Android: trovare il vostro dispositivo ora sarà più semplice che su iPhone, arriva l’aggiornamento

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C’è una funzione di Google utilissima che da oggi cambia radicalmente aspetto, ecco quale!

Google è un’azienda che non smette mai di sperimentare nuove funzioni. D’altronde avendo soldi pressoché infiniti è libera si investire enormi fondi per lanciarsi in avventure talvolta spericolate, o che si risolvono nel giro di poco tempo nella chiusura di progetti enormi, vedasi ad esempio la dismissione di Stadia. Ma per un progetto che fallisce ce ne sono molti altri che hanno successo e vengono introdotti nel mercato. Questo vale anche per i sistemi mobile, arricchiti costantemente da nuove funzionalità. Proprio in quest’ambito esiste da tanti anni una funzione utilissima messa a punto proprio da Google, che ora ha annunciato di volerla rinnovare completamente cambiandole radicalmente aspetto. Ecco cosa ci aspetta.

Find My Device si rifà il look

Find My Device è una funzione utilissima che consente di rintracciare il proprio smartphone smarrito tramite la geolocalizzazione del dispositivo. Presente ormai in tutti gli smartphone basati su Android, si tratta di un tool pressoché irrinunciabile per chiunque, dato che può agire da vero e proprio salvavita, in un’epoca in cui custodiamo negli smartphone i nostri dati personali ed ogni genere di funzione fondamentale per il lavoro e la vita di tutti i giorni. Rilasciata per la prima volta nell’ormai lontano 2013, ora la app si appresta a rinnovarsi completamente, e come primo passo di questa trasformazione Google ha deciso di cambiarle totalmente il look.

L'icona di Google Find my Device.
L’icona di Google Find my Device.

L’azienda è in procinto di rilasciare un aggiornamento che porterà Find My Device alla versione 3.0. Ciò comporta un restyling grafico totale dell’applicazione, la cui nuova icona di riferimento era trapelata online fin dallo scorso giugno. Questa nuova veste anticipa quello che sarà un cambiamento radicale del modo in cui sul funzionamento dell’app è stato pensato: Google ha infatti intenzione di espandere il funzionamento del tool di tracciamento del dispositivo, arrivando a creare un vero e proprio network di dispostivi tracciati, che espandano il novero a tutti gli accessori che compongono l’ecosistema smartphone nonché dispositivi che possiedono sistemi di tracciamento Bluetooth, in modo simile all’analoga funzione di Find my Network di Apple.

In effetti Google ed Apple lavorano insieme allo sviluppo di queste tecnologie, e tempo fa avevano annunciato in un comunicato condiviso la volontà di mettere a punto l’infrastruttura in questione entro la fine del 2023. Probabilmente ci vorrà un po’ di più, dato che lo scorso giugno Google ha annunciato un posticipo del lancio del nuovo network espanso legato a Find My Device, previsto inizialmente per quest’estate. Non c’è alcun dubbio comunque che l’evoluzione sta per compiersi, probabilmente è solo questione di mesi. Il revamp dell’estetica dell’app, aggiornata alla versione 3.0, sembra presagire un lancio ormai molto prossimo. Nel frattempo alcuni programmatori stanno studiando il codice dell’aggiornamento, individuando tracce di nuove interessanti funzioni future.

Sotto il vestito, nuove funzioni

Le funzioni di tracking non esenti da rischi per la privacy degli utenti
Le funzioni di tracking non esenti da rischi per la privacy degli utenti

Ad esempio, Mishaal Rahman ha scovato la possibilità di contrassegnare un proprio dispositivo come “smarrito”, il che consentirà all’utente di ricevere una notifica qualora fosse ritrovato. Inoltre compare la possibilità di condividere momentaneamente con terzi la posizione di determinati dispositivi, nonché di modificare le informazioni di contatto relative a specifici accessori. Tutto ciò consentirebbe, ad esempio, di poter scansionare un oggetto perduto da qualcuno per accedere alle sue informazioni di contatto e notificargli di averlo ritrovato.

Ovviamente la condivisione di informazioni sensibili di questo tipo pone alcune perplessità riguardanti la sicurezza della nostra privacy e l’utilizzo dei dati personali degli utenti. Ecco perché l’introduzione di queste nuove funzioni saranno accompagnate da specifiche Policy di Utilizzo che bisognerà sottoscrivere esplicitamente. Tra le righe si potrà accedere ad informazioni e raccomandazioni riguardanti la sicurezza personale, nonché moniti sul fatto che utilizzare i dati personali altrui senza esplicito consenso si configura come reato punibile per legge. ovviamente i malintenzionati esistono sempre, e il rischio di un utilizzo scorretto di questi strumenti di tracking per scopi malevoli sono concreti, dunque la loro implementazione dovrà essere fatta prendendo i necessari accorgimenti, sia da parte dell’azienda che dagli utenti, a cui si raccomanda buon senso e condivisione delle informazioni solo con persone fidate.

Tutti questi accorgimenti giustificano la prudenza dimostrata da Google, che si sta prendendo tutto il tempo necessario per il lancio del network, di cui la versione 3.0 di Find My Device rappresenta un passo preliminare importante ma ancora tutt’altro che definitivo.