Lucca Comics & Games 2025 ha segnato un importante passo avanti nell’esperienza fieristica, grazie soprattutto alla nuova area demo dedicata, il Games Cafè. Questa iniziativa ha finalmente permesso ai visitatori di toccare con mano le novità del panorama ludico senza doversi sottoporre al celebre e temuto marasma del padiglione Carducci.
È stato proprio in questo spazio più raccolto e funzionale che abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima un titolo che ci ha lasciato un sorriso ebete e un bellissimo ricordo: Tall Tales, pubblicato da Grumpy Bear per la collana Ursa Minor, una raccolta di piccoli spillati di produzione italiana di cui vi abbiamo già recensito Death’s Gambit.
Tall Tales è un gioco in cui si vestono i panni di pirati scapestrati il cui destino è quello di “saltare di isola in isola, ingannare la morte all’ultimo secondo e compiere gesta che diventeranno leggenda“. L’intento è chiaro: raccontare storie esagerate, quelle che solo i marinai più sbronzi e fantasiosi oserebbero giurare siano vere.
L’assurdo piratesco

L’idea dietro al gioco funziona subito, catapultando i giocatori in un processo di creazione del personaggio che è già, di per sé, un esercizio di fantasia. La scheda è ridotta all’osso, ma estremamente efficace come strumento narrativo: un Archetipo, tre Tratti distintivi, un oggetto tipico e un Obiettivo. Questi pochi elementi, seguiti da domande mirate per chiarirli, e delle statistiche per giocare le abilità del personaggio, agiscono da vero e proprio trampolino di lancio per le avventure più assurde.
Praticamente Tall Tales è un generatore di pirati scapestrati incredibile
Il sistema predisposto permette e incoraggia la creazione di personaggi al limite della marchetta, pirati talmente esagerati da rasentare la macchietta, ma questo non è affatto un difetto. Dal Santone fifone, al falsario innamorato.
Carte per dei pirati

Il fulcro dell’esperienza di gioco risiede nella costruzione collaborativa delle avventure. Le storie nascono guidate dalle Chiavi, concetti creati da tutti i partecipanti al tavolo che diventano la traccia delle gesta piratesche. A garantire la continuità narrativa ci pensano gli Spunti, definiti da tutti i giocatori al tavolo, master incluso: sono parole chiave che diventano veri e propri elementi di scena e che connettono le i puntini per formare l’episodio.
Quando si passa all’azione, il sistema si dimostra altrettanto brillante e caotico nel senso piratesco del termine. Per risolvere le prove, si pesca da un unico mazzo di carte francesi. Un successo si traduce nel pescare una carta appartenente al proprio Seme Predominante (legato all’obiettivo). Ogni prova si pescheranno più (o meno) carte in base alla quantità di tratti e contesti a favore o a sfavore del pirata.
La vera magia di Tall Tales si manifesta nelle sue dinamiche secondarie. I giocatori sono incoraggiati a “plasmare” i tiri spendendo i punti caratteristica per ignorare un seme o pescare una carta extra, ad esempio. Queste interazioni sono spinte anche narrativamente durante il gioco e talvolta legano i personaggi tra loro, creando assist narrativi divertenti e interessanti.
Ma vi abbiamo parlato abbastanza del gioco, adesso vi raccontiamo la storia della “Maledizione del Sasso: Il Ritorno“
La Maledizione del Sasso: Il Ritorno (dei Non-Morbidi)

Quattro pirati sono i protagonisti di questa storia:
- Don Granito, un santone della religione Sassonica dei Sassi
- Ser Dere, un falsario innamorato perso con più fortuna che capelli
- Melvin Picca detto Dr. Picca. un dottore con la passione per la malattie strane
- Ornella Occhiotorvo una naufraga ambiziosa e con sete di rivalsa
I pirati a bordo della Nave Autobus si sono approcciati alla Fortezza Approdo di Castel T-Ufo mentre il castello si riempiva di nobili per una festa in maschera. Il loro obiettivo? Incontrare l’amata di Ser Dere, Lady Demoscila.
Decidono, per non dare nell’occhio, di passare attraverso la caverna ululante presente sotto il castello (che fosse un peto arcano?) al cui centro trovano un’enorme statua di un cavalluccio marino. Terrorizzati che vi fosse un mostro (dato che lo spunto cavalluccio marino gigante faceva presagire questo), il gruppo di pazzi svolta la scena grazie all’oggetto della chiave magica di Don Granito, che trova la fessura perfetta nella statua e scopre il potere della chiave: Aprire i sassi Attivare meccanismi con rocce?
Con la confusione generale del resto del gruppo, e dopo aver ricevuto un drink omaggio da Dr. Picca, che nessuno ha il coraggio di bere, il gruppo sale le scale del passaggio segreto appena aperto dalla chiave e raggiunge le cucine del castello.
Questa singola scena diventerà il fulcro narrativo dell’episodio: un cuoco sta cucinando sassi (ebbene sì, c’era lo spunto sassaiola) in un grosso calderone. Che stia avvelenando i nobili? Ma osservandolo meglio notano che su tutta la sua pelle ci sono delle bolle ed escrescenze rocciose…
UN NON-MORBIDO!
Ecco la Maledizione del Sasso. Il gruppo deve fare qualcosa!. Ornella Occhiotorvo distrae il cuoco con un sasso mentre Dr. Picca, preso dalla foga, scatta verso il non-morbido per recuperare un campione, ma lo manca e viene infettato, defecando una roccia tonda e levigata. Allora, Don Granito corre in suo soccorso e riesce a sconfiggere il cuoco lanciandogli negli occhi il drink ottenuto prima dal dottore (grazie all’assist meccanico di rimescolare una carta).
Il gruppo, preoccupato, si riunisce attorno a Dr Picca. Don Granito solleva il sasso defecato, lo annusa. La diagnosi è certa e lapidaria: è maledetto dai Sassi anche lui.
Il gruppo non può perdere altro tempo, corre nella Sala da Ballo e trova i nobili pietrificati, altri in procinto di esserlo e…
CAPODOGLIO! (è stata giocata lo Spunto chiave)
Un enorme capodoglio di roccia è appeso al soffitto al centro della sala da ballo: la fonte della maledizione (non chiedeteci il perché).
Ornella Occhiotorvo allora, forse la più sveglia del gruppo, corre verso la balena con i drink in mano e li lancia. Quando il liquido ignoto tocca la roccia, la balena riemerge in carne ed ossa, mentre i nobili attorno iniziano ad essere spietrificati.
Ma la balena cade, si schianta, e alcuni nobili muoiono, Lady Demoscila viene salvata, il finale buono sembra essere raggiunto ma… STUC. Dr. Picca defeca un altro sasso.
Ma questa è una storia per un altro scoglio.
