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Sony con il lancio sul mercato di PlayStation 5 ha portato una serie di novità in ambito hardware e una di queste è sicuramente il sistema a raffreddamento mediante metallo liquido che è proprio uno dei punti cruciali dell’ultima console del colosso giapponese; questo sistema è molto più efficiente rispetto a un semplice refrigerante o alle ventole, ma allo stesso tempo presta il fianco anche ad alcune criticità.
Sin dal 2020, anno in cui è stata lanciata PS5 sul mercato, il sistema di raffreddamento a metallo liquido non è stato visto di buon occhio da diversi utenti sul web: questo perché PlayStation 5 utilizza un liquido formato da gallio, indio e stagno (una lega simile al Galinstan) che presenta un’altissima conducibilità termica e dunque raffredda in maniera efficiente, ma allo stesso tempo è anche un buon conduttore di elettricità.
Per questo motivo il metallo liquido utilizzato all’interno di PS5 è sicuramente molto efficiente per il raffreddamento dell’APU, ma allo stesso tempo potrebbe anche causare problematiche elettriche all’interno della console causando spegnimenti improvvisi dell’hardware, una situazione che in realtà si è verificata già diverse volte stando alle testimonianze scritte da alcuni utenti sul web nel corso degli ultimi 5 anni.
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Se metti PS5 in verticale potrebbe rompersi nel giro di due anni: ecco perché
Matthew Cassels, fondatore di Alderon Games, è tornato a parlare di recente di questa criticità dovuta al metallo liquido di PlayStation 5 sottolineando che le problematiche maggiori si potrebbero verificare qualora la console venga posizionata in verticale: secondo Cassels, infatti, la PS5 in verticale non consentirebbe al metallo liquido di raggiungere in maniera equa tutte le componenti e questo porterebbe l’APU ad avere delle zone completamente asciutte forzando lo spegnimento della console.
Come detto in precedenza problemi di spegnimento improvviso si verificano da diverso tempo, ma a quanto pare Matthew Cassels ha voluto approfondire ancor di più la questione contattando direttamente Sony, la quale ha sottolineato che la probabilità di spegnimento forzato della console è direttamente proporzionale all’intensità del gioco in funzione in quel momento.
Sony ha comunque cercato di arginare questo problema con i modelli Slim e Pro che a quanto pare non avrebbero lo stesso problema strutturale delle prime versioni di PlayStation 5 lanciate sul mercato: secondo Cassels questi modelli vecchi sono altamente a rischio e potrebbero addirittura rompersi definitivamente nel giro di due anni.
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