Il finale di The Last of Us 2, ecco il dettaglio che non hai notato

The Last of us 2 il finale segreto

Tra tutti i videogiochi che più hanno cambiato la passata generazione videoludica, The Last of Us 2 è quello che è stato più in grado di colpire, lasciando un’impronta indelebile non solo nel cuore dei videogiocatori, ma nel medium stesso. È infatti un titolo con una storia degna di una produzione cinematografica e con un un finale che divide tra le due protagoniste: Ellie e Abby. Sono tanti i dettagli che si perdono nell’immenso mondo di gioco, soprattutto grazie ai documenti che vengono lasciati da chi c’era prima e che possono essere raccolti e collezionati dal giocatore. Anche se siete stati attenti però c’è un particolare che sfugge e che è capace di ribaltare il finale stesso del gioco. Qual è questo dettaglio e dove si trova?

The Last of Us 2: la storia tra Dina e Ellie

The Last of Us 2 è un gioco complesso che punta sul cambio di prospettiva per mettere il giocatore su entrambi i fronti della stessa battaglia. Nella prima metà del gioco continua la storia di Ellie che parte alla ricerca di vendetta. Nella seconda invece ci si trova nei panni di Abby, una donna che sembra aver già trovato la vendetta che cercava ma che non ha risolto niente. Negli ultimi capitoli Ellie decide di lasciare la sua casa, la felicità che aveva costruito con Dina e il piccolo JJ (chiamato così in onore di Joel e Jesse) per provare ancora una volta a fare giustizia. Dina la avverte, gli dice che se decide di andarsene non la rivedrà mai più. Ellie però vuole fare giustizia e quindi parte lasciandosi alle spalle il suo futuro per combattere, ancora una volta, per il passato.

Così raggiunge la zona dell’ultimo avvistamento di Abby. La donna però è stata rapita da un gruppo locale, i Rattlers ed Ellie sarà costretta ad affrontarli per salvarla. Dopo un intenso scontro sulla spiaggia decide infine di perdonarla e lasciarla andare con Lev. Quando torna alla fattoria però questa è abbandonata e Dina non c’è più. Ci sono solo le sue cose, impacchettate. Un finale amaro in cui la vita di Ellie sembra distrutta dal suo desiderio di vendetta, ma una teoria gli fornisce un briciolo di felicità: la teoria del braccialetto.

Il braccialetto che cambia la scena finale di The Last of Us 2

Durante la permanenza al teatro Dina regala a Ellie un braccialetto che la ragazza porta sempre con lei legato al polso destro, quello con il tatuaggio. Quando però decide di andarsene dalla fattoria per seguire la sua strada di vendetta il braccialetto non è più al suo posto, come se Ellie lo avesse lasciato a casa insieme a Dina. Nella scena del combattimento in spiaggia questo dettaglio si vede chiaramente, eppure, quando Ellie torna a casa, il braccialetto è di nuovo al suo posto.

La teoria suggerisce infatti che Ellie sia tornata a Jackson e abbia fatto pace con Dina che le ha restituito il braccialetto. Insieme hanno poi svuotato la fattoria per tornare a vivere nella casa di Jackson di cui parlavano i genitori di Dina nella lettera che gli avevano scritto nel capitolo Fattoria. La scena finale che vediamo è quindi quella di Ellie che dopo aver aggiustato la sua vita con Dina torna a prendere le sue ultime cose, tra cui la chitarra che gli ha lasciato Joel. Capendo di non poterla più suonare per via della menomazione alla mano decide però di lasciarla e di andare avanti con la sua vita.

Una teoria migliore del cupo finale del gioco rinforzata dal fatto che anche la ferita alla mano di Ellie (su cui zooma la telecamera) sembra molto migliorata dalla scena sulla spiaggia, come se fosse passato diverso tempo. Inoltre la ragazza non sembra stupita quando torna e vede la casa vuota. E non ha nemmeno armi con se, un fatto davvero strano specie se arriva dopo giorni di cammino da un mondo pericoloso come quello del gioco. Infine, anche la stagione è diversa, altro indizio che suggerisce che è passato diverso tempo tra il combattimento sulla spiaggia e il ritorno di Ellie. Tempo che la giovane potrebbe aver speso per tornare e ritrovare il perdono di Dina. O almeno è quello che ci piace pensare.