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Carneade! Chi era costui?
Una frase diventata un vero simbolo della cultura italiana, che ben potrebbe essere riutilizzata trovandosi dinnanzi “The Games of a Lifetime”, ultima opera del sempre ottimo editore Bitmap Books. A differenza di altri tomi dei quali vi abbiamo parlato negli scorsi mesi, vedi ad esempio “A Tale of Two Halves” dedicato ai titoli calcistici e “Run ‘n’ Gun: A History of on-foot shooters” all’omonimo genere, The Games of a Lifetime parla della storia di Julian “Jaz” Rignall, storico critico videoludico presente nel settore praticamente da sempre.
Un nome, da cui l’incipit dell’articolo, non esattamente notissimo sul suolo italico, dove forse è il solo Jason Schreier a essere conosciuto come giornalista videoludico estero, ma che ha vissuto praticamente ogni fase del nostro amato medium. Una storia sì personale, ma che interseca anche una lunga serie di epoche videoludiche, a partire dagli anni ’70 fino ad arrivare ai giorni nostri. Un deep dive nella cultura dei videogiochi vista da un determinato punto di vista, nel quale è stato un piacere immergersi.
Quality by design
Per chi ha già avuto modo di leggere un nostro articolo dedicato ai prodotti di Bitmap Books, sa già cosa aspettarsi dalla realizzazione del libro, ma è comunque cosa buona e giusta dedicarci un paragrafo data la grande qualità che contraddistingue da sempre la casa editrice.
L’esperienza è infatti premium fin dai primi istanti, nei quali si riceve a casa a qualche giorno dell’ordine il pacco ordinato. La confezione in cartone riciclato è infatti tutt’altro che anonima e presenta vari motivi che immergono fin da subito il lettore nel magico mondo dei videogiochi. Una volta aperta la scatola, ci si presenta difronte poi il libro incartato, come se fosse il regalo fatto da un caro parente e consegnato direttamente al festeggiato durante il compleanno.
Un livello di attenzione e cura per i dettagli nel processo di spedizione e impacchettamento che si può ovviamente ritrovare anche nel prodotto stesso. The games of a Lifetime si presenta infatti con una bellissima copertina rigida rappresentante quella che è probabilmente la cameretta dei sogni di ognuno di noi. Una rappresentazione a 16 bit che è una vera cornucopia di elementi riconoscibili, capaci di trascinare in pochi istanti il lettore nel mondo di Julian “Jaz” Rignall.
La qualità della stampa è poi anch’essa decisamente buona, con i vari screenshoot e disegni vari che arricchiscono le oltre 400 pagine del libro che sono davvero belle da vedere e ammirare. Ultima chiosa, prima di passare oltre, sul tocco di classe del codice a barre sul retro del tomo, che qui è rappresentato a mo’ di libro letto dallo stesso Julian.
Volendo trovare un difetto al tutto, anche The games of a Lifetime soffre della medesima problematica di tutte le altre produzioni di Bitmap Books. La forma del libro è infatti decisamente differente rispetto alle altre proposte della casa editrice e diventa davvero complesso crearsi una libreria omogenea e piacevole alla vista con tali opere. Questo perché non sono solo l’altezza e l’ampiezza dei libri a variare, ma anche la lunghezza, con alcuni che sbucheranno più di altri quando posizionati uno di fianco a fianco su uno scaffale.
Vita e videogiochi
Se la maggior parte dei libri di Bitmap Books è dedicata a un genere, vedi ad esempio l’ottimo A guide to Japanese Role-Playing Games, o a una saga, come Metal Slug: The Ultimate Story, il focus di The Games of a Lifetime è sicuramente differente. L’opera di Julian “Jaz” Rignall può infatti essere tranquillamente definita come un’autobiografia, nella quale i videogiochi sono utilizzati come elementi per raccontare la carriera e la vita stessa di Jaz.
Nonostante questo evidente cambio di paradigma rispetto ad altri tomi dell’editore, vi sono in ogni caso anche diversi punti in comune con essi. I capitoli di The Games of a Lifetime sono infatti suddivisi in anni, nei quali Jaz racconta, oltre alle proprie vicissitudini personali, anche quelli che sono i videogiochi che più l’hanno colpito in quel periodo. Cultura videoludica e storia personale si intrecciano insomma di anno in anno, un po’ come succedeva in A Tale of Two Halves dove i titoli presentati erano elencati proprio per il relativo periodo d’uscita.
La storia di Julian “Jaz” Rignall viene raccontata a partire dal 1976 e l’immortale Pong e arriva fino al 2022, dove è Horizon Forbidden West a prendersi l’onore e l’onere di chiudere questa entusiasmante cavalcata nella vita del giornalista. Un percorso che non deve considerarsi esaustivo delle attività di Jaz, dato che la maggior parte degli anni viene associata a un singolo videogioco, ma piuttosto contraddistinto da un forte sentimento emotivo.
Quello che The Games of a Lifetime vuole fare – e che fa decisamente bene – è quindi quello di proporre decenni di storia videoludica da un singolo punto di vista, per quanto privilegiato. Una scelta che permette di vivere un settore in modo trasversale, attraverso le esperienze di un singolo e non tramite la fredda catalogazione dei più meritevoli titoli usciti di anno in anno secondo qualche aggregatore di recensioni.
Una storia che vuole essere raccontata
A differenza di altri libri editi da Bitmap Books, The Games of a Lifetime si concentra maggiormente sulla storia che vuole raccontare e, qui più che altrove, i testi sono particolarmente presenti e volendo ancor più importanti nell’economia dell’opera.
Il che non vuole assolutamente dire che non vi sia spazio per le splendide illustrazioni e immagini a cui ci ha abituato nel corso del tempo l’editore britannico, semplicemente che il focus questa volta è leggermente più spostato sul racconto di Jaz. Vi sono quindi anche qua diversi screenshoot di gioco, artwork e quant’altro, oltre che alcune bellissime pagine speciali, ad abbellire graficamente la biografia del giornalista.
Da segnalare in positivo sono in particolare le caricature che vedono Julian “Jaz” Rignall rappresentato come uno degli innumerevoli eroi dei videogiochi e che arricchiscono in particolare il sommario. Delle piccole chicche davvero ben realizzate, tanto simpatiche quanto belle da vedere.
Giudizio finale
The Games of a Lifetime è l’ennesimo grande regalo che ci fa Bitmap Books, un libro bello da vedere e interessante da leggere, che trasuda qualità da ogni singolo poro. Un’opera forse differente da quelle a cui ci aveva abituato l’editore britannico, dato che tratta la vita del giornalista Julian “Jaz” Rignall, ma non per questo meno meritevole. Forse non si tratta del primo libro di Bitmap Books che vi consiglieremo, ma se siete oramai entrati nel loro vortice come noi The Games of a Lifetime non vi deluderà certamente.
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