Il padre di Baldur’s Gate 3 pubblica un tweet che ci ricorda perché è una delle poche figure positive di questi anni

uomo con capelli banchi in armatura di ferro medievale con mantello rosso, detro montagna
Il padre di Baldur's Gate 3 pubblica un tweet che ci ricorda perché è una delle poche figure positive di questi anni (player.it)

Swen Vincke, il boss di Larian Studios, si è espresso in maniera molto dura contro le dinamiche di sviluppo di diverse aziende, puntualizzando alcuni passaggi essenziali per uno sviluppo videoludico intelligente e ben fatto.

Quando si pensa a un’azienda che potrebbe davvero ritenersi “amica” dei videogiocatori, da qualche anno a questa parte non si può che parlare di Larian Studios. La lezione che Larian ha dato all’interno mondo videoludico, con l’uscita di Baldur’s Gate 3, è che sviluppare un titolo con dovizia, preparazione e libertà creativa, può essere il metodo migliore per riuscire a portare a casa un risultato davvero eccellente.

uomo con capelli banchi in armatura di ferro medievale con mantello rosso con n mano statuetta premio, accanto due uomini in abiti civili
Il padre di Baldur’s Gate 3 pubblica un tweet che ci ricorda perché è una delle poche figure positive di questi anni (player.it)

E nonostante la definizione di “software house amica” sia da prendere sempre con un certo distacco, è giusto far notare come Baldur’s Gate 3 abbia rappresentato, per Larian, quantomeno un lasciapassare, per poter parlare con cognizione di causa di cosa è giusto e cosa è sbagliato o migliorabile, in ambito di sviluppo videoludico. E ancora una volta, ci ha pensato Swen Vincke a dire la sua.

Larian contro l’incertezza dell’industria

Gli ultimi giorni, sono stati davvero complicati per l’industria videoludica e per i videogiocatori. Abbiamo dovuto assistere a un aumento di prezzi esorbitante per gli abbonamenti del Game Pass di Microsoft, oltre che a un mostro commerciale che si è concretizzato nell’acquisizione di Electronic Arts per 55 miliardi di dollari, da parte di fondi dalla dubbia moralità. Ve ne abbiamo parlato in maniera approfondita in questo articolo.

In un momento in cui i giocatori, i fruitori ultimi, rischiano di sentirsi totalmente abbandonati da un’industria che ragiona su una scala di valori, fin troppo lontana da pensieri semplici ma necessari, serviva una voce che si levasse forte e che ricordasse che al centro di tutto, devono rimanere i videogiochi ben fatti. E quella voce è di Swen Vincke.

Swen Vincke, noto capo di Larian Studios, con un Tweet tanto breve quanto incisivo, ha voluto chiarire che:

“Probabilmente è un buon momento per ricordare alle persone, che creare videogiochi più velocemente e in economia mentre si continua a caricare, non ha mai funzionato prima”

Sebbene non vengano fatti nomi, è chiaro che Vincke si riferisca alle delicate situazioni di EA e Microsoft: la prima dovrà riuscire a trovare un modello di business e produttivo, che le permetta di non collassare sotto il peso debitorio di 20 miliardi, che dovrà estinguere nei prossimi anni per far contenti gli speculatori che hanno contribuito all’acquisizione; la seconda dovrà compiere un’opera di ri-convincimento verso i videogiocatori, scoraggiati dal vertiginoso aumento di prezzo dell’abbonamento.

Una problematica che, all’indomani dell’acquisizione di EA, aveva sollevato anche Jason Schreier, che aveva chiarito come dopo un’operazione del genere, sarebbe stato logico aspettarsi politiche di monetizzazione sempre più aggressive oltre che licenziamenti in massa e tagli vari ai progetti, per riuscire a rimanere a galla.