Una grossa influencer arrestata dalla polizia con un’accusa molto grave

Mani bloccate da manette
Una grossa influencer arrestata dalla polizia con un'accusa molto grave - player.it

Per un certo numero di anni, gli influencer hanno goduto di una stranissima immunità. Alla star dei social si perdonava tutto, a livello morale, culturale e penale. Ora non più.

Il clima è cambiato. E anche gli influencer sembravano aver capito di non potersi più muovere liberamente in una sorta di “zona franca”. Oggi autorità e opinione pubblica stanno imponendo regole più severe e chiedendo maggiore responsabilità a chi è diventato noto e ricco grazie ai social.

Gli influecer devono preoccuparsi di pagare le tasse e di essere trasparenti, così come ha dimostrato il pandoro-gate. Devono stare attenti a quel che dicono e a come lo dicono. In Cina, per esempio, per parlare di medicina, economia e altri temi sensibili, gli influencer devono dimostrare di essere competenti in materia, cioè laureati.

Anche in Italia ci si preoccupa di responsabilizzare il ruolo dell’influecer, per esempio tramite le nuove linee guida dell’AGCOM. Sembra finita l’era dell’impunità. segnano la fine di quell’immunità percepita. Per un tempo abbastanza lungo gli influecer si sono comportati come una élite e hanno goduto di privilegi assurdi. E in tanti si sono creduti intoccabili.

Negli USA, in questi giorni, si discute di Pei Chung, un’aspirante food influencer di New York che è stata arrestata per non aver pagato al ristorante. Pei, come tanti altri influencer, credeva che il suo status di relativa notorietà sui social le desse diritto di non pagare il conto. Ma stavolta il ristoratore ha deciso di non cedere al ricatto della pubblicità.

Ci siamo abituati a considerare la visibilità come una moneta. E gli influencer hanno finora pensato di non doversi pagare le vacanze, i pernottamenti, i vestiti e il cibo, offrendo in cambio un post sui social.

L’influncer arrestata per non aver pagato il conto al ristorante: guai per i food blogger

La cara Pei Chung, trentaquattrenne newyorkese, non ha grandi numeri sui social. Sperava tuttavia che bastasse il suo status di aspirante food influencer per mangiare a sbafo. Lo aveva già fatto altre volte. Dal suo punto di vista, il suo lavoro online le consentiva di barattare cene con foto, storie e recensioni sui social.

Un telefonino che fotografa una colazione
L’influncer arrestata per non aver pagato il conto al ristorante: guai per i food blogger – player.it

In questo caso, però, il ristorante non ha accettato il baratto e ha chiamato la polizia. Pei ha insistito nel non voler pagare. Ed è stata arrestata. Un evento che negli USA ha sollevato parecchie domande. La giovane influencer si meritava davvero un trattamento così severo? Da quando si finisce in carcere per non aver pagato un pasto?

Forse non è normale che gli influencer mangino aggratis in cambio di contenuti. Ma non è neppure tanto normale un simile accanimento. La donna arrestata è un simbolo. Chiarisce che un sistema di relazioni economiche e sociali sta cambiando. E che il confine tra pubblicità e consumo privato, tra privilegio e abuso, è sottile. E che forse si è definitivamente rotto.