Queste speciali conchiglie sono il telefono usato dai nostri antenati

Queste speciali conchiglie sono il telefono usato dai nostri antenati (foto Miquel López-Garcia e Margarita Díaz-Andreu) - player.it

I telefoni a conchiglia prima che Motorola li trasformasse in uno status symbol? Questi oggetti affascinanti sono stati i primi telefoni dell’umanità.

Quando sono arrivati i primi telefoni cellulari che permettevano di comunicare a distanza ci è davvero sembrato che fosse iniziata una vera e propria rivoluzione. Una di quelle rivoluzioni destinate a cambiare tutto il mondo in modo irreversibile. E in effetti è quello che è successo. La comunicazione, che si è fatta globale, ha ovviamente beneficiato di strumenti che hanno a loro volta sospinto altre innovazioni tecnologiche, fino a portarci alla condizione attuale.

Ma l’idea di poter comunicare a distanza con le altre persone non è di certo un concetto che abbiamo inventato noi o che ha inventato Motorola con il suo primo telefono a conchiglia. È una necessità che gli esseri umani si portano dietro da moltissimo tempo. La dimostrazione viene da queste conchiglie, oggetto di un interessante studio su come i nostri antenati comunicassero tra loro.

Conchiglie come telefoni, addirittura con la musica dentro

Il bisogno di comunicare ci appartiene, anche se ovviamente non appartiene solo alla nostra specie, e siamo riusciti a trovare modi per far sì che i messaggi che vogliamo mandare arrivino anche molto più lontano di quanto può essere la portata della nostra voce. Per questo da sempre cerchiamo strumenti e inventiamo tecnologie per comunicare. E l’espressione “da sempre” non è un’iperbole.

Conchiglie come telefoni, addirittura con la musica dentro – (foto Miquel López-Garcia e Margarita Díaz-Andreu) – player.it

In Spagna, nella zona di Barcellona, è infatti stato condotto uno studio su una serie di oggetti risalenti al periodo in cui quest’area era occupata dai nostri antenati del Neolitico. I ricercatori hanno esaminato da vicino una serie di grosse conchiglie appartenenti alla specie Charonia lampas che presentavano una serie di fori e alle quali era stata asportata la punta della spirale.

Gli abitanti di questa zona della Spagna erano soliti, queste le conclusioni dello studio, raccogliere le conchiglie dopo che i molluschi erano morti e le utilizzavano per emettere suoni. Gli esemplari presentano alcuni fori posizionati in maniera strategica e gli scienziati sono quindi convinti che si potesse produrre suono in modo modulato.

Il professor López García, uno dei ricercatori, ha anche eseguito alcuni test per scoprire se le conchiglie potevano essere utilizzate come strumenti musicali. Abile trombettista, lo scienziato ha quindi tentato di suonare una delle conchiglie.

La conclusione è che molto probabilmente, proprio le caratteristiche delle conchiglie utilizzate dagli abitanti neolitici della zona di Barcellona permettevano non solo l’uso come strumenti per comunicare a distanza all’interno di una comunità oppure tra le diverse comunità, ma anche per produrre suoni simili a melodie musicali.

In pratica, uno smartphone completo di riproduttore musicale. Di certo, dentro queste conchiglie non c’era intelligenza artificiale. Qualche brand vuole prendere ispirazione e magari ridarci dei telefoni non pensanti?