Ad ogni politico il suo videogioco

La politica statunitense Alexandria Ocasio-Cortez ha frantumato una marea di record portando in streaming Among Us. Si sa che gli USA sono avanti, e anche Twitch può diventare un importante campo di battaglia per la politica nazionale. Noi in Italia invece siamo ancora tradizionalisti, e giocare ai videogiochi, ai nostri politici, proprio non piace. Tranne Valentina Nappi (che potrebbe seguire le orme parlamentari di Cicciolina, a giudicare dai suoi commenti su Twitter), sono davvero pochi i personaggi famosi in Italia che hanno mostrato un legame con il mondo videoludico, e di videogiochi non si parla mai se non quando viene tirata fuori la solita questione della violenza.

Data la situazione ai limiti del deprimente, oggi ho deciso di fare servizio pubblico e di cercare un videogioco per ogni politico di livello nazionale, ovviamente basato sul loro credo ideologico e la loro storia. Insomma, vorrei che ad ognuno di essi arrivasse il messaggio che si, i videogiochi per tutte le età ci sono, e anche per tutti i credi politici. Che ne dite di un bel tweet-storm per vedere se si fanno una partitina?

DISCLAIMER: questo è un articolo bipartisan, ovvero che da gli schiaffi a destra e a manca. Non vuol costituire ne un manifesto politico ne esprimere opinioni personali dell’autore o della redazione. Continuando a leggere giurin giurate di avere un cervello e di non voler insultare gli autori perché hanno offeso il vostro idolo di turno.

Silvio Berlusconi – Leisure Suit Larry

Berlusconi è un politico che non ha bisogno di presentazioni. Dopo Andreotti, è senza dubbio il personaggio più longevo della politica italiana da quando è nata la repubblica. Nonostante i meriti e i demeriti che gli si vogliono attribuire, è probabile che l’uomo che ha distrutto la popolarità del nome Silvio nel belpaese venga ricordato, come già avviene all’estero, per il famoso “bunga bunga”. Insomma, non ci si può aspettare molto altro dall’uomo che ha sostenuto, per salvarsi dalla galera, di non sapere di esser stato a letto con una minorenne, aggiungendo che pensava fosse la nipote del presidente egiziano Mubarak. Ora, non so voi, ma io non credo che andare a letto con le nipoti dei presidenti degli altri stati sia una mossa politica molto cauta in generale, ma se c’è un gioco che la penserebbe diversamente, è Leisure Suit Larry. Per chi di voi non fosse avvezzo alla saga del buon Larry, all’interno di questa avventura grafica l’unico scopo è quello di andare a letto con più donne possibili, senza tanti complimenti, e si riceve persino un game over in caso di astinenza prolungata. Sono sicuro che per Silvio sarebbe facilissimo immedesimarsi con Larry, in fondo in comune hanno un senso dell’umorismo becero e sessista (ve la ricordate la barzelletta dell’orchidea?), una passione per il genere femminile, le camice hawaiane, ed entrambe hanno fatto il loro corso da un decennio ma continuano ad essere tra i….

La frase classica del buon silvio, detta da larry. MI consenta!

Matteo Renzi – Assassin’s Creed

Sbucato fuori dal nulla, sbocciato definitivamente a Firenze, ha raggiunto l’apice del successo a Roma, e si è suicidato con una mossa tra stupidità e follia. Stiamo parlando di Assassin’s Creed o Matteo Renzi? Entrambi, dato che le strade dei due sono parallele sono arrivati alla ribalta internazionale raggiungendo un consenso spaventoso e poi, convinti di esser padroni del proprio destino, hanno perso l’all-in e si sono dovuti alzare dal tavolo. E così come Renzi ha provato a ripartire dopo il referendum, anche Assassin’s Creed, dopo aver tirato fuori gli alieni dal cilindro ha provato a rimettesi in pista. Risultati? Scarsi per entrambe, nonostante il pubblico di fan-boy che ancora vivono attorno ai due mondi. Caro Matteo, forse forse è il caso di seguire l’esempio della Ubisoft e provare ad andare in America?

Il segretario di Italia Viva Matteo Renzi, con indosso il mantello di Ezio Auditore
Come si direbbe in Toscana: caro Matteo, perché non ti rottami tre passi dai….. (Foto de IlCirox)

Giorgia Meloni – The Sims

Ciò che molti non sanno della nostra cara “Io sono Giorgia” nazionale, è che quando tanti anni fa si è buttata in politica, ciò che diceva aveva pure del senso. Ricordo una intervista con Pif in cui si esprimeva in maniera equilibrata, promettendo un grande futuro. Ecco, tutto ciò è la definizione di “Promessa non mantenuta”, un pò come The Sims. Entrambe hanno ancora il loro seguito, che per la verità è costituito per lo più da persone che hanno poca voglia di impegnarsi ma che comunque vogliono poter dire “Io partecipo!“, ma il loro invecchiamento è netto e inarrestabile. Cara Giorgia, visto che ti piace urlare ai venti che sei donna, che sei mamma, e che sei italiana, e che ai quattro venti gliene frega francamente poco, installati The Sims. Li potrai essere ciò che vuoi, e potrai persino fare in modo che gli altri siano ciò che vuoi tu. Non ci crederai, ma potrai pure far fare a tutti ciò che pare a te: potranno sposare chi vogliono, potranno figliare con chi vogliono, e potranno tradire il partner con chi vogliono. Un sogno, eh?

