Scarsissimo appeal tra i giovani, troppi passi falsi sulla svolta che puntava al metaverso e tanti problemi legati alla sicurezza e alla reputazione: Facebook è in crisi.
Per salvare Facebook, un social ormai vecchio e da molti utenti giudicato come accessorio, Meta sta puntando tutto sull’AI e sull’integrazione di contenuti più moderni, come i video brevi e le storie. Ma riconquistare gli utenti non sarà facile. Specie dopo che il social network è stato criticato per la scarsa trasparenza.
Il social di Zuckerberg, con il suo algoritmo troppo spesso opaco, si è impantanato su un’esperienza di navigazione che sembra troppo lontana da ciò che cercano i ragazzi. Ma per non cedere all’oblio, Facebook ha già aggiornato il suo algoritmo, puntando a favorire contenuti più coinvolgenti e sicuri. Basterà?
La crisi è evidente. Lo si evince anche dal fatto che Meta ha già cominciato a disattivare i pulsanti “Mi piace” e “Commenta” di Facebook integrati su siti esterni. Una scelta che di fatto segna la fine di una delle funzioni social più diffuse sull’intero web.
Meta chiuderà dunque tutti i plugin social esterni di Facebook. Perché? Formalmente, l’azienda ha deciso di ritirare i pulsanti relativi ai like e ai commenti che permettevano agli utenti di interagire con i contenuti del social direttamente da siti web di terze parti prima che i siti stessi abbandonino in massa l’integrazione.
Perché Meta sta rimuovendo tutti i plugin social di Facebook dai siti terzi
La disattivazione è prevista per il 26 giugno 2024, e riguarda anche altri plugin come “invia” e “condividi”. Tutti quanti avranno incontrato migliaia di volte i social plugin di Facebook: strumenti che i siti web, i blog e le pagine esterne ai social potevano incorporare per facilitare la condivisione su Facebook. Tali plugin hanno permesso per anni agli utenti di mettere mi piace a un articolo o a un contenuto, di commentare o condividere senza uscire dal sito.

La rimozione dipende principalmente dal calo degli utenti attivi su Facebook, e dalla risposta automatica di molti siti, che hanno già eliminato il plugin per non appesantire il loro spazio, o per motivi di privacy. O di pura performance. Non è un mistero che, negli ultimi tempi, le nuove normative sulla privacy e il tracciamento, come il GDPR, abbiano reso questi plugin antipatici da gestire.
E visto l’andazzo, sembra che Meta abbia scelto di semplificare la propria infrastruttura e concentrarsi su strumenti più aggiornati e integrati nelle proprie app. Ora i siti che usavano questi plugin dovranno rimuoverli manualmente o aggiornare il codice. E gli utenti non potranno più interagire con Facebook direttamente da altri siti.
