Agatha Christie – Assassinio sul Nilo | Anteprima | Nel vortice del whodunit

Hercule Poirot anni Settanta
Agatha Christie - Assassinio sul Nilo | Anteprima (player.it)

La nuova avventura investigativa di Hercule Poirot è sempre più vicina, noi abbiamo risolto in anteprima il primo caso. Ecco le nostre impressioni sul gioco di Microids.

L’estate è ormai arrivata, e se è vero che un libro giallo è il compagno ideale sotto l’ombrellone, è anche vero che il gamer affamato di misteri è ben felice di trastullarsi con un’avventura investigativa. Lo sa bene Microids, che nel 2013 acquisì i diritti di adattamento dell’opera letteraria di Agatha Christie per riportare Hercule Poirot nel mondo dei videogiochi, dopo gli ormai arcaici titoli per Wii sviluppati da AWE Production nei primi anni Duemila.

Si è cominciato con Agatha Christie: The ABC Murders, sviluppato nel 2009 per Nintendo DS ma portato anche su PC nel 2016, e si è proseguito con Agatha Christie: Hercule Poirot – The First Cases nel 2021, Agatha Christie: Hercule Poirot – The London Case e Agatha Christie: Murder on the Orient Express entrambi nel 2023. A un paio d’anni di distanza ecco arrivare un nuovo capitolo della serie, stavolta dedicato a uno dei più celebri romanzi della scrittrice inglese, Assassinio sul Nilo.

Agatha Christie – Assassinio sul Nilo uscirà entro la fine del 2025, e noi abbiamo provato in anteprima il prologo del gioco. Vediamo di capire cosa ci aspetta.

Un giallo nei favolosi anni Settanta

nuova indagine per Poirot
Un giallo nei favolosi anni Settanta (player.it)

Tutti noi abbiamo stampata nella mente l’immagine di Poirot come un gentiluomo paffuto vestito elegantemente, dai modi impeccabili e dotato di un’intuizione strabiliante, pari alla sua sopraffina capacità di ragionamento logico/deduttivo che lo porta inesorabilmente a discernere i misteri più intricati. Mantenendo inalterato lo spirito del personaggio, Microids aveva proceduto a modificarne i connotati fisici già nel precedente Orient Express, di cui peraltro aveva aggiornato la collocazione temporale ambientandola ai giorni nostri.

Anche Assassinio sul Nilo opta per una leggera revisione dell’impianto estetico/narrativo, proponendo un Poirot più giovanile e spigoloso della sua controparte letteraria, e soprattutto spostando l’azione negli anni Settanta, con tutti i suoi connotati estetici e culturali. Non è un caso che il prologo dell’avventura sia ambientato nello spazio chiuso di un dancing, in un tripudio di luci da discoteca, pista da ballo e musica d’epoca. L’episodio è ovviamente assente nel romanzo della Christie, e ciò è indice del fatto che lo sviluppatore si sia preso diverse libertà rispetto al romanzo originale, pur mantenendo inalterato l’ossatura del giallo principale (che per mia fortuna non conosco perché non ho letto il libro e quindi non vedo l’ora di godermi per la prima volta).

Va detto subito che la serie non si è mai contraddistinta per un comparto tecnico all’avanguardia, e questo capitolo non fa eccezione: con una mole poligonale risicata e la delimitazione dell’azione in spazi ristretti, non c’è dubbio che l’impatto grafico appaia vecchio di un paio di generazioni, ma è riscattato da un character design stilizzato e leggermente deformed che riconosce i limiti tecnici dell’opera e lavora di conseguenza. Il risultato riesce comunque ad essere visivamente piacevole, ma è chiaro che non giocherete questo titolo per la sua grafica.

proposta di matrimonio
Un giallo nei favolosi anni Settanta (player.it)

Altro importante elemento di scarto rispetto al romanzo, ma in continuità con il gioco precedente, è la presenza di una detective che affiancherà Poirot nelle sue indagini: si tratta di Jane Royce, intraprendente investigatrice privata determinata ad aiutare Poirot e a dimostrare il suo valore. I due protagonisti seguiranno due diversi filoni di indagine che li porteranno ad esplorare le location più disparate: nel caso di Poirot si seguirà l’andamento della storia originale, passando da Cairo alla celebre crociera sul Nilo, mentre tramite Jane Royce esploreremo location inedite tra cui Maiorca e Londra, prima che entrambe convergano in un finale risolutivo.

