Momenti BG 34: La Guerra della Bestia, Parte 3

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In seguito alla distruzione della luna d’attacco orbitante intorno alla Terra, Koorland si rese conto di dover trovare qualcosa che potesse contrastare il massiccio potere psionico della Bestia. Fu in quel momento che l’Inquisitore Veritus rivelò la posizione di un bastione di Sorelle del Silenzio sul pianeta Nadiries, poiché lui stesso le stava cercando.

Su Nadiries, le Sorelle del Silenzio non si rivelarono affatto intenzionate ad intervenire. La loro fedeltà nei confronti dell’Imperatore era rimasta intaccata, ma odiavano l’Imperium che si era andato a creare e per questo avrebbero preferito vederlo bruciare piuttosto che aiutarlo. Ciononostante, Koorland riuscì a convincerle e anche una piccola forza di Sorelle del Silenzio si unì alla Guerra. Questo perché, dopo che la Deathwatch riuscì a respingere un’armata di Orki presente su Nadiries, Koorland disse di avere la benedizione di Vulkan.

Con questa nuova risorsa nelle proprie mani, Koorland decise di sperimentare sui poteri psionici degli Orki. Avrebbe catturato uno psionico Orko e sfruttato le abilità da pariah delle Sorelle del Silenzio per creare una sorta di contro-Waaagh!. L’esperimento avvenne con successo sul pianeta Incus Maximal e venne seguito dall’organizzazione di un nuovo attacco diretto ad Ullanor.

A partecipare furono i Capitoli Deathwatch, Angeli Sanguinari, Lupi Siderali, Cavalieri di Ferro, Capitolo Aurora, Fists Exemplar, Templari Neri, Guardia del Corvo, Serpenti di Ferro, Signori della Tempesta, Artigli di Bronzo, Ultramarine, Escoriatori e Angeli Oscuri, Coorti di Skitarii e Legio Cybernetica, Frateris Templar, le Sorelle del Silenzio guidate da Kavalanera Brassanas, Cavalieri Imperiali, Reggimenti di Guardia Imperiale, Fanti Scelti Inquisitoriali e infine un Warhound e un Warlord della Legio Ultima. Data la parziale indisposizione della Marina Imperiale, l’intera armata venne trasportata dalle Navi Nere Inquisitoriali fornite da Wienand, la quale coordinò il piano di invasione insieme a Maximus Thane. Parallelamente all’invasione principale, Koorland organizzò una forza (selezionando tra i presenti) atta ad assassinare la Bestia, composta da lui stesso, Bohemond, l’Assassino Krule, il Maestro della Deathwatch Asger Warfist (Lupi Siderali) e un Kill Team guidato da Tyris (Guardia del Corvo), il Commissario Heliad Goss e i suoi sottoposti Ogryn Olug e Brokk, Kavalanera Brassanas e sei Sorelle del Silenzio e lo Skitarius Ranger Alpha 13-Jizzal. Lo psionico Orko catturato venne tenuto e portato da Phaeton Laurentis, Eldon Urquidex e quattro Servitori.

L’invasione iniziò con un sacrificio. Svariate navi danneggiate e senza equipaggio vennero scagliate contro gli scudi della città di Gorkogrod, penetrandoli e dando l’opportunità alla forza di assassinio di teletrasportarsi all’interno. Sebbene l’Imperium avesse creato tutto il proprio piano, apparentemente la Bestia lo comprese e la forza di assassino incontrò delle forze orkesche a terra mentre gli scudi vennero riattivati e una flotta tese un’imboscata alle navi imperiali. Penetrando nel palazzo e successivamente nella sala del trono, si trovarono davanti sei statue, sei stendardi e sei troni, uno dei quali occupato da un Orko di dimensioni enormi. La forza di assassinio venne circondata da vari Orki ancora più grossi di quanto fossero normalmente quelli al servizio della Bestia e da un’armata di Gargant più grossi di un Reaver. Koorland, Bohemond e i marine della Deathwatch cercarono di affrontare la Bestia, alzatasi dal suo trono, pur non riuscendo minimamente a sconfiggerla. Una momentanea vittoria giunse quando questi Space Marine riuscirono a tenere occupata la Bestia abbastanza a lungo da permettere a Urquidex, Laurentis e le Sorelle di effettuare il rituale che fece implodere lo psionico Orko rilasciando un’ondata di contro-Waaagh! per Ullanor e disattivando le guardie del corpo e i veicoli della Bestia, la quale venne indebolita e fermata. Koorland approfittò del momento di vulnerabilità per uccidere la Bestia. Momentanea, poiché all’interno della sala entrò un’altra Bestia, ancora più grande: proprio quella affrontata da Vulkan.

