Sine Requie. Braccamorte: la Sorpesa di un’Italia che non t’aspetti

Sine Requie Anno XIII - Braccamorte Copertina

AppenaLogo Serpentarium appreso dell’uscita di Braccamorte, manuale di Sine Requie Anno XIII edito dalla Serpentarium che mi auguro diventi il capostipite di una nuova collana di espansioni – dedicate piuttosto ad approfondire le organizzazioni segrete nate dopo il Giorno del Giudizio che gli stati ad esso sopravvissuti – mi sono trovato concorde con la scelta di Leo&Curte di individuare in QUESTA la setta più adatta fra tutte le opzioni possibili ad avviare un nuovo franchise.

Tra le numerose società segrete da loro inventate, infatti, i membri di quest’ultima sono coloro che più di tutti si sono avvicinati, in qualche modo, all’aver risolto l’arcano di “cosa sia davvero successo il D-Day“. Questo non vuol dire assolutamente che altri non abbiano accumulato pezzi del puzzle, semplicemente i Braccamorte si pongono le domande giuste e investono buona parte delle loro energie nel risolvere attivamente “il problema”, almeno sulla carta. Diventano quindi il migliore strumento a disposizione degli autori per snocciolare qualche importante segreto di plot… questo almeno per chi ha un minimo di accortezza e occhio lungo.

Riflettete: tra SS, Loggia Marziale Leninista, Seguaci di Cheope, Topi del Deserto, Decussis Danguinis, Pugno Invisibile etc. etc. etc. costoro sono gli unici che si interrogano davvero su “cosa sia successo”, ponendosi anche il problema su “come sia possibile risolverlo”. Sorprendente!

Si, lo so. Alcuni di voi staranno già rimuginando sul fatto che quanto dico non corrisponda a verità poiché anche la Compagine dei Sine Requie - il Sogno Americano - ZigghuratRicercatori Eterni si pone le medesime domande. Beh, a costoro rispondo di “portare le chiappe su Marte!“, perché l’unico in grado di rivelare qualcosa a questa masnada di idioti antropofagi si è ben pensato di chiuderlo a marcire in un sotterraneo di Città del Messico, preferendo dar retta all’indiano pazzo appena sputato fuori da una Finestra Scarlatta che tutto sembra furché padrone delle sue azioni… e quindi ignoriamo bellamente l’interessantissimo filmato in cui ci siamo imbattuti in quel di Providence che forse – e dico forse – ci avrebbe rivelato qualcosa di interessante; si, diamo retta all’indiano scapocciato che ci sta guidando dentro questo varco spazio dimensionale, lui si che la sa lunga! Grazie idioti, spero che vi estinguiate male su quel dannato pianeta dove ora vi trovate: non di solo pane vive l’uomo!

Premessa terminata, passiamo alla ciccia e al perché io sia stato colto dalla Sorpresa nello sfogliare questo compendio. Presto detto, con Braccamorte Leo&Curte decidono di mostrarci non solo qualche pezzo di storia e qualche classe in più ma anche un’altra Italia, una che milita all’ombra della croce.

Sine Requie Anno XIII - Il testimone ScomodoDa anni siamo stati abituati ad identificare tutto ciò che è al di qua delle Alpi con il termine di Sanctum Imperium, convinti che qualunque opposizione a questo regime teocratico fosse stata spazzata via. Ebbene con questo manuale scopriamo in realtà esistono due italie: una succube dei dettami della fede propugnati dal Soglio Pontificio e un’altra seguace di un culto che fa della Morte – con la M maiuscola – il suo fulcro. Entrambe con il diritto/dovere di “pascolare” il proprio gregge ma attraverso dottrine, dogmi e verità differenti.

Se infatti da un lato abbiamo una struttura gerarchica che opera alla luce del sole e vede al vertice Leone XIV in qualità di Pontefice della Santa Romana Chiesa e alla base il suo esercito di Padri Castigatori e Semplici e via via salendo Vescovi e Cardinali, dall’altro vi è una organizzazione che ne ricalca e scimmiotta la struttura piramidale, quale ne fosse la sua ombra. Sine Requie Anno XIII - La Santa e la StregaEcco quindi delinearsi la figura di un Sommo Gran Sacerdote nel ruolo di capo spirituale di tutti i Braccamorte, una base composta da Gran Cerimonieri sparsi su tutta la penisola che amministra i “sacramenti” del culto, ed infine l’intermedia fascia dei Gran Sacerdoti – Ade, Limbo, Caronte, Falciatrice d’Anime, Nera Signora, Stige – che ha il compito di massimizzare i risultati e gestire le operazioni dei propri agenti sullo scacchiere italiano: i Viandanti in costante cerca della Morte; i Giudici che portano legge tra i membri del culto; i Cavalieri che assicurano comunicazioni e protezione alle congreghe; gli Esorcisti della Rinascita impegnati a convertire quanti più Fedeli in Accoliti… con eccellenti risultati oserei dire, anche se forse troppo spesso si lasciano prendere la mano.

