Aumento abbonamento Amazon Prime | Può essere evitato

abbonamento amazon in aumento

I servizi di streaming sono ormai un punto fisso nelle giornate di tanti. Da quando hanno iniziato a diffondersi in Italia in maniera più insistente, sono diventati praticamente indispensabili se si vuole essere al passo con le ultime discussioni in fatto di serie TV e film, diventando un’alternativa alla televisione classica grazie alla (quasi) totale assenza di pubblicità ad appesantire la fruizione di un prodotto.

Amazon, pacchi tenuti da uomini e donne sconosciuti

Non solo film e serie Tv ma anche programmi e format che fino a qualche tempo fa avremmo visto sulle maggiori reti nazionali, fanno ora parte dei palinsesti delle più grandi piattaforme di streaming presenti in Italia. E da queste piattaforme passano tutte le novità più discusse, quelle che fanno infervorare gli utenti dei vari social.

Le piattaforme di contenuti in streaming, negli anni hanno aumentato il loro bacino d’utenza a dismisura, anche grazie alla varietà di offerte disponibili sul mercato. Nuove piattaforme sono nate e molti colossi imprenditoriali operanti in settore che nulla avevano a che fare con lo streaming di serie e film, hanno deciso d’intraprendere questa strada con la creazione di una piattaforma di loro proprietà, da riempire con contenuti esclusivi.

Prime Video: ecco l’aumento in arrivo

Una delle piattaforme ormai più diffuse ed utilizzate su suolo italiano è Prime Video. La piattaforma è proprietà del colosso americano Amazon, leader nel settore del commercio online e diventato ormai marchio di sicurezza e qualità.

Prime Video arriva in Italia ed in altri paesi europei nel 2016, proprio durante il mese di dicembre. L’offerta iniziale si rivela un po’ scarna, facendo un po’ dubitare sull’effettiva qualità del servizio ma l’incredibile prezzo di lancio, convince molti utenti a fare un salto nel vuoto e provare il nuovo servizio. Per accedere al servizio bastava infatti soltanto essere in possesso di un account Amazon Prime che, al tempo, aveva un costo di €19,99 all’anno.

Oltre ad offrire consegne rapide in ogni parte d’Italia ed altri servizi collaterali come Amazon Music, si aveva la possibilità di accedere a tutto il catalogo Prime video e, nonostante negli anni il prezzo dell’abbonamento annuo sia aumentato, per molti il gioco continua a valere la candela.

TIMvision invece è un servizio di streaming on demand totalmente italiano. Nato in una forma primordiale nel 2009 da un’idea avanguardista di Franco Bernabè e Luca Tommasini, col nome di Cubovision, inizia a proporre contenuti on demand. Nel 2014 cambia nome in TIMvision e, ad oggi è totalmente controllato e gestito da Telecom Italia, colosso del settore telefonia in Italia. La particolarità di TIMvision è che necessita di un decoder, il TIM BOX, per funzionare.

Dal 2018 TIMvision ha iniziato la produzione di contenuti originali ed esclusivi.

Logo TIMvision
Logo TIMvisio

Aumento costi clienti TIMvision

TIMvision è una piattaforma che permette anche di integrare la propria piattaforma con abbonamenti svincolati a servizi esterni e Amazon Prime Video è uno di questi. E non solo: creare integrazioni del genere, dava dei vantaggi economici ai clienti TIM di linea fissa che avevano la possibilità di pagare €3,99 piuttosto che €4,99 come i “normali” clienti Amazon.

Adesso però, è stato annunciato come il prezzo degli abbonamenti verrà adeguato e passerà a €4,99 anche gli abbonati tramite TIMvision.

Logo Prime Video
Catalogo Prime video

Amazon ha infatti annunciato una certa dose di rincari sui suoi abbonamenti e, nonostante gli abbonati hanno confermato di aver pagato €3,99 al mese fino a novembre, a partire dal prossimo mese la storia cambierà.

Dal 29 gennaio 2023 infatti, TIM ha annunciato il rincaro di un euro sui prezzi degli abbonamenti, dichiarando come la scelta sia dovuta a “modifica contrattuale effettuata da Amazon”, cercando di allontanare le voci che la vedono responsabile di tali rincari.

Le ragioni di questa modifica sono relative ad un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal controllo di Amazon.

Il cambiamento influenzerà gli abbonamenti di chi paga Prime in bolletta. Chi volesse non accettare tali modifiche e recedere da Prime, potrà farlo visitando l’area clienti MyTIM e scrivendo alla Casella Postale 111 – 00054 Fiumicino (Roma) tramite PEC allegando fotocopia del documento d’identità. Sarà altrimenti possibile contattare telefonicamente il servizio clienti al 187 o, al massimo, recarsi in un negozio TIM.

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