Giuseppe F.
Un nuovo ChatGPT? Non in senso assoluto, ma OpenAI è pronta a lanciare una nuova versione che rivoluzionerà il chatbot.
Le AI oggi sono strumenti pervasivi e richiesti anche da utenti che sanno bene cosa farsene. In pochi riescono a sfruttare l’intelligenza artificiale di ChatGPT in tutta la sua potenza. Ma per OpenAI non è un problema. Il chatbot vuole essere aperto a ogni esperienza d’uso. Quindi l’AI risponderà anche a chi gli chiede cose stupide o senza senso.
Tale situazione apre tuttavia a continue preoccupazioni di natura etica. E non solo. L’uso poco chiaro di ChatGPT sta anche creando dei problemi legali a OpenAI. C’è per esempio chi ha protestato contro l’azienda dopo aver usato il chatbot come un assistente medico e aver riscontrato delle malattie non diagnosticate dall’intelligenza artificiale.
Poi ci sono tanti genitori preoccupati dai consigli piuttosto disinibiti, poco sensibili o addirittura pericolosi offerti dall’AI ai loro figli minorenni. Non molto tempo fa, per esempio, OpenAI è stata citata in giudizio da una famiglia dopo che ChatGPT potrebbe aver contribuito con risposte proprio adatte a far maturare idee suicide in un adolescente.
Una situazione molto delicata, che ha subito spinto l’azienda a rivedere alcune sue politiche di servizio, per evitare appunto simili derive. E proprio per questo, OpenAI ha ora pensato di introdurre una versione modificata e più sicura di ChatGPT. Un chatbot pensato per gli adolescenti. Una scelta che sembra mirata per cambiare il modo in cui i giovani interagiscono con l’intelligenza artificiale.
Il nuovo ChatGPT per gli adolescenti: come funziona
Entro la fine del 2025 l’azienda lancerà il nuovo ChatGPT per gli under 18. Un chatbot ideato proprio per mettere in primo piano la tutela della sanità mentale degli utenti più giovani. Programmato dunque per evitare argomenti scomodi e per dialogare anche con i genitori, in modo da segnalare loro tutte le conversazioni a rischio.
La versione teen-friendly avrà sicuramente dei filtri sui contenuti. Saranno quindi bloccate le conversazioni su temi delicati e che vertono sull’autolesionismo, anche se in contesti creativi o di pura finzione.
Qualora un adolescente dovesse esprime pensieri suicidi, OpenAI potrebbe cercare di avvisare i suoi genitori. E, in casi estremi, potrebbe contattare subito le autorità. Con il nuovo chatbot, poi, i genitori potranno collegare sempre i loro account, impostare delle regole su come ChatGPT dovrà rispondere alle domande del ragazzo e, soprattutto, definire degli orari di indisponibilità in cui l’app non sarà accessibile.
Il nuovo chatbot utilizzerà una tecnologia di previsione dell’età. Se non riuscirà a determinare con certezza che l’utente è maggiorenne, passerà automaticamente alla versione per under 18. Il CEO Sam Altman ha detto che il nuovo modello sarà molto attento alla protezione dei minorenni e che sarà difficile ingannare l’AI. Per OpenAI, in questo momento, la sicurezza viene prima della privacy e della libertà di espressione degli adolescenti.