Come vi avevamo raccontato nella scorsa anteprima, il set di Magic: The Gathering dedicato a Final Fantasy rappresenta una delle collaborazioni più ambiziose mai viste: 16 giochi principali della saga targata Square Enix, artwork originali di artisti come Yoshitaka Amano e Tetsuya Nomura, personaggi iconici del franchise come Cloud e Sephiroth riproposti in chiave Magic tra nuove meccaniche e colpi di genio.
Questo crossover è il prodotto di un attacco nostalgico potentissimo, che ha coinvolto in prima persona anche gli stessi artefici del set: game designer e artisti di Wizards of the Coast ci hanno raccontato di quanto Magic e Final Fantasy durante la loro infanzia siano stati una porta d’accesso per il mondo nerd ma soprattutto per la loro vocazione e, in seguito, per la loro scelta di carriera. Lo stesso vale anche per molti dei giocatori attuali, in particolare i millennial, che sono praticamente cresciuti con entrambe le IP.
Wizards of the Coast ci ha spedito 10 bustine play e 2 collector per testare le nuove meccaniche in questi giorni e per provare un po’ le art e le carte più caratteristiche del set. Anche stavolta abbiamo avuto parecchia fortuna con le bustine, come potete vedere da foto e video a corredo di questo articolo.
Il tributo perfetto a Final Fantasy
Le art del set spaziano da glorificazioni di momenti memorabili a interpretazioni in chiave anime, con la consueta attenzione ai dettagli nota di Wizards of the Coast, alla quale a questo giro si è aggiunta, giustamente, anche quella di Square Enix.
Un doppio controllo che ha portato nelle mani dei giocatori quello che è probabilmente uno dei set di Magic più belli di sempre, nonché la più vasta collezione di art di Final Fantasy esistente.
Tra i trattamenti artistici alternativi, i miei preferiti sono senza ombra di dubbio le art borderless caratterizzate da sfondo di colore solido e numero del capitolo di Final Fantasy in caratteri romani, sfondo sul quale si staglia in primo piano il personaggio di turno.
Queste art si applicano giustamente solo ai personaggi principali della saga, e per fortuna me ne sono capitati un po’, tra cui anche Fang in versione surge foil, una particolare olografia che fa sembrare la carta attraversata da striature e scie dinamiche.
Le art più belle, però, sono ovviamente le Through The Ages, delle carte showcase con artwork originali estesi a tutta la superfice. Sono alias di altre carte (il cui nome reale è riportato esattamente sotto il titolo), ma la cui particolarità è proprio l’artwork che fa parte della collezione ufficiale dei giochi, tra copertine dei diversi capitoli e illustrazioni di artisti dalla caratura di Yoshitaka Amano o Yusuke Mogi.
Di altrettanta bellezza sono anche gli artwork alternativi ed estesi di alcune carte tradizionali. A me, come potete vedere in basso, sono capitate delle perle assolute come il Gyaptus (una delle carte più rotte del set) in stile anime, o la bellissima Invocazione Esper Valigarmanda dal dettaglio tradizionale giapponese. Credo di avere molte carte da dover incorniciare a questo giro…
Non solo nostalgia e cura grafica, ma anche un occhio al meta
Per quanto siano graditissime le novità collezionistiche di questo set dedicato a Final Fantasy, Wizards of the Coast non si è dimenticata del fatto che stiamo parlando comunque di Magic; e infatti, l’apporto al meta avuto con molte delle innovazioni meccaniche si sta dimostrando davvero intrattenente, tolta qualche lieve sbavatura (lo stesso Gyaptus di prima, dicevamo, è davvero una carta molto rotta!).
Il cuore strategico del nuovo set risiede in particolare in queste tre nuove meccaniche:
- Scelta del Mestiere (Job Select): equipaggiamenti basati sul job system di Final Fantasy, i quali al loro ingresso in campo creano un token Eroe a cui si auto-equipaggiano, permettendo transizioni flessibili tra ruoli e tattiche.
- Livelli delle Spell: alcuni istantanei, stregonerie e incantesimi hanno delle tier di effetti a seconda del mana speso; pensate ovviamente allo schema di abilità magiche di Final Fantasy come Fire – Fira – Firaga.
- Invocazioni (Summon): incantesimi saga che però sono anche creature nel mentre. Sono effettivamente versatili e più utili delle normali carta saga, e sono un ottimo e vincente adattamento delle summon di Final Fantasy a una dimensione di Magic.
Personalmente mi sono innamorato dal primo momento delle summon, ma sto trovando che gli equipaggiamento job select siano molto più utili, soprattutto nei formati Historic (per Magic Arena almeno, quindi presumo anche in Modern nel gioco fisico) dove ci sono tante combo utili da fare con le pedine.
Per esempio, col mio mazzo Selesnya tarato proprio per fabbricare quante più pedine possibili da trasformare in angeli con volare e 4/4 mi sto divertendo davvero tanto – a differenza dei miei avversari.
Un set che parla con il cuore
Quello di Final Fantasy per Magic è un set riuscito, ma soprattutto una dichiarazione d’amore in piena regola, tanto verso il collezionismo quanto verso il gameplay. Ogni carta sembra essere nata per essere esposta, ma comunque l’espansione conserva una bella vena giocosa ed entusiasta; in altre parole, ho trovato in questo set un ottimo equilibrio tra impatto emotivo e profondità meccanica, cosa rarissima per un crossover. Non è perfetto – perché manca il Final Fantasy migliore di tutti, ossia Final Fantasy Tactics – ma è una delle magie di Wizards più curate e appassionate che mi è capitata di avere tra le mani.