Ricordate quando mister Facebook annunciò la rivoluzione del Metaverso? A distanza di quattro anni, il sogno di Zuckerberg può dirsi fallito.
Era il 2021, il mondo stava cercando di uscire dall’incubo del Covid e dei lookdown, e Mark Zuckerberg annunciava al mondo che presto sarebbe arrivato qualcosa di sorprendente. Di assai più grande, più pervasivo e più coinvolgente di Facebook, Instagram e WhatsApp… il Metaverso.
Per far capire la portata della rivoluzione in atto, Zuckerberg volle pure cambiare il nome della sua azienda, mandando in soffitta il marchio Facebook e dando vita a Meta Platforms. “Il metaverso è la prossima frontiera“, ci spiegò. Ma nessuno capì bene di cosa stesse parlando.
Nelle anteprime sembrava di partecipare a una versione più infantile di Second Life. Si vedevano degli avatar digitali a mezzo busto che lavoravano, socializzano, comprano dei terreni e dei vestiti virtuali e che poi partecipano a delle riunioni in salotti tridimensionali.
Il piano doveva essere quello di creare un nuovo social dove integrare le funzionalità di visori VR e smart glasses… E per dar forma a questo nuovo mondo, Zuckerberg ha investito quasi 20 miliardi di dollari in Reality Labs, la divisione incaricata di progettare e far funzionare il metaverso.
Oggi, dopo quattro anni, possiamo dire che quel sogno è fallito. Horizon Worlds, la piattaforma principale, ha raccolto un massimo di 200.000 utenti attivi, contro previsioni che parlavano di almeno 500.000 utenti fissi. I visori pensati da Meta non piacciono a nessuno: sono ingombranti e poco versatili.
Il software si è rivelato pieno di bug. E chiunque abbia approcciato anche solo per curiosità la novità ne è stato deluso. La domanda comune è questa: ma a che serve ‘sto Metaverso?
Il clamoroso fallimento del Metaverso di Zuckerberg
In meno di un anno, Reality Labs ha bruciato oltre nove miliardi di euro. E il titolo Meta è crollato del 20%. Tutto ciò mentre è esplodeva l’intelligenza artificiale. ChatGPT, Gemini, Midjourney e altri chatbot hanno conquistato il mondo offrendo risposte utili e funzioni affascinanti. E gli investitori si sono regolati di conseguenza muovendo tutti i capitali verso la ricerca AI.

Il Metaverso, invece, è rimasto senza utenti, senza investitori e senza alcun tipo di prospettiva. Perché? Principalmente perché non è riuscito a svilupparsi in alcun modo. E finora ha offerto esperienze limitate o deludenti. Forse Zuckerberg immaginava che tutti avrebbero contribuito a popolare il suo mondo virtuale di idee, energie e capitali. Ma così non è stato.
Anche i token legati al metaverso, come SAND, MANA e AXS, sono ormai senza valore. Rispetto ad altre monete digitali sono come carbone accostato a diamanti. E anche Zuckerberg sembra essersi convinto… meglio investire sull’AI e dimenticarsi del Metaverso.
Ma anche in questo caso non sta andando benissimo. Durante il recente evento Meta Connect, Mark Zuckerberg è salito sul palco per presentare il nuovo assistente Meta AI. Per dimostrare che la sua AI può aiutare anche in cucina si è fatto aiutare da Jack “Chef Cuso” Mancuso, un influencer e venditore di coltelli.
Lo chef si è trovato di fronte a un tavolo pieno di ingredienti: sesamo, soia, cipollotti, limoni, aglio, pepe… tutto pronto per preparare una salsa coreana. Così Mancuso ha chiesto all’AI di suggerigli una ricetta da seguire. Ma l’AI, che avrebbe dovuto interagire con ciò che vedeva sul tavolo, ha risposto con delle frasi generiche e si è bloccata. Poi ha suggerito di grattugiare una pera… che sul tavolo non c’era.
