Dragon Quest I &II HD-2D Remake | Anteprima: un gradito ritorno

Copertina per l'anteprima di Dragon Quest I & II HD-2D Remake

Un paio di settimane fa gli uffici di Bandai Namco mi hanno invitato a raggiungerli per provare un’anteprima di Dragon Quest I & II HD-2D Remake, un rifacimento completo dei primi due capitoli della Trilogia di Erdrick.

Avendo giocato anni fa l’intera trilogia originale grazie ai remake per Android localizzati in inglese e avendo constatato lo stupendo lavoro realizzato con il remake del terzo capitolo, ero davvero molto curioso di scoprire come Square Enix e ARTDINK avessero rinnovato anche questi due grandi classici del JRPG.

Ho quindi avuto l’occasione di effettuare una prova di quasi un’ora tramite la quale ho potuto scoprire tante cose sui remake. Innanzitutto, questa versione HD-2D ci permette di osservare il mondo di Alefgard in una nuova veste stupenda. Paesaggi, città e villaggi appaiono probabilmente come ce li immaginavamo con le versioni precedenti del gioco: brillanti, affascinanti ed evocativi. Eppure questi remake non sembrano affatto essere una sola gioia per gli occhi.

Il primo dungeon in Dragon Quest I

In passato Dragon Quest I e II dovevano sottostare ai limiti imposti dai dati inseribili in cartuccia. Un tempo Yugi Horii, in un’intervista condotta per LOGiN Magazine nel 1987, rivelò persino di aver dovuto scartare un possibile finale di Dragon Quest II che avrebbe coinvolto maggiormente la Principessa di Cannock. E se diamo un’occhiata al volume Dragon Quest Illustrations di Akira Toryiyama, possiamo scoprire l’esistenza di vari mostri che non furono inseriti nelle versioni finali. Ai tempi, nonostante le idee fossero tantissime, non era possibile tradurle tutte in contenuti di gioco per questioni di limiti tecnici. Bisognava trovare il corretto bilanciamento tra mostri da affrontare, dialoghi, ambientazioni e ogni altra componente del gioco.

Ora questi problemi sono fortunatamente scomparsi ed è possibile dare sfogo a idee vecchie e nuove senza preoccuparsi particolarmente di limiti molto restrittivi. Da ciò deriva l’enorme arricchimento dei primi due capitoli di Dragon Quest, il quale supera ampiamente le novità introdotte dai remake precedenti. Innanzitutto, proprio parlando di mostri, non ci saranno solo quelli apparsi nei giochi originali, bensì anche quelli che furono introdotti con Dragon Quest III. Una mossa fatta per rendere il mondo ancora più coeso, abitato dalle stesse creature affrontate dall’antenato degli eroi protagonisti.

Battaglie in Dragon Quest II

In più, ora la storia è tempestata di novità. Nella prova di Dragon Quest I mi è stato possibile attraversare una delle sezioni iniziali del gioco, tra cui il primo dungeon. Un tempo si trattava di una delle prime sfide, piuttosto lineare fino all’interazione con un certo oggetto. Ora, invece, abbiamo fin da subito un dungeon che ospita filmati, dialoghi aggiuntivi nel corso dell’esplorazione e nuovi peculiari incontri. Inoltre, mi è stato possibile affrontare anche gruppi di mostri, a differenza del gioco originale che prevedeva sempre battaglie 1 vs 1.

Nella prova di Dragon Quest II, invece, ho percorso una sezione più avanzata che comprendeva il trio di eroi principeschi riuniti. Ho avuto occasione di leggere dialoghi che donavano maggiore profondità ai protagonisti, donando loro alcuni tratti caratteriali finora osservati solo in alcuni titoli spin off. L’esplorazione di uno dei luoghi di provenienza dei tre principi mi ha permesso di approfondire meglio la loro storia e vivere un filmato capace di far scorrere meglio il filo del nostro progresso nella storia.

Dialoghi in Dragon Quest II

Inoltre, la parte da giocare è stata molto interessante anche perché ho potuto fare un ulteriore importante paragone con i giochi originali. In passato certe sfide poste di fronte al giocatore non avevano un ruolo particolare nella trama. Bisognava oltrepassare un ostacolo semplicemente perché le sfide non possono essere solamente composte dai mostri ed era giusto offrire dei piccoli enigmi da risolvere. Qui, invece, uno di questi enigmi è perfettamente intessuto nella trama. Un oggetto che dobbiamo ottenere riceve una storia ben delineata che ci permette di comprendere perché dobbiamo proprio recarci in quel posto, prendere quell’oggetto e compiere quelle azioni. Insomma, è tutto maggiormente contestualizzato ed è un piacere per chi gioca i Dragon Quest volendosi immergere in questi mondi così belli.

A tutto questo dobbiamo aggiungere svariati miglioramenti nelle meccaniche che permettono di godersi Dragon Quest svecchiando alcuni sistemi, ma preservando la natura di caro JRPG a turni vecchio stile. Esattamente come il remake di DQIII, abbiamo tre livelli di difficoltà che permettono di personalizzare la propria esperienza e una battaglia piuttosto scorrevole che presenta comunque tre impostazioni di velocità e la possibilità di selezionare la battaglia automatica. Nell’overworld possiamo muoverci più rapidamente tenendo premuto un tasto ed è stata inserita una versione aggiornata del viaggio rapido sbloccabile come nei remake Android, la quale ci permette di raggiungere tutti i luoghi già precedentemente visitati così da alleggerire enormemente le sezioni che prevedono di ritornare in villaggi o città.

Viaggio nell'overworld di Dragon Quest II

E come se non bastasse, Dragon Quest I & II HD-2D Remake ha ricevuto un doppiaggio completo in giapponese e inglese, ma anche una localizzazione completa in italiano. Benché la trilogia originale fosse già arrivata in occidente, prima era possibile giocarla solamente in giapponese, inglese, coreano e cinese. Ora, invece, tutto il pubblico italiano può godersi a pieno l’inizio di una grande saga che ancora oggi ci accompagna con spin off sperimentali e sequel accattivanti.

Insomma, sono stato davvero felice di constatare quanto Dragon Quest mantenga costantemente uno spirito d’innovazione accompagnato da una presa salda sulle proprie radici che lo hanno reso famoso e amato nel mondo. Dragon Quest I & II HD-2D Remake uscirà il 30 ottobre 2025, non vedo l’ora di scoprire tutte le novità e di avere, forse, una piacevole conferma sull’identità del nuovo personaggio mostrato nell’ultimo teaser trailer e nella Collector’s Edition appena annunciata.