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Il game director giapponese ha paragonato il secondo capitolo di Death Stranding al film di Aliens – Scontro Finale.
Hideo Kojima è un game director rinomato per il suo rapporto con il mondo cinematografico: pur non avendo mai lavorato direttamente nel settore del cinema, se non per alcuni cameo, ha sempre cercato di inserire nei suoi prodotti videoludici elementi tipici della settima arte sia per quanto riguarda la sceneggiatura che per quanto riguarda gli interpreti attraverso la collaborazione con grandi attori.
Un modus operandi che potrebbe avere la sua consacrazione definitiva con Death Stranding 2: On the Beach; il sequel dell’avventura di Sam Porter Bridges non solo potrebbe essere anche l’ultimo capitolo di quella che ormai è divenuta una saga seguendo le parole di Kojima stesso, ma il game director giapponese ha anche sottolineato che questo gioco sarà legato a doppio filo al mondo del cinema.

Kojima, in una recente intervista a Edge Magazine, è infatti tornato a parlare proprio del secondo capitolo di Death Stranding e nel farlo ha svelato che per la sceneggiatura del gioco si è fortemente ispirato al film “Aliens – Scontro Finale“, pellicola del 1986 scritta e diretta da James Cameron e che funge da sequel ufficiale di “Alien” del 1979 che aveva alla regia Ridley Scott e che ha dato i natali alla celebre saga fantascientifica.
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Death Stranding 2 si ispira al secondo film di Alien: ecco perché
Il paragone tra Death Stranding 2 e Aliens – Scontro Finale è stato fatto da Kojima non di certo perché i due prodotti siano simili nel contenuto, bensì nello spirito: entrambi sono infatti sequel di un grande successo e che nella sceneggiatura si ritrovano ad affrontare lo stesso dilemma, ovvero trovare qualcosa di nuovo per evitare che il prodotto possa sembrare un “more of the same“, come si dice in gergo.
Il game director ha infatti sottolineato che si è trovato nella stessa situazione in cui si trovò James Cameron all’epoca che, in maniera intelligente, decise di raccontare il mondo di Alien improntando la pellicola molto di più sull’azione piuttosto che sull’horror e sulla mostruosità delle creature introdotte da Ridley Scott anni prima ed è dunque proprio su questo aspetto che ha deciso di lavorare Kojima per il sequel di Death Stranding.
Death Stranding 2: On the Beach, da come si può vedere anche dai trailer, sarà molto più basato sull’azione dato che, come afferma Kojima nell’intervista, le regole e gli elementi della saga sono stati già spiegati abbastanza nel primo capitolo e dunque non c’era bisogno di fare un gioco simile; non ci resta che aspettare il 26 giugno per capire cosa ci offrirà di nuovo questo secondo capitolo di Death Stranding.
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