Bokura | l’importanza di mettersi nei panni dell’altro | Recensione [PC/NSW]

Bokura copertina

Quante volte vi è capitato di ripensare a quell’amico d’infanzia che crescendo non avete più visto? Questa è la premessa di Bokura, puzzle game per due giocatori, sviluppato da Tokoronyori e distribuito da Kodansha (sì quella dei manga).

Dato che il gioco è estramamente corto (3/4 ore) e gioca molto sull’effetto sorpresa questa recensione si limiterà a descriverne gli aspetti principali per non privare i giocatori dell’esperienza.

Un inverno diverso

bokura protagonisti
Nelle fasi iniziali vi verrà da chiedervi se c’era davvero bisogno di farlo online.

Il gioco comincia proprio con uno dei protagonisti che ricorda in maniera nostalgica, mentre torna da lavoro, quell’inverno passato con il suo migliore amico, un inverno noioso non abbastanza freddo da poter giocare nella neve, durante la quale i pomeriggi passavano giocando a Pakémon (proprio con la A).

Presi dalla noia i due decidono quindi di salire sulla collina per distruggere la statua del sindaco e di scappare lontano dalla monotonia della loro città in cerca di avventure.

Non sanno ancora che quel viaggio non lo dimenticheranno facilmente.

Vedute differenti

bokura casa
Chissà cosa c’è dentro.

Come detto prima Bokura è un puzzle game per due giocatori; a differenza di altri titoli simili va giocato su due dispositivi diversi.

Fortunatamente (e grazie a dio, vogliamo aggiungere) solo un giocatore deve comprare il gioco: il secondo potrà fruirlo attraverso ad una funzione chiamata friend pass.

Dopo una piccola introduzione alle meccaniche di gioco come salto, trascinamento e danni da caduta in una sezione platform, il gioco comincia a mostrare la sua vera identità: gli schermi dei due giocatori mostreranno una versione diversa del mondo di gioco.

A seconda del personaggio scelto infatti uno schermo mostrerà i protagonisti come due robottini in un mondo dai toni grigi e desaturati mentre l’altro presenterà delle colorate tonalità pastello e i protagonisti come animali antropomorfi in stile Animal Crossing.

La carinissima veste grafica però non deve trarvi in inganno perché gli elementi creepy sono dietro l’angolo.

Comunicazione e scelte morali

Bokura level
“La vedi anche tu quellla catena?” “Ma se è un dado!”

Durante tutto il gioco sarà fondamentale per i giocatori comunicare fra loro descivendo i vari elementi presenti nella sezione del livello e risolvere i diversi puzzle, una scatola per un giocatore potrà essere una corda per l’altro o uno specchio d’acqua un passaggio; man mano che continueremo il nostro viaggio verso la cima della collina il mondo di gioco diventerà sempre più differente necessitando quindi un’attenzione sempre maggiore a cosa il nostro compagno di avventure vede rispetto a noi per poter progredire.

In alcune sezioni invece sarà il gioco stesso a dirci di smettere di parlare col nostro compagno in quanto i personaggi verranno divisi per vivere delle cutscene singole che culmineranno con il ricongiungimento dei due giocatori (che potranno di nuovo comunicare tra loro) e discutere di quello che hanno rispettivamente visto; tutto questo poi si concretizzerà nel poter fare delle scelte morali inerenti ad alcuni personaggi che incontreremo lungo il cammino.

Ciò che si percepisce maggiormente durante tutto il gameplay, oltre al voler scoprire dove conduce la trama, è una naturale curiosità di sapere cosa vede il giocatore che ci accompagna portando entrambi i giocatori a preoccuparsi e a immedesimarsi nell’altro a ogni passo in maniera naturale alimentando la comunicazione tra i due.

Non mancheranno anche vere e proprie prove di fiducia nella quale si dovranno seguire le indicazioni del compagno (o darle a nostra volta) per poterci muovere in un qualcosa altrimenti a noi invisibile.

Purtroppo la durata veramente risicata e la scarsa quantità di contenuti proposti, di fatto, non permette alle interessanti idee di cui vi abbiamo parlato prima di esprimersi nella maniera corretta. Il gioco, letteralmente, finisce avendo ancora tante carte nel suo mazzo lasciando un certo amaro in bocca per le potenzialità non espresse.

Conclusioni

Bokura è un giochino davvero interessante che però finisce troppo presto per prendersi il tempo di approfondire alcuni aspetti tecnici e di trama ma abbastanza presto da non diventare frustrante. La tematica trattata e le atmosfere nostalgiche rese grazie ad una buona pixel art e ad una colonna sonora evocativa catturano la curiosità dei giocatori lasciando però l’amaro in bocca con troppe domande in sospeso. Dal punto di vista di level design è sicuramente d’impatto l’uso di non solo due mondi differenti ma anche una progressiva complessità dei livelli e dei puzzle da affrontare, ogni sezione completata vi lascerà con una sensazione reale di collaborazione e di aver raggiunto insieme un obiettivo con la curiosità di scoprire cosa ci sarà dopo. Sicuramente il team di Tokoronyori ci riserverà tante interessanti sorprese per il futuro ma per il momento se cercate un gioco relativamente leggero in pieno stile giapponese da giocare in una o due serate con amici lontani o partner, Bokura è sicuramente un titolo da aggiungere alla vostra collezione.

PRO

  • Pixel art deliziosa
  • Ottimo level design
  • Incita alla collaborazione

CONTRO

  • Dura troppo poco
  • Trama poco approfondita
  • Poche scelte morali

Se hai letto tutta la recensione (e l'hai letta per davvero tutta senza imbrogliare) puoi cliccare qui sotto per scoprire il voto:

6

Storia - 6 / 10

Grafica - 6 / 10

Longevità - 6 / 10

Gameplay - 6 / 10

Sonoro - 6 / 10