La Giorgia Meloni nazionale con il puntone verde di the sims sulla zucca!
Visto che c’eravamo abbiamo pure fatto un lifting. Photoshop per photoshop…… (Foto di Graziano Salini)

Carlo Calenda – The Talos Principle

L’industria dei videogiochi vale nel mondo più di quelle della musica e del cinema combinati, e un ministro dello sviluppo economico dovrebbe favorirne la crescita. Ecco, Carlo Calenda evidentemente si deve essere addormentato in classe quando il concetto di “crescita economica” veniva spiegato, dato che quando era in carica ha postato il seguente tweet:

Ora, magari in casa sua non saranno mai entrati, ma noi gliene consigliamo uno che siamo sicuri che possa essere di suo gradimento: The Talos Principle. Pochi giochi negli ultimi anni hanno combinato grafica, ragionamento e muri di testo degni del Silmarillion come il gioco di Croteam, e saremo lietissimi di ascoltare cosa Calenda avrà da dire sui videogiochi solo dopo averlo finito (e senza aiuti, mi raccomando).

Luigi Di Maio – Thimbleweed Park

C’è un detto popolare che dice “Attento a ciò che desideri, potresti ottenerlo”. Credo che si possa riassumere l’esperienza politica di Di Maio a capo del moVimento 5 Stelle con una frase simile, un po’ come è successo per Thimbleweed Park. In fondo, il gioco di Ron Gilbert è nato dal tumulto popolare, così come il movimento pentastellato, ed è stato costretto a fare un patto col diavolo per poter arrivare in cima. Ora, le esperienze di uno e dell’altro possono essere considerate più o meno positivamente a seconda del proprio credo personale, ma non si può negare che entrambe siano stati degli esperimenti nati da un senso di nostalgia e ribellione popolare, che alla fine non ha davvero cambiato nulla. Thimbleweed Park sarebbe dovuto essere l’unica avventura grafica di Ron Gilbert, fatta più per divertimento che per altro, ma a quanto pare ha dato il via ad un altro gioco in sviluppo da parte dello stesso team. Lo vogliamo chiamare mandato zero anche in questo caso?

La cover del gioco Thimibleweed Park, con la foto in pixel art di Di Maio
E se fosse lui il fantasm-erino?

Giuseppe Conte – Papers, Please

Di Giuseppe Conte si possono dire tante cose più o meno belle, ma credo che sia evidente quanto sia sostanzialmente un uomo a cui il karma ha fatto scontare qualcosa. Da avvocato di buon successo sposato con una ex modella è stato chiamato in causa per amministrare un paese, diventando simbolo del governo del cambiamento. Ed in effetti è effettivamente cambiato un sacco da quando l’Italia ha scoperto il suo nome, a cominciare dal governo, passando per la peggiore crisi sanitaria degli ultimi cent’anni. Caro Beppe, noi capiamo che tu voglia essere al servizio del paese e che voglia farlo utilizzando le tue competenze, ma non c’è bisogno di andare a Palazzo Chigi, i servitori dello stato sono tutti importanti. Per questo ti consigliamo, appena riapriranno i confini, di trasferirti ad Arstotzka e di diventare guardia di confine. Li potrai applicare la legge e rendere servizio al tuo paese, senza nessun DPCM!

Giuseppe Conte come personaggio di Papers, Please
Autocertificazione, please?

Nicola Zingaretti – World of Warcraft

Se c’è una cosa che hanno in comune il PD e World of Warcraft è che entrambi hanno un numero altissimo di seguaci, e nessuno ha ancora capito perché. Entrambi discendono da una stirpe nobilissima, basata su solidi principi ed una grande applicazione, soprattutto nella gestione delle comunità, ma entrambi hanno fallito nell’evolversi e continuano a riproporre la stessa ricetta in continuazione, con piccole variazioni sul tema per far felici i nostalgici. E funziona, caspita se funziona! Per questo al povero Zingaretti, messo in ombra dal fratello più famoso, consiglio il MMORPG della Blizzard che è stato a sua volta messo in ombra dai battle royale. Li Nicola potrà trovare un pubblico tanto vasto quanto assopito e disinteressato, sentendosi come ad una gloriosa festa dell’Unità unita durante il prossimo Lucca Comics. Alla fine nessuno si ricorderà ciò che ha detto, ma saranno tutti sempre li, ad applaudirlo, come se contasse qualcosa.

Il segretario del PD versione World of Warcraft. Noioso pure li!
Ma i server sono down per caso? Non vedo nessuno online…. (Foto de IlCirox)

Salvini – Hatred

Secondo me qualcuno di voi ha scorso l’articolo fino in fondo per vedere se c’era pure lui. Ma ovvio che c’è, con chi pensate di avere a che fare? Per il Senator Salvini non potevamo che tirar fuori il gioco violento per eccellenza. O meglio, il gioco violento meno riuscito, per eccellenza. Al contrario degli altri titoli gore, Hatred non offre assolutamente nulla se non violenza gratuita verso il pubblico. Non ci sono motivazioni, non ci sono scuse, non c’è pietà, ciò che conta è solamente sputare odio per soddisfare il proprio Ego, e siamo sicuri che a Mr. Felpa tutto ciò suonerà familiare. L’unico rischio è che il Senatore del carroccio non si renda conto che è un gioco e che si metta a twittare a riguardo…

Il segretario salvini con il logo di Hatred
La cosa assurda di questa foto è che non disturba molto di più rispetto a quella originale (Foto di Graziano Salini)