Deliver at all costs , il figlio pazzo di Driver e Crazy Taxi | Recensione (PC)

Un artwork promozionale per il gioco deliver at all costs
Recensione Deliver At All Costs

Già dal suo primo annuncio 8 mesi Deliver At All Costs aveva ci aveva incuriosito e finalmente ci siamo potuti mettere al volante del titolo d’esordio di Far Out Games, software house svedese distribuita da Konami.

Anno 1959

Uno screenshot proveniente da Deliver At All Costs
Anno 1959 (player.it) / Negli anni ’60 tutti si facevano consegnare rifugi anti missile.

Siamo nel 1959, in piena era di rock ‘n’ roll, abiti a pois e un perenne timore dell’annientamento nucleare incombente.

In questo setting retrò facciamo subito la conoscenza del nostro protagonista, Winston Green, un giovane ingegnere squattrinato e dal temperamento focoso e dal passato oscuro.

In cerca di un modo per fare qualche soldo decide di lavorare per la compagnia di consegne locale, We Deliver, sull’isola vulcanica di Saint Monique. Ma quello che sembrava un lavoretto facile si trasformerà presto mistero.

Strade? Dove stiamo andando non ci servono strade!

Un pickup sollevato da dei palloncini in Deliver Us At All Costs
Strade, dove andiamo noi non abbiamo bisogno di strade (player.it) / C’è chi l’ha fatto con la casa perchè io non posso con il pick-up?

Quello di cui ci accorgeremo non appena ci metteremo alla guida del nostro veicolo è che tutto ciò che ci circonda sarà distruttibile. Per raggiungere i vari obiettivi infatti potremmo sia seguire le diverse strade oppure tagliare passando attraverso case, capanni e negozi travolgendo auto e pedoni senza alcuna reale conseguenza ma lasciandoci alle spalle una soddisfacente scia di caos e distruzione.

La visuale isometrica e la fisica esagerata del gioco renderanno ogni viaggio adrenalinico come nei migliori film d’azione.

Consegna a ogni costo

Consegna ad ogni costo (player.it) L’altro giorno a Casoria in provincia di Napoli…

Il gameplay di Deliver at all costs ricopre la vita quotidiana del nostro protagonista, partendo dalla casa e guidando fino alla nostra azienda per poi partire con le consegne del giorno per poi fare rapporto e tornare di nuovo a casa.

Il mondo di Deliver At All Costs è suddiviso in diverse zone open world di medie dimensioni, ognuna delle quali rappresenta un distretto diverso della città separate da piccoli caricamenti che purtroppo spezzano un po’ il ritmo frenetico del gioco. I giocatori possono guidare qualsiasi veicolo parcheggiato che trovano nel mondo (e anche di trovarne alcuni segreti) e possono anche spostarsi a piedi. Sono presenti sia sfide di guida che puzzle platform, ma raramente si tratta semplicemente di “Raggiungi il punto X partendo dal punto Y entro un limite di tempo.”

Le missioni infatti sfruttano al massimo la fisica di gioco per porci davanti sfide differenti mantenendo sempre alta l’adrenalina e il divertimento. Succederà infatti che dovremo consegnare un carico di angurie senza farle cadere, oppure trascinarci con l’argano un rifugio anti missilistico che farà da palla da demolizione lungo il tragitto o ancora scansare delle bombe lanciate dal governo dopo aver scambiato il trampolino da consegnare per un bersaglio mobile.

Per far fronte alle diverse esigenze dei nostri clienti e alle folli missioni potremo raccogliere materiali per potenziare il nostro pickup come argani, gru, catapulte e sistemi per rallentare il tempo.

Una persona che sta per picchiarne un altra dentro Deliver At All costs
Consegna ad ogni costo (player.it) / Chi non ha mai desiderato di pestare il proprio capo?

Nonostante il gameplay si mostri folle e scanzonato la storia va totalmente nella direzione opposta tingendosi di toni cupi e tematiche come lo spionaggio industriale, la latitanza, uomini d’affari senza scrupoli e poliziotti corrotti.

Questa giustapposizione crea quindi un effetto ancora più comico durante le partite: finire di fare un discorso serio per poi ritrovarsi a guidare come nella sequenza iniziale de “Una pallottola spuntata” che non si vede tutti i giorni.

C’è anche molto di non detto nel mondo di Deliver at all costs, il protagonista infatti sembrerà mordersi spesso la lingua soprattutto nelle fasi iniziali del gioco ma annoterà tutto nel suo diario che amplierà notevolmente i dettagli della storia. Anche il mondo di gioco saprà premiare chi terrà gli occhi aperti alla ricerca di “lore” nascosta.

Essendo il gioco principalmente focalizzato su veicoli e visuale isometrica, i filmati col motore grafico di gioco non rendono però giustizia alla storai con personaggi quasi inespressivi.

Conclusione

Deliver at all costs è un titolo divertentissimo che mi ha fatto sorridere ad ogni missione, in mezzo a tanti remake e minestre riscaldate sicuramente porta una ventata d’aria fresca strizzando comunque l’occhio ai più nostalgici. Le 11 ore per finire la storia (16 se lo si vuole completare al 100%) filano in una vorticosa escalation di follia e adrenalina pura. Le missioni si susseguono senza mai ripetersi e offrendo esperienze sempre nuove nel mondo di gioco. Un po’ carente la parte esplorativa al di fuori della storia personale non avendo molto materiale secondario da fare si è poco incentivati a girare. Il comparto tecnico e artistico collaborano egregiamente per immergerci nelle atmosfere dei primi anni ’60 grazie a scenari e musiche finemente ricercate. Nonostante qualche idea che sarebbe stata meglio ampliare Deliver at all costs ci ricorda di quanto abbiamo bisogno di giochi che siano per prima cosa divertenti.