Al di là della narrazione, comunque, al momento non sembra che l’alternanza tra i due personaggi offrirà differenze sostanziali in termini di gameplay. Che rimane saldamente ancorato nella tradizione della serie.

Il caso è tuo!

Hercule Poirot ha un'intuizione
Il caso è tuo! (player.it)

Agatha Christie – Assassinio sul Nilo prende gli elementi chiave del gameplay dei giochi precedenti – la mappa mentale da The First Cases e lo smascheramento delle bugie da Orient Express – combinandoli in un sistema più completo, a cui aggiunge i consueti elementi da avventura grafica di esplorazione ambientale e dialoghi a scelta multipla, con l’aggiunta di una fase ampliata della ricostruzione della timeline degli eventi. Ma andiamo con ordine.

Alla base il gioco è un’avventura in terza persona in cui siamo chiamati a risolvere una serie di casi, esplorando l’ambiente attorno a noi alla ricerca di hotspot con cui interagire: siano essi oggetti da esaminare in cerca di indizi, persona da interrogare per carpire informazioni, puzzle ambientali o collezionabili nascosti, ogni oggetto/NPC integrabile sarà evidenziato da un indicatore che comparirà quando saremo abbastanza vicini.

Nel prologo dovremo assistere uno degli invitati alla festa esclusiva del locale – il cui proprietario è un amico personale di Poirot stesso – che denuncerà il furto di un anello chiuso in cassaforte, che doveva essere il pegno d’amore verso la donna a cui si è proposto pubblicamente. Qualcuno deve essersi introdotto nell’ufficio del proprietario del locale, aperto la cassaforte e rubato il prezioso anello, di cui nessuno doveva conoscere l’esistenza, il tutto in pochi minuti e in un ambiente affollato: un bel mistero, è un caso perfetto per passare la serata in modo movimentato!

Hercule Poirot indaga
Il caso è tuo! (player.it)

Il gioco prevede 3 livelli di difficoltà, dai quali dipende essenzialmente la quantità e tipologia di indizi e suggerimenti che il gioco stesso ci offre per venire a capo del mistero. Se la difficoltà più bassa annulla sostanzialmente ogni sfida indicandoci chiaramente la prossima azione da compiere – non a caso è denominata Modalità Storia, poiché sacrifica sostanzialmente ogni meccanica deduttiva e permette di fruire del gioco sostanzialmente come una visual novel – le altre due offrono un’esperienza più appagante.

Questa prima ambientazione era molto circoscritta cosicché anche andando per tentativi, non sarebbe stato impossibile venire a capo del mistero. Bisognerà attendere la prova del gioco completo per capire il reale impatto che la selezione della difficoltà avrà sull’effettiva sfida proposta al giocatore. In questo senso la vastità delle ambientazioni e delle interazioni giocherà un ruolo essenziale. Va sottolineato, comunque, come la serie di Microids non abbia la difficoltà estrema come obiettivo, ed anzi sia sempre stata piuttosto permissiva ed accessibile. È probabile che questo gioco non faccia eccezione.

Gli attrezzi del mestiere

mappa mentale di Poirot
Gli attrezzi del mestiere (player.it)

Venendo alle meccaniche specifiche della serie, la mappa mentale è una rappresentazione grafica di tutte le deduzioni logiche e i ragionamenti che affollano la mente dei due detective, e che andrà ad arricchirsi di elementi man mano che acquisiremmo nuove informazioni. Per arrivare alla soluzione del caso, dovremo espandere questa mappa fino ad avere effettuato tutte le azioni chiave, collegato gli indizi tra loro coerenti ed effettuate le conseguenti deduzioni logiche, che ci permetteranno di escludere determinate piste per confermare quella corretta.

