Starcraft 2: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Per il nuovo gioco della Blizzard, mi sarebbe piaciuto scrivere una intro grandiosa: una di quelle intro che la gente legge e rilegge e si fissa le parole bene in testa. Avrei voluto scrivere qualcosa di epico e di magistrale, uno di quei pezzi di scrittura che simboleggiano alla perfezione la grandezza del titolo in questione. Già, perché non stiamo parlando di un gioco normale, stiamo parlando di uno dei seguiti più attesi degli ultimi 10 anni e non sono pochi. Uno di quei giochi che i fan renderanno ancora più grande con il passare del tempo. Un titolo, insomma, che basta solamente pronunciarlo per rabbrividire o osannarlo all’inverosimile.


   
STARCRAFT 2
Epico, potente, sensazionale, divertente, emozionante, pauroso e da mascella slogata.
Il Rè degli RTS è tornato più in forma che mai. Con una nuova veste grafica che richiama il precedente (adesso si può finalmente dire) capitolo ma con tutta una serie di innovazioni che gli amanti del gioco precedente apprezzeranno da subito. Meccaniche di gioco semplici, quasi uguali alle precedenti ma con quel qualcosa in più che non si può dire sia uguale o un semplice “remake” al primo titolo. Sequenze di gioco esaltanti con decine di unità a schermo, tutte realizzate divinamente e con un motore grafico totalmente 3D che però riesce ad essere un piacere vederlo in isometrico, come la scuola Blizzard insegna. Tradizione nei suoi giochi che non offusca minimamente il pensiero di chi pretendeva un gioco completamente in tre dimensioni come quegli RTS in cui le truppe si possono avvicinare all’inverosimile, con cui girare o farci i giochini con la telecamera – se dite cosi siete solo degli eretici e non meritate di giocare a Starcraft 2. Senza il primo Starcraft la gente non saprebbe neanche cosa sono gli RTS. Insomma, qui stiamo parlando di un gioco che ha fatto storia, di un titolo (il primo) che è tutt’ora giocato da milioni di persone e non è poco, credetemi, dopo la bellezza di 12 anni dalla sua prima uscita.

UMANI, ZERG o PROTOSS?
Devo dire la verità su un punto. Quando ho saputo che la Blizzard voleva fare tre giochi distinti per ogni razza di Starcraft 2, ho davvero storto il naso. Ma come, mi cadono cosi sul commerciale solo per mungere la vacca? Ebbene…che ne facciano pure altri due in questa maniera ma anche cinque o sei se vogliono, perché la qualità del gioco è eccellente dall’inizio alla fine.
Ma andiamo con ordine.

Alla base del gioco, chi ha già messo le mani sul primo Starcraft, ricorderà che le meccaniche principali erano quelle di arrivare a dominare una serie di mappe, andando a completare degli obiettivi. Qui sarà la stessa cosa: si scegli una missione, questa volta fra primari e secondari e si colonizza il suolo. Si costruiscono le basi, le caserme, gli edifici scientifici e via di questo passo di modo da rendere più forti le unità di terra e successivamente le unità volanti come astronavi o navi di supporto per il trasporto truppe. Con i raccoglitori si possono prelevare minerali e gas naturale che saranno la nostra moneta di scambio per la creazione di truppe. Si possono poi fortificare le basi con una serie di strutture adibite a questo particolare: bunker o torrette missilistiche sono efficaci per qualsiasi tipo di attacco, sul suolo o volante da parte dei nemici. Fra le novità assolute, abbiamo però degli elementi secondari da portare a termine durante le missioni in single player. Potremo esplorare la mappa alla ricerca di risorse secondarie, andare a salvare dei superstiti o delle unità disperse, trovare un determinato oggetto e via di questo passo. Cosa implica questa ricerca? Prevalentemente, tutto quello che riguarda il micromanagement delle unità di difesa o offesa è basato sulla ricerca continua di nuove armi, di nuovi scudi e di nuove diavolerie meccaniche. Trovare o completare missioni secondarie ci darà la possibilità di sbloccare nuove conquiste tecnologiche (non si sa mai che genere di scienziato si sia andato a perdere) o di acquisire nuove unità sul campo. Si possono trovare anche attrezzature aliene che avranno la forza di beneficiare la nostra combriccola di combattenti per la libertà.

