WRC3: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Alla fine della recensione di WRC2 dello scorso anno, ci eravamo lasciati con una speranza: “WRC3 avrebbe dovuto cambiare radicalmente sia la struttura che il piano grafico” per andare a competere davvero con qualche altro gioco simulativo sul mercato ma anche per garantire un nuovo punto di svolta per la serie targata Milestone. Ecco dunque che andando a provare WRC3 su console, le speranze di questo nuovo capitolo erano davvero alle stelle. Speranze che sono state largamente ripagate benché continuano a rimanere dei piccoli problemi tecnici, WRC3 si presenta sul mercato come una simulazione rallystica davvero molta ghiotta.

VAI DI FRENO A MANO
La scelta di gioco di WRC3 comprende la solita carriera in cui i provetti piloti possono cimentarsi nella scalata delle competizioni, chiamata in questo contesto Road to Glory e che ci permette di scegliere uno dei piloti disponibili, cambiargli nome e cognome, scegliere un copilota e lanciarci a testa bassa in tutte le sfide che la casa milanese ha progettato per noi. Abbiamo poi la modalità per partire a testa bassa e magari farci una infarinatura generale sul controllo delle vetture, nella sezione dedicata alla Gara libera, Rally singolo o Campionato. In ultimo, abbiamo la sezione dedicata all’immancabile multiplayer utile a sfidare amici e giocatori online. Detto questo, quello che ci interessava davvero era la simulazione vera e propria e andando a provare le prime macchine e i primi tracciati, ci siamo resi conto di come Milestone abbia saputo dare davvero nuova linfa vitale al genere rallystico con buona cura degli assetti variabili dei mezzi, degli aiuti totalmente disattivabili e di una buona versatilità del tutto differenza da vettura a vettura. Le auto in primis, per chiarirci, costringono il giocatore a cambiare totalmente approccio fra una piccola 2WD o Super 2000, garantendo una varietà che si sente per davvero fra sterzo, controsterzo, assetto gomme, marce e via di questo passo. Davvero interessante anche il lavoro fatto dietro alle diverse tipologie di terreno che qui come non mai, riescono a nuocere gravemente a chi magari non riesce a tenere troppo l’auto in pista, andando a rallentare notevolmente la velocità. Ovviamente però, sarebbe stato bello, non è tutto oro quel che luccica e qualche magagna l’abbiamo comunque riscontrata con una dinamica del freno a mano o della controsterzata che non ci ha convinto per nulla cosi come non ci ha convinto il fatto che anche per una piccola botta su qualche muretto o in qualche sasso messo a posto, la macchina si piomba come cemento armato all’impatto. Fine 2012 siamo ancora qui che se prendiamo un oggetto granitico a bordo pista, il mezzo passa da 70 a 0 Km orari all’istante: nella realtà, visto che si tratta di simulazione, non accade questo. Altro fattore particolarmente ostico riguarda anche la telecamera che in questo terzo episodio si è dimostrata molto cingommosa tanto che quando si tira il freno a mano, la visuale tende a rimbalzare troppo da una parte all’altra se si guida in esterno: dato che non tutti i giocatori tendono a giocare con la visuale interna, non è un problema da poco. In ultimo, assolutamente curata la voce del copilota, che gestisce in maniera davvero certosina tutti gli aiuti durante la fase di corsa. Nel complesso, ci troviamo comunque su un gioco che è davvero molto avanti rispetto all’offerta che si era venuta a trovare con WRC2 anche per quanto riguarda il campionario delle piste, delle macchine e delle stesse prove cosi come la possibilità di sbloccare nuovi accessori per la modifica esteriore del mezzo.




UNA PROMESSA MANTENUTA

WRC2 era programmato su un motore grafico obsoleto che qui per nostra fortuna è stato completamente rivisto, facendo risultare WRC3 non un capolavoro a livello stilistico grafico ma almeno abbastanza solido da competere con altri nomi sul mercato. I modelli delle macchine sono assolutamente impeccabile e pieni di particolari, anche quando si va a distruggere il mezzo, pezzi di lamiera o intere parti della vettura che volano via non mostrano mai il fianco a vere critiche. Pessimi invece i materiali di contorno dei tracciati che si rivelano essere sempre abbastanza freddi. Mentre i tracciati veri e propri offrono buone texture e scorci visivi sulla grande distanza, abbastanza buoni. Dico abbastanza perché non ci troviamo per le mani, ripeto, un capolavoro a livello grafico e le magagne non mancano ma per quello che era stato WRC2, qui siamo davvero su un altro pianeta e le migliorie stilistiche si vedono eccome. Il problema vero è che le texture generali hanno una bassa definizione e questo lo si vede anche con gli oggetti di scena, messi li tanto per fare numero più che bellezza. Il comprato visivo comunque almeno a sto giro è criticabile quel tanto che basta per rendersi conto che sotto al cofano, per quanto la macchina possa essere brutta, abbiamo un prodotto assolutamente quasi impeccabile. Su console fra l’altro, il frame rate è granitico, andando a garantire l’ottimo rimando di velocità corsaiola.

COSA POTEVA ESSERE
WRC3 poteva essere un titolo da 9,5 se fosse stato abbellito ancora di più graficamente e leggermente ritoccato in piccoli problemi di gameplay che però sono sempre li pronti a venire fuori in questo genere di produzione dove il realismo davvero completo non è stato ancora raggiunto appieno. Il titolo Milestone è dunque un gioco da comprare a occhi chiusi se volete una simulazione vera per quanto riguarda il contesto corsaiolo ma bisogna comunque chiudere un occhio per qualche magagna che non lo fa salire al trono delle simulazioni. In parole povere, potevamo avere un Rè ma ci troviamo per le mani un Principe molto combattivo.