God of War (2018) poteva essere ambientato nell’antico Egitto

god of war

Nel giorno 19 agosto il game director di God of War, Cory Barlog, ha parlato al Devcom di Colonia riguardo alla creazione del gioco, e ha condiviso alcune interessanti informazioni sulle fasi di pre-produzione dello sviluppo del popolare titolo PS4.

Egiziani, inca e indù

Secondo Barlog la mitologia norrena non era l’unica candidata per il gioco, ma a un certo punto, altre tre opzioni erano in corsa: miti egiziani, inca e indù.

Alla fine arrivano i norreni

Dopo una selezione iniziale, solo le mitologie egiziane e norvegesi sono state lasciate in competizione, con una suddivisione del 50/50% (come riportato dall’utente Twitter PlayUnexplored). È stato Barlog stesso a esprimere il voto finale a favore dell’ambiente norvegese.

Esistono concept art del setting egiziano

L’ambientazione egiziana è stata considerata abbastanza seria da creare le prime concept art, potete vederne degli esempi quì sotto.

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Possiamo vedere uno sphynx e un guerriero mascherato simili ai soldati di Anubis nel famoso film “La Mummia”. Atreus è ancora presente, ma il suo abbigliamento è decisamente ispirato all’equipaggiamento egiziano.

C’era anche Atreus

Vediamo l’evoluzione di Atreus, il cui concetto apparentemente “spaventava molte persone”. Barlog ha anche detto che il team di Santa Monica aveva tre anni di contenuti, ma solo due di questi sono stati tenuti nella versione finale del gioco. Ci sono state continue discussioni su cosa tenere e cosa tagliare, e Barlog ha spiegato che avere grandi produttori ha davvero importanza in questo processo.

Insomma, vi sarebbe piaciuto vedere God of War ambientato nell’antico Egitto? Magari al prossimo reboot…