Gravity Rush – Recensione

Avevamo già avuto modo di provare con mano, in anteprima, la demo di Gravity Rush per PS Vita, e in soli pochi minuti la prova ci aveva fatto venire voglia di provare in gioco a fondo. Adesso questo particolare gioco è finalmente disponibile nei negozi e l’abbiamo sviscerato per voi: sarà tanto coinvolgente e stimolante come promesso? Vediamolo con la nostra recensione!

Gravity Rush è uno di quei giochi talmente strani e frizzanti che potrebbe indurre chi cerca qualcosa di innovativo a comprare una console nuova come PlayStation Vita: è un’avventura incredibile, fatta di un gameplay così peculiare e di una trama comunque coinvolgente, sebbene non proprio originale, elementi che uniti insieme rendono questa IP la prima e vera killer application per la neonata portatile di Sony, una proprietà intellettuate identificativa della stessa, che ben sfrutta il suo hardware e i suoi controlli. Dietro a Gravity Rush vi sono tanti nomi, come Keiichiro Toyama e Naoko Sato, artefici del primo e indimenticabile Silent Hill, e Moebius, un popolare fumettista francese – scomparso purtroppo di recente – le cui opere hanno ispirato la creazione di questo gioco.

Trama

Gravity Rush ci mette nei panni di Kat, una ragazza che si risveglia in una cittadina chiamata Hekseville completamente priva di ricordi ed è accompagnata da uno strano gatto che le conferisce il potere di alterare la gravità. La strana città in cui si trova, chiama “shifter” quelli come lei, ovvero quegli individui dotati di strani poteri speciali, ma Kat è buona e decide di mettere il suo particolare potere a servizio della città, minacciata da creature nemiche chiamate Nevi e devastata da vortici gravitazionali. Sin dai primi capitoli capiremo che dovremo vedercela con Raven, una ragazza dotata dei nostri stessi poteri ma che ha scopi meno nobili.

La storia di Gravity Rush non è il massimo dell’originalità ma propone comunque un incipit narrativo tutt’altro che banale o scontato, dunque piacevole e peraltro ben raccontato tramite fumetti che fungono da cutscenes e che è possibile scorrere toccando il touscreen di PS Vita (i testi degli stessi sono stati tradotti in italiano, è questo è innegabilmente un grande pregio). La colonna sonora è azzeccata e ci accompagnerà per tutta la durata dell’avventura.

Alteriamo la gravità

Se l’incipit narrativo di Gravity Rush è appassionante e affascinante, non è da meno il gameplay: è ben strutturato e capace di coinvolgerci come pochi altri giochi per portatile hanno saputo fare. Innanzitutto, questo titolo si presenta con un’ambientazione open word, dunque la città è totalmente esplorabile e il giocatore potrà decidere dove andare e a quali missioni prendere parte. Oltre agli obiettivi principali, potremo infatti anche decidere di avventurarci in alcuni livelli secondari che metteranno a dura prova le nostre abilità, ma potremo anche decidere semplicemente di esplorare in giro. Grazie ai particolari poteri di Kat, impareremo ad alterare la gravità dopo pochissimo tempo – grazie al tutorial iniziale, prodotto ad hoc – e pertanto saremo in grado di raggiungere rapidamente la sommità di un palazzo, di correre sulle pareti dello stesso, di saltare da un punto all’altro e cadere senza preoccuparci di farci male, nonché di combattere gli amici sfruttando le abilità di volo. Giocare e alterare la gravità è davvero semplice: con il dorsale destro di PS Vita si attiva una sorta di mirino che potremo direzionare con lo stick destro per decidere dove andare. Il sistema di controllo è fluido e risponde prontamente alle nostre decisioni (con la X si salta, con i dorsali si attiva la gravità, con il quadrato e il triangolo si hanno a disposizione le mosse per sconfiggere i nemici e con il cerchio invece si attiva la gravità per un oggetto vicino, così da lanciarlo nella direzione desiderata), e dopo pochissimi minuti di gioco ci verrà davvero naturale sfruttare al meglio i poteri magici di Kat. Ci si potrebbe chiedere se, con un gameplay del genere, non sia facile perdere il senso dell’orientamento, ma non è così: sarà semplice capire sempre dove ci si trova e dove andare.

Il mondo di gioco è suddiviso in quattro città, quella di base ed altre e 3 da salvare dai boss che le custodiscono. Lo scopo di Kat sarà dunque quello di sconfiggere i boss per riportare la calma nelle città, e per farlo – ma anche per combattere contro i nemici – dovremo affrontare sfide di vario genere, e alcune permetteranno anche di sbloccare contenuti aggiuntivi. A disposizione che un menu delle opzioni, della mappa e voci come la scheda per le missioni, i potenziamenti per Kat e via dicendo. Per quanto riguarda i combattimenti, avremo a disposizione le mosse corpo a corpo, tecniche speciali e il cosiddetto Calcio Gravitazionale, che abbina la normale capacità di cambiare la direzione della gravità con un colpo capace di causare danni. C’è da dire però che le mosse a lungo andare si rivelano un poco ripetitive, e su tal fronte gli sviluppatori avrebbero probabilmente dovuto proporre qualche elemento in più capace di arricchire ulteriormente il gameplay. Tant’è.

Tecnicismi

Il comparto grafico di Gravity Rush è davvero notevole e ben sfrutta la dotazione hardware di PlayStation Vita: caratterizzato da una grafica in cell shading, il mondo di gioco è davvero ampio, ricco di dettagli, colorato e incapace di conoscere cali di tensione. Le missioni principali di questo gioco sono 21, mentre potremo decidere di allungare la durata del gioco fruendo anche di una quindicina di missioni secondarie, sparse qua e là per i livelli e ricche di prove di abilità. Il comparto sonoro vanta di musiche piacevoli adatte ad ogni tipo di situazione, mentre c’è da dire che nonostante una cura dei dettagli ottima, abbiamo provato un enorme senso di fastidio ad attendere che iniziasse il gioco tra un episodio e l’altro: i tempi di caricamento sono infatti davvero, davvero lunghi, ma abbiamo avuto modo di provare il gioco solamente in digital delivery e non su supporto fisico. Ottima la longevità: solo le quest principali ci hanno intrattenuti per circa 12 ore, mentre se decideremo di affrontare anche le missioni secondarie immaginiamo che Gravity Rush sia capace di offrire molte ore di divertimento. In tal senso, svolge un ruolo fondamentale la raccolta delle gemme, che servono a incrementare i poteri di Kat e che sono presenti in ogni livello.

Conclusioni

Gravity Rush è una di quelle IP per PlayStation Vita che si rivelano una vera e propria killer application: caratterizzato da una trama simpatica e mai banale, propone un gameplay originale e coinvolgente, capace di intrattenerci per moltissime ore. Ottima infatti la longevità, in grado di garantire circa una quindicina abbondante di ore di gioco, così come il comparto grafico e sonoro. Impossibile sconsigliare l’acquisto di questa avventura, poiché va assolutamente assaporata e vissuta in ogni suo dettaglio e alla fine ne rimarrete talmente soddisfatti che non vi pentirete sicuramente di avergli dato una chance, nonostante il prezzo possa essere considerato piuttosto alto.