Se è vero che interagire con tutto l’interagibile ci porterà prima o poi a completare quasi automaticamente la mappa mentale, è anche vero che usare il cervello è di gran lunga più appagante, oltre che appagante remunerativo in termini di tempo risparmiato piuttosto che tentare a casaccio. D’altro canto, come detto in precedenza, il gioco non ha interesse a punire il giocatore per scelte e/o deduzioni sbagliate, abolendo di fatto il game over.

Tutto ciò che siamo chiamati a fare è osservare, parlare e dedurre, unendo fra loro nessi causali, eliminando false piste e smascherando depistaggi, cosa che ci sarà possibile solo se avremo avuto abbastanza spirito di osservazione e memoria e sapremo individuare le fallacie logiche o le vere e proprie bugie propinateci da chi ha qualcosa da nascondere. Inoltre potremo completare i profili dei personaggi principali e secondari che incontreremo rileggendo i dialoghi che li coinvolgono per reperire informazioni importanti su cui potremmo aver sorvolato. Insomma il gioco è come un tavolo da lavoro che ci mette a disposizione sia la materia prima su cui lavorare sia gli attrezzi per farlo, e lasciandoci il piacere di metterci all’opera.

Poirot smaschera le bugie del cameriere
Gli attrezzi del mestiere (player.it)

Ci sono giusto tre variabili aggiuntive a tutto ciò che ho detto finora. la prima è la possibilità di origliare conversazioni tra personaggi: dovremo trovare il punto giusto ove posizionarci per ascoltare la conversazione senza dare nell’occhio, individuando il luogo ideale tramite un indicatore a schermo che di mostra quanto è intelligibile la traccia sonora che stiamo captando. La seconda è la risoluzione di puzzle: nella demo ce n’era solo uno, non particolarmente complesso, legato al posizionamento delle lancette di un orologio, e che comunque serviva unicamente ad ottenere un collezionabile. Sicuramente nel gioco completo ce ne saranno di più complessi e necessari per risolvere il caso.

La terza, e più interessante, riguarda la ricostruzione della timeline degli eventi, e sarà sempre l’atto finale di risoluzione del caso. Durante questa fase ci muoveremo nello spazio immaginario della ricostruzione mentale di Poirot circa l’andamento degli eventi, e avremo il compito di piazzare gli individui coinvolti nei posti giusti ai momenti giusti. Il flashback interattivo infatti sarà scomposto in momenti temporali diversi, e prima di procedere al quadro successivo dovremo ordinare correttamente gli avvenimenti di quello precedente.

Poirot ricostruisce la timeline degli eventi
Gli attrezzi del mestiere (player.it)

In questo modo saremo in grado di ricostruire la successione temporale esatta delle azioni effettuate dai principali sospettati, arrivando a individuare inequivocabilmente il colpevole. Anche in questo caso va sottolineato che non sembrano esserci conseguenze in caso di ricostruzioni errate: semplicemente il gioco non procederà finché non troveremo la soluzione esatta.

Agatha Christie – Assassinio sul Nilo si configura come un’accattivante avventura investigativa, pronta ad offrirci una narrazione imbastita sulla classica base letteraria, arricchita di elementi originali e un adattamento moderno delle ambientazioni. Al di là del design rivisitato, Hercule Poirot è il consueto detective infallibile cui Christie ci ha abituati, e non ha perso il suo fascino. Resta da vedere quanto sarà accattivante la sua controparte femminile, e da capire se il suo utilizzo cambi in qualche modo il gameplay. Il livello di sfida complessivo rimane un’incognita, ma a quanto visto nella demo l’intenzione di Microids è quella di offrire un’esperienza largamente accessibile, in linea con i precedenti giochi della serie. Per risolvere il caso dovremo attendere ancora qualche mese.