A bordo della postazione di volo VelocityOne di Turtle Beach | Provato alla Milan Games Week 2023

turtle beach velocityone

La mia prima recensione assoluta per Player.it fu quella di Microsoft Flight Simulator, nel lontano 2020. Era la prima volta che mi misuravo con un videogioco di tale importanza, nella mia prima vera testata giornalistica dopo nemmeno un paio di settimane dalla mia entrata in redazione.

Durante la Milan Games Week 2023 sono riuscito a risentire quel turbinio di emozioni che provavo per quella mia prima recensione con un bel tuffo nel passato allo stand di PLAION, comodamente seduto su un sediolino da pilota posizionato davanti un VelocityOne Stand di Turtle Beach al quale erano agganciati anche il VelocityOne Flight, consistente in una cloche unita a un sistema di comandi per aeromobili, e un VelocityOne Rudder, ossia una pedaliera per regolare la virata laterale attraverso il timone.

Le tre periferiche VelocityOne di Turtle Beach completano assieme un’intera postazione dedicata alla simulazione di volo per calare al meglio il giocatore nei panni di un pilota di aeromobili. Nella mia mezzora di prova sono riuscito a testare qualche mappa di Microsoft Flight Simulator con un veicolo già in volo, ma i miei test non sono andati oltre il semplice controllo della cloche e l’immersione da seduta simulativa a causa di problemi tecnici causati da un qualche utente precedente che ha scollegato le altre impostazioni delle periferiche. Per fortuna dopo la mia prova ho notato che la situazione era stata del tutto ripristinata.

Che schianto

Postazioni VelocityOne di Turtle Beach per Microsoft Flight Simulator alla fiera Milan Games Week

Nonostante avessi qualche rudimento di Microsoft Flight Simulator ancora nella mente dalla mia recensione passata del titolo, non toccavo questo gioco da anni, eppure mi è bastato sedermi davanti a uno schermo per recuperare il mio affiatamento con i comandi e le infografiche dell’interfaccia… e diciamolo, prima di rifarci la mano mi son dovuto schiantare anche un paio di volte al suolo! Ma questo forse è anche dovuto al fatto che l’utente prima di me aveva scollegato accelerazione e decelerazione dei motori dalla cloche.

In fiera era possibile scegliere di volare tra una vasta selezione di mappe caratteristiche con un aereo già in volo, e la mia prima scelta non poteva che essere Napoli, un po’ per la mia nostalgia di casa, un po’ perché avevo bisogno proprio di far schiantare il mio aereo sopra il tetto di casa mia dopo averlo individuato. Volare con la cloche è tutt’altro tipo di esperienza, e quel senso di meraviglia che provavo davanti allo schermo quando recensii Microsoft Flight Simulator è tornato più prepotente che mai facendosi sentire anche sulle mani: il controller fa sentire il suo peso quando bisogna alzare o abbassare la punta del velivolo.

In seguito, infatti ho volato in altre mappe, come per esempio in quella di Sydney, per il puro gusto di provare l’ebbrezza di manovre sconsiderate tra grattacieli e palazzi o nel passare sotto i ponti del golfo australiano. Cose che già facevo utilizzando tastiera e tastierino numerico giocando al PC, ma che con strumenti del genere acquisiscono tutt’altro sapore.

Periferiche perfette per le simulazioni di volo

Come potete notare dalla foto qualche paragrafo più su, il complesso di cloche e comandi VelocityOne Flight alla vista fa la sua porca figura grazie a un design preciso e studiato con il consulto di piloti professionisti e ingegneri aeronautici, e grazie anche alle accortezze da gaming prese da Turtle Beach con tutte quelle lucine da vero gamer inebriato di energy drink. Le spie luminose dietro la cloche permettono inoltre di fare a meno di alcune interfacce su schermo, dando così una visuale più pulita del volo e una risposta più immediata del giocatore agli stimoli e agli eventuali problemi del suo viaggio aereo.

Mentre la cloche consente di governare rullaggio, virata e atterraggio, i comandi del quadrante modulare consentono di regolare il beccheggio e la potenza dei motori, utili per qualsiasi classe di aeromobile. Piccola chicca: le manopole delle manette sono intercambiabili, così da poterle personalizzare come più il giocatore preferisce.

Sulla cloche inoltre è incastonato anche un piccolo schermo dove è possibile navigare tra le impostazioni delle periferiche – quello che non avrebbe dovuto fare l’utente prima di me, maledetto – e dove è anche possibile salvare e caricare preset da dedicare a precisi velivoli di gioco. La cloche è munita anche di pulsantiera compatibile con Xbox e PC, essenziale per la navigazione nei menu. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo alla sua pagina sul sito ufficiale di Turtle Beach.

Peccato non essere riuscito a testare bene il feedback dei VelocityOne Rudder dato che erano scollegati sempre a causa di quel simpatico utente venuto prima di me, ma al tatto ho notato quanto ci fosse della resistenza per entrambi i piedi, segno che offrano sicuramente un tipo di comunicazione al gioco molto responsivo e dinamico. Potete notare anche dal video sovrastante come si comporta l’asse centrale della periferica, per capire come si differenzia questo tipo di controller rispetto a normali pedali da guida di veicoli. Dalle specifiche sul sito ufficiale di Turtle Beach si parla di effetto hall contactless per movimenti fluidi, e di molle intercambiabili e pedali regolabili in ampiezza e dimensioni.

A completare la postazione di volo VelocityOne nella fiera della Games Week vi era il VelocityOne Stand, un sistema di supporto pieghevole e in acciaio che permette di montare perfettamente a incastro le periferiche Rudder e Flight, ma che comunque assolve alla funzione universale di tutti gli stand di questo tipo: avere un sistema simulativo a portata di mano nonché pieno di possibilità di regolazioni. Praticamente potreste usarlo tanto per Flight Simulator quanto per qualsiasi videogioco di simulazione di guida a terra. Altri dettagli li trovate nel video di sotto o sul sito ufficiale di Turtle Beachh.

In definitiva, grazie all’intera postazione di VelocityOne ho avuto la mia mezzora di gloria nonostante i problemi tecnici, complici anche la sensazione di coinvolgimento che questo genere di periferiche è in grado di veicolare una volta che vengono utilizzate con i software per le quali sono state pensate.

Di certo sono convinto di una cosa: dovessi tornare a giocare a Microsoft Flight Simulator, non riuscirei più a farlo senza l’ausilio di una cloche di questo tipo tra le mie mani.