Non c’era mai stata una sola Bestia, ma sei Prime-Orki (sì, avete letto bene). Ognuna di esse comandava una Legione di Orki; gli Orki particolarmente acuti nelle tattiche militari indossavano delle asce insanguinate, le loro migliori truppe d’urto indossavano delle corna e gli allevatori dei serpenti. Asce Inzanguinate, Goff, Morzi di Zerpe. Se non vi è venuto ancora in mente, le Bestie crearono quelli che ora sono conosciuti come i Klan degli Orki. Sebbene la loro comparsa rimanga un mistero, la loro mera presenza costituì un tale concentrato di energia Waaagh! che permise agli Orki di evolversi fisicamente, culturalmente, tecnologicamente e socialmente fino a livelli di civilizzazione mai visti. Pur rimanendo una razza guerriera, rivaleggiarono con l’intero Imperium.

La Bestia che affrontò Vulkan si fece largo tra i suoi presunti assassini, finché non calpestò il corpo di Koorland, ponendo fine alla vita del Lord Comandante dell’Imperium, l’ultimo Maglio Imperiale. In quel momento, la forza di assassinio fuggì portando con sé il corpo di Koorland e le navi dell’Imperium si ritirarono.

Allo sbaraglio, le forze imperiali non seppero come operare. L’Ecclesiarca Mesring, ormai completamente impazzito, diffuse un messaggio contenente il consiglio di accogliere la Bestia, ordine che venne preso in considerazione da molti Mondi Cardinale, rendendoli vulnerabili e presto devastati dagli attacchi degli Orki. Nel frattempo, alcuni Capitoli di Space Marine dovettero occuparsi di altri compiti. Gli Ultramarine e i loro Capitoli Successori tornarono nel Segmentum Ultima per difenderlo e i Lupi Siderali tornarono su Fenris. A quel punto, Maximus Thane prese in mano le redini della situazione durante il funerale di Koorland e la Festa delle Lame su Inwit. Prese al suo fianco Drakan Vangorich e Kubik, per poi cercare di organizzare un terzo e possibilmente ultimo attacco ad Ullanor. Thane decise di riformare i Magli Imperiali prendendo una porzione di Space Marine da ogni Capitolo dell’Ultimo Muro e ne divenne il nuovo Maestro Capitolare mantenendo segreta la sua precedente distruzione. Sebbene alcuni Sommi Signori della Terra avessero i propri sospetti perché al corrente della verità sul destino del Capitolo, la folla acclamò i propri difensori ed eroi in parata.

Vangorich si occupò di intimidire Lansung e il Lord Comandante Militante Verreault, in modo che contribuissero all’attacco, mentre Thane decise di ripetere la strategia della contro-Waaagh!. All’inizio del terzo attacco, l’atterraggio non avvenne in maniera convenzionale, bensì usando degli asteroidi. La tecnologia gravitazionale dell’Adeptus Mechanicus ridirezionò degli asteroidi contro Ullanor insieme a 44 Thoosa, un asteroide modificato appositamente per contenere le truppe imperiali. L’atterraggio e lo schianto dei vari asteroidi venne limitato dalle batterie degli Orki, ma riuscì comunque a devastare quasi completamente Gorkogrod. A questo attacco parteciparono ancora una volta Wienand (dall’orbita), Bohemond e Warfist, ma le grandi novità furono la Phalanx e due demi-compagnie di Magli Imperiali insieme alla 10° Compagnia. Lo scontro fu duro e sanguinoso, la Phalanx venne abbordata dagli Orki, uno psionico Orko venne sfruttato per devastare le difese del palazzo e uno venne ucciso. Riuscendo a ritornare nella sala del trono, affrontarono la Bestia delle Bestie. La contro-Waaagh! venne usata ancora una volta, uccidendo tutti gli Orki nel palazzo e facendo esplodere il cranio della Bestia delle Bestie prima che potesse uccidere Thane.

Questo evento causò il disordine negli Orki, ma il peggio era stato sconfitto e gli anni seguenti, tra spedizioni e crociate, permisero di eliminare la minaccia. La Guerra della Bestia terminò, ma l’Imperium non fu al sicuro, poiché il suo prossimo nemico si rivelò essere sé stesso.

Bibliografia

  • The Beast Arises: Watchers in Death, di David Annandale
  • The Beast Arises: The Last Son of Dorn, di David Guymer
  • The Beast Arises: Shadow of Ullanor, di Rob Sanders
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