Sul gameplay nudo e pure devo dire che le cose sono cambiate poco. Affrontare le missioni è principalmente una corsa agli armamenti e allo sviluppo di unità ma ci saranno momenti di pura esaltazione tattica dove dovremo difenderci dagli aggressori. Sciami di Zerg possono letteralmente invadere in tre minuti la base se non ben fortificata cosi come i Protoss, potranno distruggere le nostre unità in men che non si dica se non spendiamo tempo sulla loro salute e sulla loro invulnerabilità. Abbiamo la classica possibilità della formazione del gruppo (CTRL+numero) per il richiamo veloce delle unità o la possibilità di ingaggiare i nemici tramite mezzi o bunker ma anche di mandare unità prestabilite dagli edifici direttamente ad un punto della mappa. Alcune fortezze potranno staccarsi dal suolo per non essere prese di mira dalle unità semplici e altre potranno evolversi in strutture più complesse e maggiormente blindate. Per il resto, le meccaniche di gioco sono più o meno le stesse del primo capitolo se non per l’ausilio di nuove unità come il medico o i blindati terrestri. Raynor, quando su campo, fungerà da eroe in tutto e per tutto, con una serie di poteri speciali che potranno essere usati nel corso della sua ricarica. Essendo un leader, ovviamente farà in modo che le truppe combattano con più enfasi – peccato che non c’è molto spesso sul campo di battaglia. Cosi come i Blizzard hanno introdotto alcuni Boss finali per determinate missioni: in pratica, ci capiterà di affrontare delle creature finali per impossessarci di alcuni reperti o per il salvataggio di truppe. Capitano qualche volta ma non sempre, il che rende i Boss ancora più appetibili e un piccolo stacco dalle solite meccaniche di gioco.     

Ovviamente le novità non sono finite qui. Fra le altre cose nuove, segnalo come sia possibile, tramite il centro di comando umano – una nave spaziale da paura chiamata Hyperion – andare e venire per i ponti della corazzata di modo da massimizzare le nostre missioni su campo. Difatti, nella sala svago, il bar, potremo reclutare dei mercenari dalle elevate prestazioni di fuoco che ci potranno aiutare in alcune tappe del gioco. L’armeria servirà come centro di ricerca per le nuove tecnologie – tutte opzioni che potranno essere comprate solamente con i soldi guadagnati sul campo quindi più saremo bravi a completare gli obbiettivi e migliori saranno le nostre condizioni negli eventi futuri. Abbiamo poi il centro tattico o il ponte della Hyperion dove potremo visionare le nuove e le vecchie missioni, rifare le precedenti mappe per cercare nuovi obbiettivi o buttarci a capofitto su nuove avventure.

Mi rendo conto solo ora che non ho dato un accenno neanche della storia alla base del gioco e me ne scuso. Senza citare troppo, sappiate che la storia si sviluppa sulla riga del personaggio di Jim Raynor che stancatosi della oppressione del Dominio, tornerà a combattere per la propria e la libertà del suo popolo. Ovviamente non tutto può essere controllato ed ecco che una nuova invasione degli Zerg (dopo 4 anni di assenza), metterà a dura prova le capacità tattiche del sottoscritto che dovrà vedersela con la mutazione a Regina delle Larve della sua vecchia fiamma, Sarah Kerrigan. In ultimo, arriveranno i Protoss con degli artefatti alieni che potranno rivelarsi basilari per gli eventi narrati in Starcraft 2.
Basta, per il resto sappiate che la storia è magistralmente raccontata grazie a dei filmati di intermezzo realizzati con lo stesso motore del gioco, che rende benissimo le situazioni e le atmosfere da pura fantascienza. Avremo poi anche i filmati in computer e grafica made in Blizzard che spaccano le ossa a tutti. Anche qui, preparatevi a stupirvi perché il lavoro realizzato ha dell’eccellente – sinceramente non saprei che altri termini usare.