Come vedete entrambe le organizzazioni rivendicano il proprio diritto a “pascolare” il medesimo gregge –  rispettivamente composto da FedeliAccoliti – ma attraverso dogmi differenti. In questo caso, quelli dei Braccamorte si fondano su una serie di interrogativi e relative risposte che Suor Patrizia da Lodi si è posta e che ha condiviso con il suo primo nucleo di ascoltatori… ovviamente prima che venisse bruciata per eresia dall’Inquisizione nel luglio del 1950, si intende.Sanctum Imperium

La prima riflessione di Suor Patrizia fu chiedersi cosa fosse La Morte: la risposta è che questa è una’entità primigena non nativa di questo mondo che ha il compito di scindere i corpi dalle anime, permettendo cosi a quest’ultime di raggiungere Dio.
La seconda riflessione fu domandarsi come fosse possibile il processo di divisione corpo-anima. La risposta è attraverso La Falce, uno strumento tangibile in grado di donare questa capacità al suo possessore.
La terza riflessione fu interrogarsi del perché del Giorno del Giudizio. Date le prime due deduzione se ne otteneva facilmente una terza: le anime non più separate dal corpo dalla Falce rimangono intrappolate nei cadaveri, generando cosi il fenomeno del Risveglio.
Tre semplici domande firmarono la sua condanna a morte ma al contempo gettarono il seme che fece germogliare il dubbio che la Chiesa mentisse.

Sanctum ImperiumTre semplici domande che alla loro lettura colpiscono con un pugno talmente forte da destare un qualunque lettore dal suo torpore. Tre domande che aprono gli occhi della mente a chiunque sappia ascoltare e che se unite a quanto si legge nelle pregevoli narrazioni del manuale – come Leo&Curte ci hanno abitato nel corso di questi oltre dieci anni – forniscono il differente punto di vista di cui avevamo bisogno per scrutare la Storia da una angolazioni diversa, garantendoci l’apprendimento di verità altrimenti insondabili come quelle racchiuse in un’anima intrappolata nel corpo di un Larvalis, impossibilitata si a chiedere aiuto e muoversi ma ancora in grado di pensare e provare paura, con la consapevolezza di non avere alcuna colpa se non quella di non veder la sua anima separata dal suo corpo.

Ora aumentate oltre misura questo dramma, coinvolgendo qualunque individuo muoia e si risvegli in quel mondo, ed avrete innanzi a voi il VERO dramma di Sine Requie. Questa è la vera SorpresaLA verità era davanti davanti ai nostri occhi, fin dall’inizio. Ma non siamo riusciti a vederla: Non è vero che morirete, disse il serpente!

Sine Requie Anno XIII - -Gran Ceimoniere Roberto Mangiapelo
Già, verità dentro verità: sfido chiunque ad aver riconosciuto Lenin la prima volta che ha visto questa tavola

Capite ora perché è la Sorpresa ad essersi impossessata di me nella lettura di tutto questo? Perché questo manuale ci ha donato la consapevolezza di uno Stato nello Stato, di un Culto dentro un Culto, di una Verità in una Verità.

Leo&Curte  si sono superati questa volta e sono riusciti a fornirci, con poche pagine, una quantità di elementi di riflessione da far impallidire quanto scritto fin’oggi; perché si, cosi tanti e tutti insieme di elementi non ne avevamo mai avuti. Ce ne è per tutti i gusti. Anche per chi vuole ignorare tutta questa teologia e cosmogonia ed “accontentarsi” dei risvolti politici della cosa: della situazione della Sancta Militia e della sua scuola militare, della condizione precaria in cui versa il Triveneto, della pura e mera politica che orbita intorno alla setta e dei suoi crossover con il Paese dei Balocchi.

Se infatti U.S.A. è a buon dire “un orgia di spoiler”, Braccamorte è il suo opposto perché centellina sapientemente le informazioni da fornire, riuscendo a donarle solo ai più accorti e a chi è in grado di vedere oltre le barriere imposte da un muro di carta e inchiostro.

Sine Requie Anno XIII - Braccamorte Carmila TiavantiGià: vedere oltre. Come è stata in grado di fare la Badessa Agnese che nella sua discesa all’Inferno si è spogliata di tutte le sue certezze, divenendo il fine ultimo stesso della ricerca del suo culto: il Sommo Sacerdote di coloro che cercano LA Morte si fa Custode della Falce.
E allora anche il Bianco Cavaliere che nel suo girovagare si perde nei meandri della realtà sfiorando le infinite possibilità del creato, può percorrere lande tracciate da porci crocifissi che vomitano bestemmie in cui si sono persi persino soldati provenienti dal lontano Sol Levante.
Anche la Decadente Carmilla, vittima del suo stato auto-imposto di non-vita, può sondare imperscrutabili spazi scoprendo l’esistenza di mondi-al-di-la-della-realtà e sfiorare l’idea di divenire la loro Signora.
Anche Il Sommo Sacerdote di Legno può ambire ad essere un eroe in questa storia non ancora conclusa ma che in qualche modo lo vede protagonista… e non parlo di Simon!

Questo è Braccamorte: il tassello di cui avevamo bisogno e di cui si sentiva la necessità, per ridare nuova linfa vitale ad un prodotto che – forse – inizia a sentire il peso degli anni.

Non è vero che morirete, disse il serpente!

Sine Requie Anno XIII - Mondo Inferno

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Se l’articolo ti è piaciuto ti suggerisco la lettura di questa interessante guida tematica dedicata a Sine Requie Anno XIII – seconda edizione.
Una opinione più stilistica la trovi invece qui.

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