WkiFlix, la piattaforma con oltre 4mila film gratuiti e di pubblico dominio, apre alla grande domanda: quanto teniamo alla preservazione dei videogiochi?
Si fa un gran parlare di preservare la memoria storica dei videogiochi. In certi casi, l’argomento è persino sfociato in politica: come dimenticare l’acceso dibattito attorno all’iniziativa “Stop Killing Games” che, sebbene nascesse da esigenze diverse, puntava indirettamente alla preservazione videoludica? E al netto di tutte le piattaforme di distribuzione e dei servizi d abbonamento, la memoria storica del videogioco è ancora in pericolo.

A vivere un problema simile a quello dei videogiochi, è stato il cinema: trattandosi di un medium molto più antico, il rischio di perdersi dei pezzi per strada, è sempre più grande: in un mondo che vive ormai di abbonamenti e piattaforme di streaming, la memoria storica di determinati classici rischia di scomparire. E proprio a questo punto, interviene la piattaforma nota come WkiFlix.
Chi non vorrebbe un WikiFlix nella sua vita?
Non vi da noia dover spendere ogni mese decine e decine di euro in una serie di abbonamenti, che vi permettono di godere di tutto l’intrattenimento, con un’offerta sempre più scaglionata inconcilabile? Beh, a me si. Parecchio. Per questo sono stato entusiasta, quando sono venuto a consocenza di WikiFlix.
WikFlix è una piattaforma che fa un po’ il verso a Netflix o, per meglio dire, che cerca di rispondere alla domanda “cosa avremmo guardato su Netflix 100 anni fa?”. Si tratta di uno spazio digitale in cui sono stati raccolti più di 4mila film di pubblico dominio, che non solo non richiede account e registrazione ma non necessita di alcun tipo di pagamento o abbonamento. WikiFlix è totalmente gratis.

Tantissimi classici, che rischierebbero di scomparire per via della difficoltà di fruizione, vengono proposti in modo semplice e immedato. Titolo come Metropolis, Nosferatu, La Vita è Meravigliosa, Viaggio nella Luna e tantissimi altri. La piattaforma reperisce i film dalle più svariate fonti, da YouTube a Internet Archive fino a Wikipedia Commons, spaziando tra prodotti di vari paesi e varie categorie.
E la domanda sorge spontanea: non sarebbe stupendo avere qualcosa di simile ma per i videogiochi? Magari accorpando tutti quei titoli free che, piuttosto che essere divisi tra 4-5 piattaforme, sono raccolti in modo ordinato, così da permettere di includere anche titoli diventati ormai grandi classici? Si tratterebbe sicuramente di un modo con cui determinati titoli del passato, diventati obsoleti per compatibilità con le piattaforme di gioco, potrebbe essere rimessi a nuovo e vissuti, così che non si perdano le origni del medium che tutti amiamo.
Una cosa simile viene già fatta da GOG, che si occupa anche di riammodernare le configurazioni dei comandi. Certo però, i giochi su GOG si pagano.
