Days Gone Remastered, scende la notte | Recensione

Primo piano del protagonista di Days Gone

Negli ultimi anni Sony ha lavorato a tutta una serie di remastered pensate per rendere ancora più accattivanti i propri titoli di punta anche sulla nuova generazione di console. Tra queste operazioni è impossibile non citare quelle dedicate all’incredibile saga di The Last of Us, così come l’ottimo lavoro fatto sul piacevole Horizon Zero Dawn, di cui vi avevamo parlato in tempi non sospetti.

Il protagonista di Days Gone affronta un nemico in modo stealth

A ricevere tale lavoro di rifinitura e miglioramento è stato qualche settimana fa Days Gone, open world a tema zombie di Bend Studio nato originariamente su PS4. Un’opera sicuramente apprezzabile, ma che difficilmente qualcuno riuscirebbe a mettere sullo stesso piano dei più grandi successi di casa PlayStation. Indubbio in ogni caso come il gioco sia comunque riuscito a fare breccia nel cuore di diversi appassionati nel corso del tempo, facendoli sperare in un sequel in grado di ridare vita alla saga.

Di un ipotetico Days Gone 2 per ora non pare essercene l’ombra, ma tutti coloro che desiderano rivivere le avventure di Deacon St. John, o vogliono viverle ora per la prima volta, possono farlo in una versione tecnicamente più carrozzata e arricchita anche di contenuti inediti grazie a Days Gone Remastered.

N.B.: La nostra prova si è svolta con una PS5 standard e l’articolo tratta di conseguenza la nostra esperienza in compagnia di Days Gone Remastered con essa. La versione PS5 Pro del gioco non è stata provata per la stesura di questo articolo.

Anche gli zombie si fanno belli

Sul piano del gameplay e della trama, l’opera di Bend Studio è quella di sempre e racconta dell’odissea di Deacon St. John in un Oregon post-apocalittica, dove una pandemia ha trasformato la stragrande maggioranza della popolazione in pericolosi zombi e costretto i pochi sopravvissuti alla fuga o allo sciacallaggio. Days Gone Remastered non va a toccare neanche in minima parte la sinossi del titolo e si concentra soprattutto sul renderla più accattivante alla vista e ad espanderla con qualche modalità aggiuntiva. Partiamo però con quelli che sono gli upgrade sul lato tecnico.

Il protagonista di Days Gone da le spalle a un'orda di zombie
Anche gli zombie si fanno belli

La prima cosa che balza all’occhio appena si prova Days Gone Remastered è sicuramente il grande passo avanti fatto nella gestione delle fasi notturne. L’illuminazione a sole calato è infatti ora maggiormente realistica e credibile e restituisce un’esperienza nettamente più immersiva. La visibilità è ridotta e coerente con il momento della giornata, con anche il cielo stellato e la gestione delle ombre che concorrono a migliorare l’esperienza complessiva.

Un deciso passo avanti è poi sicuramente riscontrabile nelle scene di intermezzo, dove è particolarmente evidente il lavoro di miglioramento fatto per questa Remastered. Gli upgrade a texture ed effetti vari sono stati presi a piene mani dalla versione PC, rendendo Days Gone maggiormente accattivante sul piano tecnico. Purtroppo è da sottolineare anche una minore nitidezza dell’immagine rispetto alla versione PS4, pur ovviamente considerando come la resa sia complessivamente migliore che in passato.

Presenti poi in Days Gone Remastered diverse opzioni grafiche, una come al solito che punta sulla qualità, proponendo una risoluzione in 4K e 30 frame al secondo, e una sulle prestazioni, contraddistinta dal doppio del framerate ma anche da una risoluzione di 1440p. Non ottimali, invece, i tempi di caricamento, che risultano un po’ troppo lunghi per come ci ha fino ad ora abituato PlayStation 5 in vari titoli anche all’apparenza più vasti e pesanti.

Ottimo, infine, l’utilizzo del DualSense e più in particolare del feedback aptico, che riesce come spesso accade per le esclusive PlayStation a rivelarsi un quid non indifferente nell’esperienza di gioco.

Modalità aggiuntive

Come vi accennavamo a inizio articolo, Days Gone Remastered non porta con sé solamente migliorie grafiche e tecniche di sorta, ma anche qualche contenuto inedito, tra cui soprattutto la modalità Horde Assault. Tale nuova opzione di gioco altro non è che un continuo assalto da parte di nemici sempre più numerosi, un po’ come visto in modalità simili in svariati altri giochi, come ad esempio Gears of War.

Tale opzione di gioco in Days Gone è però particolarmente azzeccata e riesce a spingere al massimo il gameplay del titolo, mettendo il giocatore sempre più alle strette ogni momento che passa. La presenza di bonus per chi riesce a sopravvivere a lungo, come nuovi personaggi giocabili ed elementi cosmetici, rende poi il tutto ancora più interessante. Un’aggiunta, insomma, sicuramente non trascendentale o innovativa, ma che si sposa decisamente bene con l’anima del gioco di Bend Studio.

Un'orda di zombie aggredisce il protagonista di Days Gone
Modalità aggiuntive

Presenti in Days Gone Remastered anche una modalità permadeath, che ci chiederà di completare l’intera esperienza senza mai morire, e una speedrun, che ci chiama invece a raggiungere i titoli di coda nel minor tempo possibile.

Gli amanti della photo mode saranno infine felici di sapere che anche quest’ultima ha ottenuto svariati miglioramenti con questa remastered, come ad esempio la possibilità di impostare un momento predefinito del giorno e un nuovo sistema di illuminazione dedicato.

Giudizio finale

Days Gone Remastered non è certo l’apice delle conversioni che ci ha regalato negli ultimi anni mamma Sony, ma riesce comunque a rivelarsi un deciso miglioramento rispetto all’esperienza originale. Gli update tecnici arricchiscono infatti l’opera di Bend Studio e le nuove modalità di gioco, per quanto non sensazionali, permettono di viverla sotto un’ottica differente. L’impressione è in ogni caso quella che si sarebbe potuto fare qualcosa di più, soprattutto dopo aver ad esempio visto il lavoro fatto per Horizon Zero Dawn Remastered.