C’è ancora qualcuno convinto che l’IA non ruberà posti di lavoro? Se siete tra quelli entusiasti di queste slot machine vi conviene leggere questo annuncio.
Sembra tutto bello e sembra tutto facile con l’intelligenza artificiale, ma la realtà è che, oltre ad aver rubato e a continuare a rubare la proprietà intellettuale di artisti e creativi di tutto il mondo, le società che si sono lanciate in questa follia tecnologica hanno lo scopo ultimo di far aumentare i guadagni dei dirigenti riducendo quella che è la spesa legata ai dipendenti, millantando enormi guadagni anche in efficienza.
Ultimo in ordine di tempo a parlare di quanto sarà invasiva nel futuro è uno degli uomini più ricchi del pianeta, che gestisce una delle società più remunerative del pianeta e che ha annunciato ai dipendenti che l’IA si prenderà i posti di tanti e che l’unico modo per rimanere rilevanti è quello di scoprire come utilizzare questa novità.
L’intelligenza artificiale si porterà via il vostro lavoro a meno che…
Il martedì non è mai una giornata facile perché per tanti, superato lo scoglio del rientro in ufficio di lunedì, il martedì è realmente una giornata dura da affrontare come una salita di montagna. Se poi il tuo capo è Andy Jassy perché lavori per Amazon, l’ultimo martedì ti rimarrà impresso a vita.
Il CEO di Amazon ha infatti mandato un’email a tutti i dipendenti lo scorso martedì annunciando che nei prossimi anni l’intelligenza artificiale si porterà via diversi lavori aumentando l’efficienza della società. E non ci saranno zone in cui non si cercherà di infilare un’IA, perché Jassy ha sottolineato che l’inserimento avverrà non solo nei lavori all’interno dei magazzini ma anche per esempio in chi si occupa dello sviluppo di software e in tutte le aree di produzione.
E Amazon è solo l’ultima società a parlare apertamente di come l’implementazione dell’intelligenza artificiale si porterà via tanti posti di lavoro. L’email del CEO si conclude con l’esortazione ad abbracciare questa nuova tecnologia, mentre i lavoratori hanno espresso in tutti i modi possibili la loro preoccupazione per questa decisione.
Anche perché, e da utenti finali è qualcosa che tocca tutti, se vi è mai capitato di avere a che fare nel corso dell’ultimo anno con un servizio clienti, è probabile che vi siate anche voi scontrati con un iniziale servizio automatizzato fornito da un’intelligenza artificiale di certo poco intelligente e di aver provato a spiegare la vostra situazione solo per poi, dopo aver perso tempo, riuscire a convincere il chatbot che avete bisogno di un essere umano.
L’implementazione massiccia e forzata dell’intelligenza artificiale in ogni ambito solo per ridurre i costi non è un modo lungimirante di guardare al futuro. Perché, e senza scomodare Skynet e affini, basta un malware o un calo di tensione per spegnere tutto, dove invece gli esseri umani sono in grado di mostrare creatività e soluzioni che vanno al di fuori di quello che è anche il training che possono aver ricevuto.