Come sarà la F1 nella prossima stagione? Tra nuove regole, nuovi circuiti e dolorosi abbandoni ecco come cambierà il grande circo della velocità.
Per mantenere sempre alta l’attenzione e l’interesse, la FIA cambia periodicamente quello che è il calendario delle gare e anche la lista effettiva dei circuiti su cui i bolidi che sfidano la gravità si dovranno incontrare.
Ma nel regolamento vengono anche spesso inserite nuove regole che hanno lo scopo ultimo di rendere più spettacolari le gare.
Per la stagione 2026, da parte dell’organo ufficiale di gestione della Formula 1, sono arrivate tutte le principali informazioni che ci permettono allora di valutare come potrebbe essere il prossimo anno per il campionato di Formula 1, a partire dalle motorizzazioni, passando per i sistemi interni montati sulle macchine, fino ai nuovi circuiti e ai debuttanti sulla griglia.
Come sarà la Formula 1 del 2026?
Nel momento in cui stava finendo l’ultima gara del campionato 2025, sapevamo già che nel 2026 avremo un cambiamento molto importante, soprattutto un cambiamento che per noi italiani è di certo un po’ doloroso e a tratti inspiegabile.
Nel calendario dei circuiti è infatti stato eliminato quello di Imola, considerato da tanti il tempio della velocità tricolore. Al suo posto, nel weekend dell’11 e 13 settembre, come sedicesimo circuito, debutta invece quello di Madrid. Il nuovo circuito si snoderà nel distretto di Barajas e mescolerà strade pubbliche e terreni privati.
Rispetto ad altri, sarà un circuito facilmente accessibile e non lontano dal centro cittadino. Una scelta che quindi serve ad avvicinare la Formula 1 a un pubblico sempre più vasto.
Ma se la novità del circuito spagnolo può essere considerata un’idea interessante, i puristi dei motori hanno invece storto il naso da subito per le scelte della FIA riguardo la motorizzazione: ora le macchine dovranno avere motori alimentati per il 50% da potenza elettrica.
L’unità endotermica scende infatti a 540 cavalli, mentre l’unità elettrica sale a 470 cavalli. Un cambio che, anche se porterà il motore di per sé a pesare un po’ di più, dovrebbe invece alleggerire in generale le vetture.
Diremo poi probabilmente addio al DRS, che a molti non è mai andato giù. La federazione sta infatti pensando di introdurre qualcosa preso dalle altre tipologie di gare. Si mormora che l’ispirazione dovrebbe venire da quello che succede con la classe IndyCar.
Si tratta però ancora di speculazioni. Non sono invece assolutamente speculazioni le novità che riguardano i team: arrivano Audi e Cadillac con delle proprie auto, e rivedremo Ford in veste di supporto alle auto Red Bull. Le due società hanno infatti siglato una collaborazione importante che dovrebbe resistere potenzialmente fino alla fine della stagione.
Il circo prenderà il via nel weekend del 6-8 marzo a Melbourne in Australia, per poi toccare Cina, Giappone, Bahrain e Arabia Saudita, raggiungere gli Stati Uniti (dove si correranno tre gare in tutto), arrivare in Europa per tutta la grande parentesi che inizia con il circuito di Barcellona il 12 giugno e finisce con il circuito di Madrid l’11 settembre, per poi zig-zagare avanti e indietro nel globo con il circuito di Baku, verso l’Estremo Oriente con Singapore, di nuovo nel continente americano con il secondo circuito americano e poi con la corsa nel circuito di Mexico City, giù nel primo fine settimana di novembre in Brasile, e poi le ultime tre gare si svolgeranno a Las Vegas, nel Qatar per concludersi il 4 dicembre ad Abu Dhabi.