Ma davvero Clair Obscur: Expedition 33 è nato dal nulla? Il team parla di quei giochi che hanno ispirato maggiormente questa opera prima di Sandfall Interactive!
Clair Obscur: Expedition 33, un nome che ormai per molti, suona quasi come un miracolo videoludico dell’era moderna. Un gioco nato da una tale combinazione di fattori, tra professionisti trovati per caso tra Reddit e SoundCloud e un game director guidato dalla noia di un precedente impiego in Ubisoft, l’amalgama che ne è venuta fuori ha permesso a tanti di mettere le mani su un titolo solido, dal combat pazzesco e dalla narrazione eccezionale. La nostra opinione dettagliata, ve l’abbiamo raccontata in sede di recensione!
Ora che il titolo è uscito ormai da un po’, con i numeri delle vendite che continuano ad aumentare toccando l’ironica cifra di 3,3 milioni di copie vendute, sono in tanti a nutrire un forte interesse anche per chi al gioco ha lavorato, il team di Sandfall. Quella trentina di persone, che per 5 anni ha continuato a far ardere una fiamma di ambizione e speranza, mettendo insieme tutte quelle che erano le loro “inclinazioni” e preferenze videoludiche.
Ma quali sono queste preferenze? Insomma, quali sono i giochi che hanno ispirato direttamente Clair Obscur: Expedition 33?
Il creative director a ruota libera
Per chiunque voglia conoscere i gusti del team di Sandfall, in fatto di videogiochi, non basterà altro che andare sul sito ufficiale del team e consultare le varie “schede” di ogni membro del gruppo. Emergerà come una grandissima influenza, arrivi da tanti titoli giapponesi, da Demon’s Souls ed Elden Ring fino alla serie di Persona o a Final Fantay.
Influenze, quelle giapponesi, che non sono certo un segreto. A rendere ancora più palesi i riferimenti, è stato lo stesso Guillaume Broche, CEO e Creative Director di Sandfall Interactive che, durante un’intervista rilasciata alla testata giapponese DenFaminicoGamer, ha approfondito questo aspetto, oltre a tante chicche interessanti sullo sviluppo di Expedition 33.
Come lo stesso Guillaume riporta, affidandosi ai dati di Steam, il gioco sta andando molto bene sia in Europa che in Giappone, sebbene come precisato dal director con un sorrisino eloquente, in Europa arrivino sempre maggiori critiche sulla difficoltà del gioco. Quando l’intervistatore fa notare che al momento, i giapponesi sono soliti chiamare Expedition 33 “JRPG francese”, Guillaume risponde:
“Sono molto felice. Come ho accennato nella mia conversazione con il signor Tabata (Hajime Tabata di JP Universe), sono stato molto influenzato dai giochi di ruolo giapponese”
Interrogato poi su quali aspetti di quei giochi lo abbiano maggiormente influenzato e in quali ha notato degli aspetti da migliorare, Broche risponde:
“Sono cresciuto giocando ai videogiochi, in particolare ai JRPG, fin da bambino, quindi è difficile individuare un elemento specifico di un titolo in particolare […] In Occidente ci sono molte opere che copiano solo gli aspetti superficiali, che sono essenzialmente copie di qualità inferiore […] Ciò su cui volevo concentrarmi era sublimare la mia visione dei JRPG che avevo sviluppato fin dall’infanzia e aggiungervi la mia originalità”
E dunque, quali sono i giochi che avrebbero influenzato direttamente Guillaume?
“Final Fantasy dal VI al X, Shadow Hearts, la serie di Suikoden, la serie di Atelier, Lost Odissey, la serie di Persona. […] Penso che persona 5 sia il miglior gioco al mondo per quanto riguarda le scene di battaglia Sono rimasto molto colpito dal modo in cui la telecamera cambia radicalmente ogni volta che il giocatore fa una mossa, creando una presentazione cinematografica”.
Un’intervista estremamente interessante, che potete trovare integralmente qui. Dalle influenze dei romanzi francesi fino all’ambientazione della Belle Epoque, passando per tutto ciò che riguarda la musica, un viaggio alla scoperta del mondo creativo di Sandfall.