Vuoi fare soldi con i videogiochi? Questo report parla chiaro: c’è UN paese che non puoi ignorare

a sinistra Eve di Stella Blade con tuta verde, a destra uomo scimmia di black myth wukong
Vuoi fare soldi con i videogiochi? Questo report parla chiaro: c'è UN paese che non puoi ignorare (player.it)


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Un report di Alinea Analitics non lascia dubbi: la Cina è sicuramente uno dei paesi su cui puntare, quando si parla di videogiochi. Ecco cosa è emerso.

Il mondo dello sviluppo videoludico è estremamente complesso e stratificato e, negli anni, ha portato a vari cambi di registro, grazie a una diffusione capillare e a una semplificazione dei mezzi utilizzati per sviluppare un videogioco. Se prima alcuni paesi erano considerati tra i pochi meritevoli d’attenzione, quando si parlava di sviluppo, con questa globalizzazione delle tecnologie, tutto è cambiato.

Dopo anni in cui l’egemonia è stata divisa tra Giappone e Stati Uniti, le cosa hanno iniziato a cambiare, con un maggior coinvolgimento di tante realtà europee come Francia, Inghilterra o Polonia, con realtà che hanno dato scossoni importanti al modo di sviluppare un videogioco. Il passare degli anni però, ha anche insegnato qualcosa: l’Asia non è solo Giappone.

Cina in ascesa?

Si parla spesso della localizzazione di alcuni videogiochi, in determinate lingue piuttosto che in altre. Proprio dall’analisi di questo dato, è nato il reporto di Alinea Analytics, che ha fatto notare come la maggior parte dei giochi localizzati in cinese, finiscono con l’essere tra i più venduti di Steam, a riprova di quanto il mercato della Cina sia attualmente in forte ascesa.

I casi più eclatanti, sono sicuramente Stellar Blade e Black Myth: Wukong, che hanno portato a dei risultati incredibili, totalizzando vendite tre volte superiori in Cina, rispetto a quanto accaduto in Nord America. Il misuratore preso a esame, è sempre Steam. E sicuramente, la sorpresa per Black Myth: Wukong, potrebbe risultare più contenuta.

Va infatti ricordato che si tratta di un gioco sviluppato dalla software house cinese Game Science e che è un rimaneggiamento di un classico della letteratura cinese, Viaggio in Occidente. Si, insomma, come se in Italia facessero un gioco basato sul folklore e sulle maschere carnascialesche italiane…
Per Stellar Blade, bisogna invece riconoscere la lungimiranza di PlayStation, che ha aggiunto la localizzazione in cinese, lip-sync compreso, tenendo i prezzi molto più bassi del mercato occidentale.

Secondo Alinea Analytics, la strategia di Sony (che dovrebbero seguire anche altri publisher), sarebbe quella di sfruttare Steam come un “cavallo di Troia” per penetrare nel florido mercato cinese. A margine, va segnalata l’iniziativa caldeggiata da Sony (e non solo), la China Hero Project che punta a sostenere piccole produzioni cinesi indipendenti, come l’atteso Lost Soul Aside.

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