MA LA PARTE VISIVA?
Tranquilli, non mi sono dimenticato della parte video.
Su Starcraft 2, nel corso degli anni, dei filmati e degli screen, se ne sono dette molte, a volte anche troppe. La verità è che il motore di gioco è spettacolare. Tutte le texture dei terreni sono realizzate benissimo, cosi come quelle delle unità (zoomando si possono vedere anche sticker o graffi) e delle strutture. Impressionante anche gli effetti visivi che faranno da contorno alle lotte: esplosioni, raggi laser, scie di astronavi, gente che si teletrasporta, fuoco, scudi energetici, effetti particellari della mappa e via di questo passo, tutto è reso alla perfezione per fornire il massimo dettaglio al giocatore. Certo, si pecca dietro al fatto che le unità o le strutture siano realizzate in serie ma non si può certo storcere il naso con tutto il ben di Dio che si muove o non si muove (gli ambienti) a schermo. Blizzard sa fare il suo lavoro, maledettamente bene. Anche sul piano delle ambientazioni, non ci si può certo lamentare. Passare da un mondo prettamente desertico o vulcaniano ad uno rigoglioso e totalmente verde, è una manna per gli occhi ma anche quando si andrà sul mondo di lava, zampilli di fuoco o la lava, illuminerà totalmente il vostro volto. Ci sono anche pianeti più tecnologici dove le strutture native sono realizzate benissimo, tutte distrutte o leggermente ammaccate per rendere più vario il panorama. Che dire poi dei colori brillanti o degli effetti volumetrici come nebbie o scie stellari? Insomma, credetemi quando vi dico che visivamente, il 3D isometrico, non farà rimpiangere davvero nulla dei motori grafici 3D più pompati presenti sul mercato tutt’ora.

Fra le noti dolenti, devo però portare alla luce che veder girare alla perfezione e con tutti gli effetti al massimo il titolo non è da poco. Le richieste hardware sono esose e stranamente anche su una macchina dotata di 4GB di ram, le situazioni più concitate, scattavano. Per girare alla perfezione si parla di un quadruplo processore e scheda video da 1GB. Non poco, mi rendo conto per un RTS ma va detto che la visualizzazione di enormi quantità a schermo, richiede il suo prezzo cosi come va anche detto che la scalabilità del motore grafico è eccellente. Settare una macchina meno performante con i dettagli sul medio è comunque una gioia per occhi e gameplay.    

L’IMPERATORE DEGLI RTS
Starcraft 2 è stato atteso con grande impazienza nel corso degli anni ed ora è qui, più vivo che mai e con la voglia di reclamare a tutti gli effetti il trono del miglior RTS di sempre. Direi che la corona gli spetta di diritto anche perché il mondo degli RTS senza Starcraft non sarebbe stato il medesimo. Che poi le meccaniche di gioco siano più o meno le stesse del precedente gioco, importa davvero poco perché tutto quello che ha reso grande il primo capitolo, renderà eterno anche il secondo e difficilmente sentiremo il bisogno di un Starcraft 3 con tutta questa bella carne al fuoco appena messa in commercio. Pensiamo poi al fattore multiplayer e all’arrivo del prossimo capitolo (quando ancora non si sa ma andiamo con calma su). Pensiamo anche alla parte audio davvero perfetta, dalle musiche alla traduzione di testi e audio, sincronizzati benissimo. Pensiamo al fattore storia, tutta sceneggiata alla perfezione per rispondere a domande precedenti e per porne di nuove. Pensiamo al fatto che all’interno del gioco è possibile creare nuove mappe o storie con il completo editor fornito da Blizzard (come sempre per i suoi giochi). In ultimo, pensiamo al fatto che Starcraft 2 è finalmente qui, fra le nostre mani e io non vedo l’ora di riprendere a giocarci.    

Votazione: 9,5/10