L’intelligenza artificiale generativa di Electronic Arts è costata tantissimo e… serve solo a far lavorare di più i suoi dipendenti; le testimonianze sono chiare

lastra di pietra con scritta EA electronic arts, dietr palazzo, sotto prato
L'intelligenza artificiale generativa di Electronic Arts è costata tantissimo e... serve solo a far lavorare di più i suoi dipendenti; le testimonianze sono chiare (player.it)

È caos all’interno di Electronic Arts: i dipendenti si ritrovano a “lottare” con l’IA e i tempi di lavoro si allungano. Da cosa nasce il problema?

Quello sull’intelligenza artificiale, è un discorso assai complesso, che coinvolge tantissimi aspetti: etica, morale, tecnologia, evoluzione, filosofia, deontologia e chi più ne ha più ne metta. Ciò che è certo però, al di là di qualsivoglia valutazione di carattere più o meno tecnico, è che l’IA è ormai una presenza costante all’interno di tantissime realtà lavorative e spesso, viene utilizzare per snellire i processi produttivi, risparmiando tempo e risorse.

logo EA con scritta PLay the best of EA on stram starting now con donna in posa da ninja, sldato con elmo magico, pianta umanoide
L’intelligenza artificiale generativa di Electronic Arts è costata tantissimo e… serve solo a far lavorare di più i suoi dipendenti; le testimonianze sono chiare (player.it)

La domanda a cui molti sembrano cercare una risposta però, è solo una: ma l’IA a livello aziendale, sta davvero funzionando come dovrebbe? Tutti noi, chi più chi meno, ha vuto sue personali esperienze con software di IA, ma quando la produzione si allarga e le pretese si amplificano, ecco che i nodi vengono al pettine e un esempio importante ce lo porta Electronic Arts.

E(I)A non riesce a ingranare

Come vi abbiamo raccontato in maniera approfondita in questo articolo EA ha recentemente affrontato una procedura di indebitamento, per un totale di 55 miliardi di dollari, con il risultato di diventare (ufficialmente dal 2027 in poi) una società privata. Questo però, pare star traducendosi in politiche aziendali interne, che mirano a una riduzione dei costi di produzione. E come l’industria del videogioco ci insegna ormai da qualche anno, i primi a saltare di solito sono gli sviluppatori e i dipendenti.

Per riuscire a perseguire questo processo di “snellimento”, EA avrebbe puntato su in’intelligenza artificiale proprietaria, ReefGPT, che sarebbe dovuta servire inizialmente come supporto per lo sviluppo, con la capacità di trasformare il testo in rendering in tempo reale. Chi lavora in questo campo lo sa: con l’IA, il coding e tutto ciò che ne deriva, viene alleggerito, risparmiando tempo ed energie. Il problema è che, al momento, la cosa non sta andando per il verso giusto.

A lot of people are (understandably) focused on the Saudi Arabia and Kushner part of this, but the far bigger immediate impact will come from the new private EA being on the hook for $20 billion in debt. That could mean mass layoffs, more aggressive monetization, and other big cost-cutting measures — Jason Schreier (@jasonschreier.bsky.social) 29 settembre 2025 alle ore 14:52

Come viene citato in un rapporto (a pagamento) di Business Insider, pare che all’interno di EA vi siano scontri continui tra dirigenza e personale e la colpa sarebbe proprio di ReefGPT. L’IA di EA parrebbe avere davvero tanti limiti, obbligando gli sviluppatori a correggere i tantissimi errori che ogni giorno commette. In questo modo, gli sviluppatori sono spesso obbligati a fare un doppio lavoro, andando a correggere tutte le varie “allucinazioni” che colpiscono Reef.

Le cose davvero raccapriccianti della vicenda, sono due. La prima riguarda il costo che queste operazioni hanno: quello che doveva essere uno strumento per snellire il lavoro generale, sta attualmente costando all’azienda molto più di quanto avrebbe dovuto risparmiare; secondo poi, è davvero inquietante che l’addestramento di Reef, dovrebbe servire in un futuro chissà quanto prossimo, a ridurre il carico di lavoro umano, con l’inevitabile scenario (non inedito) in cui EA si ritrova a licenziare chi aveva addestrato Reef.

Una situazione simile si era verificato solo nel luglio di quest’anno, quando la società King, studio di sviluppo dietro Candy Crush, aveva licenziato più di 200 sviluppatori, rimpiazzandoli con l’IA che loro stessi avevano contribuito a far crescere e migliorare. Ve l’avevamo raccontato in questo articolo.