[Creepypasta] Il DM droga i giocatori: storie assurde da un LARP dell’orrore

L'immagine, in bianco e nero, mostra la mano di una ragazza evidentemente svenuta contenente alcune pillole scure

Uno dei passatempi preferiti dai giocatori di ruolo è, senza dubbio, quello di raccontarsi a vicenda gli aneddoti accaduti durante le proprie sessioni di gioco; tra epiche battaglie e scene esilaranti, un posto speciale è rappresentato da quelle esperienze infelici che la comunità anglofona definisce DM (and players!) Horror Stories.

Alcuni master tendono a porsi in maniera aggressiva o a prediligere alcuni giocatori a scapito degli altri, il divertimento attorno al tavolo scema a causa di persone egocentriche e poco inclini alla collaborazione: molti di voi saranno stati testimoni di questi ed altri comportamenti disfunzionali ma, ne siamo certi, nessuno ha vissuto una storia come quella che vi stiamo per raccontare.

Probabilmente neanche i protagonisti della stessa.

NDR. La storia è probabilmente (anzi, certamente) inventata ma vogliamo comunque raccontarvi la fantasia di questo utente, non prendete l’articolo troppo sul serio, è un creepypasta. Spieghiamo meglio il tutto alla fine dell’articolo.
Daniele

Lo strano caso di caro_nsfw | Il creepypasta raccontato

 

L'immagine, in bianco e nero, mostra lo scenario di questa storia inquietante: dalle acque di un lago emergono alcuni rilievi coperti da vegetazione. In cima svetta la sagoma di una torre solitaria.
Una torre abbandonata nel folto di una foresta: sembra presa in prestito dai romanzi gotici la location di questa storia

 

“Dunque, gioco in un gruppo LARP fantasy in Germania”: inizia così il racconto su Reddit, e ci viene subito spiegato che tale gruppo è formato da quattro giocatori e un Dungeon Master. Quest’ultimo viene presentato come abilissimo nel creare scenografie e storie eccitanti, capaci di emozionare e sorprendere; emblematico è l’esempio di una sessione durante la quale il party è posto innanzi alla scelta di rinunciare a un artefatto o di buttarsi in una pozza di liquame disgustoso, che si scoprirà poi essere del “semplice” impasto scaduto.

Dovendo ambientare la successiva avventura nella roccaforte di un necromante, il DM sembra superare sé stesso scegliendo come location una torre in rovina sperduta in una foresta della Germania meridionale, e ci lavora per ben due settimane: altoparlanti nascosti, torce alle pareti, effetti luminosi ed un mimic meccanico (!) garantiscono un’ottima immersione nell’atmosfera tetra del posto, lasciando ovviamente estasiati i giocatori.

Esplorando la costruzione i nostri eroi rivelano il mistero che si cela dietro alla presunta invincibilità del loro nemico: nessun attacco sembra avere effetto su di lui perché, in virtù della sua capacità di viaggiare a piacimento tra il nostro mondo e quello dei morti, semplicemente cessa di essere presente tra i vivi quando rischia di essere colpito. Esiste ovviamente un metodo per contrastarlo, rappresentato da una pozione che concede la possibilità di seguirlo negli spostamenti per affrontarlo nella terra dei defunti.

Durante il climax della boss fight i quattro bevono il preparato, pronti a sconfiggere una volta per tutte il necromante.

Ma una di loro cade a terra e sbatte la testa.

Incubi nella torre stregata

Immagine in toni di grigio: l'interno di un edificio in rovina, nel quale una serie di porte sembra creare un corridoio
Il fatto di trovarsi in uno scenario così immersivo non deve aver contribuito al mantenimento della calma da parte dei giocatori

Un cambio di luci e musiche, questo si aspettavano i giocatori per rendere l’atmosfera del passaggio nel mondo dei morti, non che la “pozione” contenesse una forte dose di qualche anestetico. Preoccupati dallo svenimento della loro amica cercano comprensibilmente di interrompere la sessione per prestarle soccorso, ma il DM insiste per continuare.

Vani sono i tentativi di farlo ragionare, perché il medicinale inizia ad avere effetto anche su di loro, che perdono a loro volta i sensi per essere poi trascinati di peso nella stanza preparata apposta per la boss fight finale dell’avventura.

Lo scontro però non vede quattro eroi combattere un necromante, bensì tre ragazzi infuriati col loro Dungeon Master; quest’ultimo, colpito da un pugno in faccia, chiamerà la polizia millantando di aver subito un’aggressione.

Gli agenti, dopo aver ascoltato le varie versioni arresteranno lui per aggressione, vandalismo e invasione di terreno.

La ragazza sta bene: una naturale sensibilità al farmaco e l’interazione di questo con quelli che stava assumendo dopo un’operazione odontoiatrica hanno giustificato una reazione così immediata e potenzialmente pericolosa.

L’ombra su questo racconto

L'immagine mostra un foglio di carta sul quale qualcuno ha scritto a penna "Once upon a time", ovvero "C'era una volta"
L’unico lieto fine del quale avessimo bisogno: si tratta solo di una storia inventata

Se non credete ad una parola di questa storia non preoccupatevi: non siete gli unici. Anche noi e buona parte dei commentatori su Reddit condividiamo questo giudizio; troppi dettagli stonano, e la ricerca di conferme nella stampa locale tedesca non ha fornito prove: un fatto di cronaca così bizzarro, se veritiero, avrebbe dovuto avere un’eco nella rete e nei social.

Quindi per fortuna si tratta solo di un’opera di fantasia e non di realtà, perché questa storia tocca ferite mai del tutto sanate nel mondo del gioco di ruolo. Il pensiero corre subito agli anni ‘80, al clima di sospetto che circondava Dungeons & Dragons, accusato di traviare i giovani verso il satanismo, la stregoneria o il suicidio.

Spulciando i commenti al thread su Reddit troverete citato Mazes and Monsters (Labirinti e mostri, 1982), film che presenta una lettura romanzata ed esagerata della tragica fine di James Dallas Egbert III, ragazzo probabilmente affetto da depressione che scappò di casa e tentò il suicidio due volte prima di riuscirci una terza.

“Il sentimento più antico e radicato nel genere umano è la paura, e la paura più antica è quella dell’Ignoto”, così si apre L’orrore soprannaturale nella letteratura, il saggio più celebre di H.P. Lovecraft, e forse non a caso il resoconto viene postato due giorni dopo l’anniversario della morte dello scrittore di Providence, quasi a volerci ricordare come l’orrore, oltre che cosmico, può essere assolutamente terreno, celato nelle reazioni totalmente inaspettate, dunque ignote, di chi consideravamo una persona fidata.

Meglio immaginare che si tratti di un omaggio allora, e per non essere da meno abbiamo scelto di chiamare le parti che compongono questa cronaca citando alcuni dei racconti più conosciuti di Lovecraft: Lo strano caso di Charles Dexter Ward, I sogni nella casa stregata, L’ombra su Innsmouth, che essendo di pubblico dominio potete leggere legalmente sul sito australiano di Project Gutemberg, speriamo per lasciarvi ispirare dal papà di Cthulhu ad immaginare e creare scenari d’orrore simili ai suoi.

Ma solo per le vostre storie, ovviamente.