Gaetano Pantaleo
Arriva una scoperta che lascia tutti di stucco e che riguarda da vicino lo spazio più profondo. Si tratta di un qualcosa che sembrava impossibile fino a poco fa, e che invece adesso è stata osservata e che fuga ogni dubbio. Dal momento che si tratta di un qualcosa di significativo, andiamo a vedere di che si tratta.
Il progresso scientifico non si arresta mai e, di fatto, dà seriamente l’impressione di non conoscere limiti. Quello che oggi sappiamo ed abbiamo reso possibile grazie allo straordinario lavoro di tutti gli scienziati attivi in giro per il mondo ha dell’inverosimile. E tante altre scoperte vengono fatte praticamente ogni giorno dal momento che si tratta di un sistema che si autoalimenta. Più sono le cose che si scoprono, maggiori probabilità ci sono, grazie agli strumenti che ne derivano, di farne delle altre.
Uno degli ambiti della ricerca più affascinanti in senso assoluto è senza ombra di dubbio quello relativo allo spazio. Per la sua maestosità, per le tante cose che sono ancora misteriose e che lo riguardano ma anche perché nella cultura pop a livello mondiale hanno avuto una enorme influenza tanti film che avevano come tema proprio i viaggi nello spazio. A riguardo, adesso, è stata fatta una scoperta che è davvero sensazionale e che può cambiare in maniera radicale la percezione che abbiamo di tante cose. Essendo un qualcosa di significativo, andiamo a vedere di che si tratta.
La scoperta sullo spazio che cambia davvero tutto: di che si tratta e che cosa sapere
Gli strumenti che oggi sono a disposizione degli scienziati sono tali per cui si possono fare cose che un tempo erano difficili anche solo da immaginare. E le ultime notizie sembrano andare proprio in questa direzione. Secondo uno studio realizzato dall’Università di Cardiff, degli scienziati sono riusciti nella straordinaria impresa osservare un buco nero ed hanno notato una sua peculiarità che aveva previsto Einstein un secolo fa ma che non era mai stata dimostrata fino a questo momento. Per questo motivo si tratta di una scoperta così significativa ed importante.
Tracciando schemi ricorrenti sia nei segnali a raggi X che in quelli radio provenienti dall’evento osservato, vale a dire la distruzione di una stella, i ricercatori hanno scoperto che il disco e il getto oscillavano insieme. Il movimento si ripeteva con un ciclo di 20 giorni.
Che cosa vuol dire? Lo spiega Cosimo Inserra, docente presso la Facoltà di Fisica e Astronomia dell’Università di Cardiff e uno dei coautori dell’articolo. Ecco che cosa ha affermato: “Il nostro studio mostra la prova più convincente finora della precessione di Lense-Thirring: un buco nero che trascina con sé lo spaziotempo, più o meno nello stesso modo in cui una trottola potrebbe trascinare l’acqua attorno a sé in un vortice”.