Dead or Alive 5 – Recensione

Recensione di Giovanni Ferlazzo:
Dopo un’assenza lunga sei anni sugli schermi videoludici, se si fa eccezione per spin-off vari, torna la serie principale di Dead or Alive e lo fa questa volta anche su PlayStation 3, dopo essere stata esclusiva del marchio Xbox per ben tre episodi (Dead or Alive 3 e 4, più l’Ultimate, che introdusse per la prima volta nella saga il gioco online). Vi era un po’ di comprensibile timore dagli appassionati nello scoprire cosa aspettarsi da questo Dead or Alive 5: senza la sapiente guida di Itagaki, il Team Ninja ha dimostrato di sbandare un po’, tra un Ninja Gaiden Sigma 2 mutilato rispetto la versione principale e un Ninja Gaiden 3 assolutamente deludente, il nuovo Dead or Alive è stata inevitabilmente la prova del nove. Fortunatamente superata.
Fammi vedere di che pasta sei fatto
Sì perché, timori a parte, siamo di fronte a un picchiaduro di ottima qualità in grado di restituire ai fan quanto di buono era già stato fatto in passato impreziosendolo con qualche novità dovuta da quello che resta il sequel di un episodio principale. Già al primo incontro si capisce subito che per quanto riguarda Dead or Alive, Team Ninja non ha commesso gravi errori. Anzi, l’esperienza ludica è godibile e in particolare i fan della serie riconosceranno subito l’anima di Dead or Alive, spesso sottovalutata per congeneri più famosi, come Tekken o Street Fighter.  La verità, se ci concedete una piccola deviazione dal percorso principale di una recensione, è che Dead or Alive è sempre stato meno tecnico rispetto le altre serie citate. Tuttavia, almeno con questo episodio, è una serie che concede meno spazi ai principianti o a coloro che comunque preferiscono semplicemente pigiare pulsanti a caso e vincere. Sia chiaro, questo stratagemma può anche funzionare ma non se ne può abusare: chi sa giocare a Dead or Alive saprà battervi sempre e comunque, e questo la dice lunga sul perché questo quinto capitolo sia un titolo che gli appassionati del genere dovrebbero assolutamente prendere in considerazione.
In Dead or Alive 5 ci vuole quindi qualche incontro per prendere confidenza con il sistema di combattimento. Saper alternare sapientemente attacco, presa e proiezione senza subire troppo danni non sarà facile, e le prime partite, specialmente se giocate con utenti in carne e ossa o comunque a un livello di difficoltà elevato, potrebbero finire nel peggiore dei modi. Scontro dopo scontro, pugno dopo pugno, calcio dopo calcio, mossa dopo mossa, Dead or Alive 5 mostra tutte le sue potenzialità, accontentando subito i palati fini degli appassionati di picchiaduro, che dopo un periodo particolarmente complicato, stanno attraversando una nuova età dell’oro: abbiamo infatti quasi perso letteralmente il conto del numero di titoli del genere importanti usciti nel corso degli ultimi anni, mesi o settimane. Basti pensare al recentissimo quanto valido Tekken Tag Tournament 2.
Come sempre è stata mantenuta la possibilità di sfruttare l’ambiente circostante per avere ragione dell’avversario: un filo spinato elettrificato, un camion in corsa, un muro facilmente distruttibile e così via, senza contare l’inserimento di una nuova mossa d’attacco che permette di scagliare violentemente l’altro giocatore nella direzione che si preferisce. Non è esattamente innovativo, ma il gameplay di Dead or Alive 5, come si anticipava, mira esclusivamente a offrire quanto di buono fatto dalla serie e abbellirlo con una serie di piccole introduzioni. Funziona, e va bene così.
Il roster di personaggi non è ricchissimo ma è comunque in grado di regalare qualche sorpresa che scoprirete a tempo debito nel gioco. Troveremo personaggi storici della serie, nonché appunto qualche inserimento dovuto, e che chi conosce perfettamente la saga capirà anche prima di sbloccarlo.
Per quanto concerne invece le modalità disponibilie, il single player non è in grado di regalare chissà quali soddisfazioni, anche perché sono davvero in pochi che acquistano un picchiaduro per non giocarci in compagnia, che sia essa locale o online. Quindi, la componente in singolo di Dead or Alive 5 si limita alle canoniche possibilità, esplodendo invece quando si tratta di giocare su Xbox LIVE e PlayStation Network, visto che tra le altre cose si potranno registrare e condividere gli incontri fatti, utile soprattutto per coloro che volessero ispirarsi ai professionisti del genere. Non manca chiaramente la modalità storia, un vero e proprio fan service per tutti gli amanti della cultura giapponese, seppur comprenda qualche esagerazione di troppo tipica per il genere. Tutto sommato niente di grave, alla fine seppur i pretesti rasentino il ridicolo, è pur sempre normale che quasi ogni dialogo finisca con una bella serie di mazzate.
Luccicanti poligoni
Dead or Alive 5 non delude neanche dal punto di vista grafico. Team Ninja ha chiaramente mantenuto lo stile visivo della serie, pompando sotto il versante tecnico. Ecco allora che i modelli poligonali dei protagonisti (e in particolare delle protagoniste, a buon intenditor…), sono realizzati alla perfezione nonché animati egregiamente. Anche per gli ambienti si può fare lo stesso discorso e non ci sono  gravi incertezze di sorta da un punto di vista dell’ottimizzazione. Gli scontri regalano soddisfazione e realismo, e si ha l’impressione di stare insistendo a un vero incontro. 
Commento
Dead or Alive 5 non innova né stravolge la formula di gioco che ha fatto la fortuna della serie per anni, ma semplicemente la ripropone con le nuove tecnologie mostrandosi come un picchiaduro di ottima qualità, non indimenticabile, ma in grado di saziare la fame degli appassionati. Particolarmente tecnico rispetto ai predecessori, per certi versi si rivolge principalmente a un pubblico esperto, ma anche i novellini, con la giusta pratica, potranno dire la loro negli scontri online.