposta durante il nostro cammino. Menzione speciale va alla libertà sul come affrontare alcune situazioni, anche dato dal fatto che il finale del gioco varierà a seconda delle nostre scelte e che suddette quest saranno particolarmente impegnative e complesse.

Preparatevi anche a grandissime camminate perché qui i mezzi non esistono o meglio, ci sono ma sono tutti distrutti, proprio come avveniva in Stalker: per nostra fortuna, una volta raggiunte determinate zone, potremo saltare da un posto all’altro con un semplice click sulla mappa, evitandoci ulteriori chilometri e nemici da affrontare.

Altro fattore comune con Oblivion ma molto migliorato, sarà il fatto di poterci curare tramite determinate siringhe chiamate stimpack oppure mangiare e bere il cibo che troveremo sui cadaveri.

C’è poi la possibilità di scassinare serrature (già visto nel titolo fantasy) e hackerare terminali e computer – nel primo caso, tramite un cacciavite e delle forcine, saremo chiamati ad aprire bauletti e porte: la vera difficoltà la si trova nel non spezzare la forcina piegandola troppo.

Riguardo i computer protetti, sarà un giochetto più impegnativo, in parole povere dovremo semplicemente risalire ad una password incrociando delle parole che ci verranno proposte man mano.

Saremo anche capaci di usare varie droghe o prodotti chimici che ci permetteranno di modificare leggermente le nostre azioni e il nostro corpo. Per di più, come per quanto accade ai mostri, divisi in parti, anche il nostro personaggio sarà soggetto a questo criterio dunque potremo curare una determinata zona sanguinante: basterà selezionarla e applicare uno stimpack.

Per ultimo, non meno importante è l’interazione con gli NPC sparsi per il mondo. In Fallout 3 questa operazione è piuttosto semplice, ci si avvicina a qualcuno e si inizia a dialogare tramite un menù a tendina: al suo interno troveremo diverse risposte o domande da porre all’altro interlocutore, modificabili anche grazie alle nostre skill, potremo quindi cercare di intimidire per estorcere ulteriori dettagli oppure minacciare o corteggiare. Attenzione però che la nostra volontà di far del bene o del male, influirà notevolmente con l’ambiente circostante.

Nulla di nuovo sotto il sole ma è comunque un dettaglio molto gradito.

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GIUDIZIO FINALE

All’interno dell’articolo ho volutamente trascurato la parte audio, questo per il fatto che tutto il gioco è tradotto nel nostro idioma (testi e parlato) e che ci sono dei buoni arrangiamenti sinfonici nelle musiche ma nulla di veramente estremo o coinvolgente, a parte qualche canzone più drammatica o per alcune situazioni prettamente horror che il titolo propone.

Diciamo che il dettaglio audio è presente ma che non vincerà la palma d’oro per la sua presenza.

Fallout 3 stupisce il giocatore per due motivi ben delineati, ambientazione e coinvolgimento.

Perfetto dal punto di vista stilistico e degli effetti speciali ma con delle magagne per quanto riguarda animazione e modelli. Eccezionale per le ore di gioco da dedicarci (100 e passa ore non sono poche), combattimenti sopra la media del genere ma alla lunga un filino sempre uguali. Narrazione poco lavorata ma accettabile, anche grazie alle numerose scelte che ci verranno fornite. Audio passabile. Se amate questo genere di giochi e sentite la mancanza di un fps rpg degno di nome, non potrete farvi sfuggire questo titolo.

 

Requisiti minimi


Windows XP/Vista

1GB di RAM su windows xp e almeno 2GB su Vista

2.4 Ghz Intel Pentium 4

Direct X 9.0c

Scheda video da 256MB RAM

Requisiti consigliati

Intel Core 2 Duo processor

RAM da 2 GB o 3 GB

NvidiaDirect X 9.0

Scheda video da 512MB RAM o superiore

Schede video supportate:

NVIDIA GeForce 200 series
NVIDIA Geforce 9800/9600 series
NVIDIA Geforce 8800/8600/8500/8400 series
NVIDIA Geforce 7900/7800/7600/7300 series
NVIDIA GeForce 6800 series
ATI HD 4800/4600 series
ATI HD 3800/3600/3400 series
ATI HD 2900/2600/2400 series
ATI X1900/1800/1600/1300 series
ATI X850 series