C’è una parola da non usare mai nel momento in cui utilizzi ChatGPT e si tratta di una scoperta che lascia davvero tutti di stucco. Andiamo a vedere nel dettaglio di che cosa si tratta e da dove nasce questa curiosità, per così dire.
La nuova frontiera dal punto di vista tecnologica è senza ombra di dubbio l’intelligenza artificiale, dal momento che spalanca le porte ad un mondo di opportunità e di soluzioni. In tal senso, i vari chatbot che sono in giro rappresentano un po’ lo strumento figlio di questa tecnologia più diffuso in senso assoluto. E ChatGPT è probabilmente la realtà maggiormente nota e famosa, anche per chi non è propriamente un esperto in materia di IA et similia. In tal senso, l’efficacia di queste soluzioni cresce senza apparente soluzione di continuità, spalancando le porte ad un mondo di opportunità.
La difficoltà con cui praticamente tutti quanti noi stiamo facendo i conti sta nel fatto che non si riesce a capire quali siano le reali prospettive che sono davanti a noi. Da questo punto di vista, avviene adesso una scoperta che lascia praticamente tutti di stucco. C’è una parola, infatti, che non va mai utilizzata con ChatGPT ed andiamo a vedere in primo luogo qual è, ed in secondo luogo da che cosa nasce questo aspetto che sorprende in maniera del tutto inevitabile. Proprio per questo motivo auguriamo a tutti una buona lettura.
ChatGPT, la parola da non usare e che cosa sapere a riguardo
Molto spesso le persone nel momento in cui utilizzano ChatGPT strutturano le interazioni come se fossero realizzate con persone fisiche. Come sottolineato dal CEO di Open AI, la società che gestisce questo chatbot a dir poco noto ai più, vale a dire Sam Altman, c’è una parola che, se utilizzata, costa davvero tantissimo. Ma quale sarà mai questa parola? La risposta a questa domanda lascia tutti di stucco, dal momento che è la seguente: “Grazie“. Andiamo a vedere per quale motivo avviene questa cosa che non può lasciare di stucco.

Molti forum tecnologici, infatti, in questi giorni stanno esplorando l’importanza di un linguaggio cortese nel momento in cui si interagisce con ChatGPT ed altri strumenti legati al mondo dell’intelligenza artificiale, e come questo possa rappresentare uno spreco di tempo e di risorse. Anche se l’impatto sembra banale con un approccio superficiale, può avere un impatto profondo se esteso a milioni di interazioni come avviene praticamente ogni giorno.
Sebbene i numeri suggeriti possano non essere letterali, ogni parola usata nelle interazioni con gli strumenti tende ad aumentare il numero di token e il consumo di energia. Da qui nasce la risposta di Altman di uno spreco di decine di milioni.